Ce la invidiano Oltreoceano

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Ce la invidiano Oltreoceano. Non è la polenta & osèi, ma la città intera. Chi l’abita vi trova sempre una tegola storta, una buca in una strada. Chi la visita guarda oltre e ne rimane estasiato. Così la giornalista indo-americana che firma un reportage sul New York Times e promuove Bergamo: 10 e lode. Lei è Shivani Vora, penna di lusso fra i giornalisti-viaggiatori: ha girato il mondo, ma la nostra città le è entrata nel cuore. L’articolo sull’edizione online del «Times» è un mix di cronaca e poesia: «Ombre di edifici rinascimentali, case con balconi in ferro battuto, lucentezza scintillante della pavimentazione di Piazza Vecchia». I 100 colpi del Campanone le risuonano nelle orecchie. Per girare, niente bus o funicolare, ma scarpe buone: così la scaletta che porta in Città Alta e che gli studenti del Sarpi faticano a salire, agli occhi della giornalista è quasi un luogo da fiaba con una «lussureggiante edera». Citazione a sorpresa per Palazzo Terzi: «Quando Hermann Hesse visitò Bergamo nel 1913, chiamò il palazzo e la piazza che la circonda “l’angolo più bello d’Italia”. Non ha perso nulla della sua bellezza negli anni successivi», chiosa Vora. L’apice dell’elogio quando la giornalista scrive di non essersi trovata in uno dei tanti incantevoli luoghi italiani, ma in una città ricca «di storia e di una fiorente vita culturale moderna». Presa per la gola, Vora indugia sulle specialità gastronomiche provate in città e in Val Seriana: taleggio fuso con porcini, polenta, casoncelli una torta di mele. «Gustare quel dolce guardando i monti – chiude – è stato come provare tanti piaceri in uno solo». Certo la Grande Mela ha un altro sapore, ma quelle piccole hanno un gusto particolare. Anche queste ci invidiano. Possibile che se ne accorga sempre chi viene da lontano? (da Eco di Bergamo,21-12-2010)

 

Ce la invidiano Oltreoceanoultima modifica: 2010-12-21T12:49:00+01:00da leganord.b
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