LETTERA APERTA AD UN MARZIANO

ovvero considerazioni sparse sulle esternazioni del consigliere Pietro Vertova.

vertova.jpgL’unico consigliere comunale dei Verdi Pietro Vertova ha urgente necessità di un corso di recupero… sulla filmografia di Nanni Moretti, regista che del resto dovrebbe essere tra i suoi preferiti. E’ infatti nella pellicola “Palombella rossa” che il filmaker fa esclamare a Michele, il personaggio principale: “Chi parla male, pensa male e vive male: Bisogna trovare le parole giuste: Le parole sono importanti!”.

Ebbene, il simpatico Pietro Vertova questa “summa” filosofica morettiana l’ha bellamente ignorata, almeno nelle sue recenti esternazioni sul regolamento di Polizia Municipale (vedi articolo de “Il Giornale di Bergamo” allegato). Grazie a Pietro Vertova scopriamo infatti che l’accattonaggio e la prostituzione per la normativa italiana sono “diritti soggettivi dei cittadini” (sic!), al pari del diritto di parola e di libera espressione.   Nelle sue elucubrazioni pseudo-costituzionali il consigliere “indipendente” (vi ricordate il perché di questo strano aggettivo? A proposito di rispetto delle norme….) dei Verdi giunge ad affermare che un regolamento di polizia municipale che incidesse su tali “diritti”  sarebbe “tecnicamente eversivo”.

Vallo a spiegare…. sì, vallo a spiegare alla signora di sessanta anni che viene avvicinata per strada da un immigrato senza lavoro che le chiede qualche spicciolo…. soprattutto quando il mendicante in questione è alto m 1,80!   Ce lo vediamo il Pietro Vertova consigliare con fare bonario l’anziana: “signora, non si preoccupi. Se si sente in qualche modo fatta oggetto di intimidazione può sporgere regolare denuncia contro ignoti ai Carabinieri”

Vallo a spiegare a chi vede sotto casa un continuo sfilare notturno di “lucciole” e di auto con a bordo clienti impazienti e strombazzanti.  “Anche loro sono abitanti di questa città, dobbiamo allargare i loro diritti e libertà. E smettetela di essere autoritari!” sentenzierà l’indipendente dai e dei Verdi.

Caro Vertova, proviamo a spiegartelo noi, visto che Nanni con te ha fallito miseramente.

Certi comportamenti non sono vietati dalla legge, ma oggettivamente tendono a essere il fulcro da cui si generano comportamenti illeciti: occorre quindi monitorarli attentamente, ed impedire lo svilupparsi di comportamenti criminali… “prevenire è meglio che curare”, mai sentito questo proverbio?  No, non hai ancora capito…. meglio fare qualche esempio concreto.

Bere alcolici non è vietato dalla legge, ma è un reato guidare ubriachi al volante oppure rendersi colpevoli di molestie perché alticci. La prostituzione non è un reato, ma lo è favorirla, oppure intralciare il traffico per usufruire delle prestazioni di qualche “signorina”.

I regolamenti di polizia municipale servono a questo: entrare nel dettaglio lasciato volutamente non definito dal legislatore.

Caro Vertova, la prossima volta, prima di metter mano alla tastiera del computer per scrivere assurdità, usa gambe e cervello: fatti un giro per le strade di Bergamo e guarda che succede, magari prova a parlare con i cittadini.

Chissà che non ti sorga un pensiero, che è poi un’altra citazione da “Palombella rossa”….. ecco l’incontro fondamentale della mia vita!

Con affetto,

Candide Padano

LETTERA APERTA AD UN MARZIANOultima modifica: 2011-06-14T18:07:00+02:00da leganord.b
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