Imu, da imposta federalista a imposta centralista

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— Bergamo 09/02/2012

Ribolla, Lega: “Imu, da imposta federalista a imposta centralista”

Lo Stato depreda il cinquanta per cento del gettito.
La Lega Nord chiede l’intervento dei parlamentari orobici

 

Fare in modo che la nuova Imu torni ad essere un tributo integralmente finalizzato a finanziare in maniera diretta  le amministrazioni comunali, in modo da favorire la loro autonomia finanziaria o che sia quantomeno innalzata la quota di gettito di spettanza comunale. A chiederlo, attraverso un Ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale a Palazzo Frizzoni, è la maggioranza che punta il dito contro la reintroduzione da parte del Governo Monti dell’Imu sulla prima casa e il trasferimento allo Stato del 50 per cento sulle seconde case e sugli altri fabbricati. “Una misura che porterà ad un ulteriore perdita di risorse per tutti i Comuni, Bergamo compreso – dichiara il capogruppo della Lega Nord Alberto Ribolla -. In pratica, i cittadini pagheranno l’Imu al Comune (che per via delle modifiche statali sarà molto più alta della vecchia Ici), ma senza ricevere in cambio maggiori servizi, visto che qualora vi fosse un maggior gettito questo andrebbe nelle casse dello Stato. Inoltre, con il taglio dei trasferimenti, ai Comuni verrà sempre meno riconosciuto il ruolo di motori di sviluppo locale. Le amministrazioni locali, quindi, sono chiamate a mettere la faccia per un’operazione che ai Comuni non porterà alcun vantaggio: come si suol dire, oltre al danno la beffa”.

Attraverso l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza viene dunque chiesto che i parlamentari orobici facciano il possibile per fare in modo che l’Imu possa almeno contribuire a rimpinguare le sofferenti casse comunali, per ridurre i tagli ai servizi offerti alla cittadinanza: “Attualmente i Comuni si trovano con le mani legate – prosegue Ribolla -. Gli enti  locali che abbasseranno l’aliquota sugli immobili diversi dalla prima abitazione, infatti, potrebbero arrivare a dare allo Stato qualcosa come l’ottanta per cento dell’Imu del proprio territorio. Tutte le agevolazioni e le detrazioni previste dalla precedente normativa sono eliminate e se il Comune volesse applicarle (come ad esempio la riduzione del 50 per cento sui beni locati) queste sarebbero a suo carico: in poche parole, sarebbe Comune a pagare il conto allo Stato.  La nuova Imu, dunque, stravolge completamente l’imposta così come pensata dal decreto federalista, caratterizzata da una forte manovrabilità da parte dei sindaci, costretti ora a raccogliere il denaro che servirà a Roma per rimpinguare le casse dell’erario. Risulta palese che siamo di fronte ad una manovra a tutti gli effetti centralista e contro gli enti territoriali, a cui la Lega dice no”.

A pagare il prezzo più alto, inoltre, saranno ancora una volta i Comuni come Bergamo e più in generale le amministrazioni del Nord Italia, che proprio  in questo momento stanno elaborando con grande difficoltà i bilanci preventivi: “Questo – spiega Ribolla –  perché il nuovo taglio, a differenza del passato,  sarà chiesto in proporzione alla distribuzione territoriale dell’Imu e non come accaduto fino ad ora in proporzione al fondo sperimentale assegnato, con una conseguente penalizzazione per i Comuni con un’alta autonomia finanziaria e un’elevata capacità fiscale come il nostro. L’imposizione Imu graverà ancora sui contribuenti del nord visto che in Italia ci sono ancora due milioni di immobili non accatastati.  Il catasto al Nord l’abbiamo, al sud invece….”

Segreteria Provinciale Lega Nord – Lega Lombarda

Imu, da imposta federalista a imposta centralistaultima modifica: 2012-02-09T13:18:00+01:00da leganord.b
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