Lega:ok al permesso temporaneo per stranieri

Da Lampedusa a Mozzo: erano fuggiti da Lampedusa e sono stati bloccati alle porte di Bergamo i 6 tunisini, di cui uno minorenne, che sono stati fermati dai carabinieri ieri Mozzo, in un bar sulla provinciale Briantea. I sei extracomunitari non avevano ovviamente i documenti con sé. Con loro c’era un settimo clandestino che aveva già ricevuto il mandato di espulsione dal nostro paese perché irregolare, mentre un ottavo è riuscito a fuggire.  Dagli accertamenti è emerso che due di loro erano sbarcati a Lampedusa l’11 marzo, due il 21 e due il 23 marzo. Sarebbero poi arrivati a Mozzo passando da Caltanissetta e da Milano. I carabinieri li hanno accompagnati in caserma a Bergamo e fotosegnalati. Il piu’ giovane è stato affidato a un centro di accoglienza per minorenni. Gli altri sono stati denunciati a piede libero per violazione della normativa sull’immigrazione. A loro è stato consegnato un decreto di espulsione.

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Al vertice di palazzo Grazioli di lunedì in tarda serata sarebbe arrivato il via libera della Lega alla concessione del permesso di soggiorno temporaneo per i migranti. Il documento consentirà agli stranieri la libera circolazione nell’area Schengen e dunque la possibilita’ di lasciare l’Italia per altri Paesi europei.
Al vertice hanno partecipato con il presidente Berlusconi, Bossi, Maroni, Calderoli, Castelli, i capigruppo di Camera e Senato, Reguzzoni e Bricolo, la vicepresidente del Senato, Mauro e Cota.

Immigrazione, sì dell’Ue all’Italia: vertice a marzo

Soddisfatto Maroni: impensabile che l’Europa di fronte a questa crisi stia solo a guardare. Rimpatriati gli egiziani sbarcati in Sicilia martedì

Maroni conf stampa.jpgDopo le forti pressioni dell’Italia, il tema dell’immigrazione è stato inserito nell’agenda del vertice Ue del 24-25 marzo prossimi. Un primo confronto tra i 27 sull’emergenza sbarchi si terrà comunque il 24 febbraio al Consiglio affari interni e giustizia (Gai) dell’Unione, a Bruxelles. Il giorno prima, a Roma, si riuniranno invece i ministri dell’Interno di Italia, Francia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna, per affermare una linea comune in vista del Gai.
Il no di Francia e Germania
Era stato il premier Silvio Berlusconi a sollecitare, nel corso di una telefonata con il presidente europeo Herman Van Rompuy, di dedicare un vertice alla questione dell’immigrazione, sulla base della convinzione che si tratta di una questione europea e non solo italiana.
Soddisfatto dell’intervento di Bruxelles, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, secondo cui è «impensabile che di fronte a questa crisi le istituzioni europee stiano solo a guardare».
Francia e Germania, però, mettono le mani avanti ed escludono di accogliere i tunisini sbarcati in questi ultimi giorni sulle coste italiane. Maroni ha tenuto a rimarcare che, nonostante l’ondata di 5 mila arrivi in pochi giorni, «il sistema ha tenuto, nessuno si è fatto male, tutti sono stati assistiti». Ora però Lampedusa scoppia, con 1.800 migranti nel Centro di accoglienza, ma, ha sottolineato il ministro, «la situazione è tranquilla, non ci sono emergenze».
Il villaggio della solidarietà
Per decongestionare l’isola si conta sul «Villaggio della solidarietà», il residence dei militari americani nel Catanese che il titolare del Viminale e il premier Berlusconi hanno visitato martedì. La struttura, secondo il ministro, potrebbe accogliere «tutti i richiedenti asilo ora ospitati nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) sparsi in tutta Italia».
«Contemporaneamente – ha aggiunto – potremo mettere nei Cara i clandestini che ora si trovano a Lampedusa». La decisone sul Villaggio verrà presa entro oggi.
Intanto, ha proseguito il ministro, «una buona notizia è arrivata dall’Egitto, che ha accettato il rimpatrio, con un volo charter partito ieri pomeriggio da Catania, di una quarantina di egiziani sbarcati martedì a Marina di Ragusa.
Significa – ha osservato – che il nuovo governo egiziano dei militari rispetta gli accordi che noi avevamo sottoscritto con il governo Mubarak e che consentono un rapido rimpatrio degli egiziani arrivati sulle nostre coste».