Tentorio: al lavoro insieme a Pirovano

(L’Eco di Bergamo/9 aprile 2009)

«Io in queste polemiche trasversali non ci voglio entrare, tanto che sono già in contatto con Ettore Pirovano per lavorare insieme ». Franco Tentorio, candidato unitario del centrodestra a Palafrizzoni, rompe gli indugi ed esce dalle secche delle polemiche interne al Pdl, o meglio di quella fronda interna all’ormai ex Forza Italia contraria alla candidatura di Pirovano alla Provincia, sempre all’insegna dell’unitarietà. «Ci siamo già sentiti telefonicamente: mi sono accreditato facendo presente che metà della mia famiglia è di Caravaggio, paese dove Pirovano è stato sindaco per due mandati: lui ha replicato spiegandomi che conosce benissimo Alassio, città natale di mia moglie. Direi che si può lavorare bene insieme…» scherza Tentorio. «Noi siamo già partiti a spron battuto dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi e Umberto Bossi che ci indicavano come candidati unitari del centrodestra in Comune e Provincia, il resto sono solo chiacchiere» taglia corto lo sfidante di Bruni. Al punto da «essere passati da contatti telefonici ad incontri sempre più allargati, senza incertezza alcuna né attendere più nessuno». Per farla breve: «È assolutamente inopportuno innescare delle polemiche sulle candidature quando le decisioni sono già definitive: lavoriamo piuttosto per vincere insieme. Io sono stato indicato dai vertici nazionali, lui pure, non dobbiamo più chiedere niente a nessuno ma metterci al lavoro ». Il prossimo appuntamento dovrebbe essere martedì nel tardo pomeriggio nella sede provinciale leghista, con i vertici dei due schieramenti: «E speriamo che per quella data ci sia anche l’indicazione ufficiale del coordinatore provinciale del Pdl, così da poter partire». L’invito a lavorare insieme era già stato ribadito dallo stesso Pirovano in un’intervista a «L’Eco di Bergamo» di sabato scorso, quando aveva sottolineato come per la prima volta i due candidati del centrodestra in Comune e Provincia avrebbero potuto lavorare insieme fin dalla campagna elettorale». Nell’attesa, Tentorio continua a lavorare alla definizione della sua lista ad personam: si chiamerà semplicemente «Tentorio sindaco» e vede già 35 caselle su 40 piene. Il problema (se è un problema) è che per le 5 restanti ci sono in lizza almeno il triplo dei candidati, il che fa pensare che per chiudere la lista serviranno ancora un paio di settimane. Ieri comunque il candidato del centrodestra ha fatto una prima riunione con quelli che saranno certamente in lista, e c’è qualche novità. Il nome sicuramente più clamoroso è quello di Vittorio Ambrosini, assessore (allo spettacolo) Dc dal 1980 al 1990 con la Giunta Zaccarelli, lontano dalla politica attiva dal 1999, quando si concluse la sua esperienza come consigliere comunale nella sua lista «Insieme per Bergamo». Altri probabili candidati in lista potrebbero essere Paolo D’Andrea, già giudice a Bergamo e Brescia, Franco Campana, architetto e già insegnante al Sant’Alessandro, l’ingegnere Francesco Finazzi, la commercialista Anna Pagnini e Francesco Magni, geometra e perito del Tribunale di Bergamo. Nomi che vanno ad aggiungersi a quelli già noti: l’imprenditrice Enrica Foppa Pedretti, i commercialisti Augusto Tucci e Maurizio Vicentini, Nicola Purita, primario di Anestesia ad Alzano Lombardo, l’avvocato Paola Bianchi Cassina, Paolo Cattaneo, presidente della onlus Melarancia, Claudia Sartirani (responsabile organizzazione Teamitalia e presidente del Festival internazionale del cinema d’arte), l’ingegner Davide De Rosa, Gerardo Gibellini (figlio di Andrea, presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero), l’avvocato Domenico Lanfranco, Lorenzo Carminati (presidente dell’associazione Bergamo Ovest) e Marco Fassi, amministratore delegato della Az Veicoli.

Tentorio: al lavoro insieme a Pirovanoultima modifica: 2009-04-09T07:40:00+02:00da leganord.b
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Un pensiero su “Tentorio: al lavoro insieme a Pirovano

  1. Cosa penso dell’ufficio pace e cooperazione del comune di Bergamo.
    Il comune di bergamo(scrivo in minuscolo il nome della città perché ormai è da terzo mondo)e il suo sindaco in qualità di primo cittadino,dovrebbe interpellare la cittadinanza,per sapere se condividono un impiego di risorse pubbliche per diffondere la così detta cooperazione. Con chi poi si deve cooperare? Con coloro che delinquono, spacciano,e che con la compiacenza di certa magistratura di sinistra prolifera sul territorio?
    La pace è una cosa di cui hanno bisogno chi si trova in guerra. I cittadini di bergamo non sono in guerra con nessuno,se non con i delinquenti che stanno saccheggiando la città ogni giorno sempre di più.
    L’opposizione ha ragione,il territorio è mal custodito perché non ci sono risorse, e quelle poche che ci sono,vengono spese malamente disperdendosi in mille rivoli.
    In quanto agli asili e alle scuole direi che dovrebbe essere un compito dell’amministrazione del comune ,che però a bergamo non si fa.
    Le strade sono lasciate in condizioni disastrose,non parliamo solo di quelle vecchie,ma anche di quelle nuove,che non vedono mai la fine. La bretella di Colognola è un esempio.
    In realtà questi uffici inventati che vogliono essere un simbolo di modernità,servono solo ad occupare esponenti della sinistra radicale,che altrimenti sarebbe in piazza a rompere vetrine o danneggiare cose pubbliche. Basta guardare i muri di piazza Dante nel centro della città per renderci conto dello stato di degrado cittadino. La città è ormai uno schifo!
    Certi esponenti di questa sinistra, fanno di queste iniziative politiche un viatico per la loro futura esperienza,a spese del contribuente.
    Si fanno promotori e diffondono vuote parole ,senza costrutto per accalappiare il malcontento estremo,come mezzo per servirsene eventualmente sulla piazza.
    Mentre il cittadino autoctono è vittima dei delinquenti che popolano le strade della città e dei quartieri,(vedi giardini del quartiere di Colognola) usufruiscono dei mezzi pubblici senza pagare i pedaggi,il sindaco di questo borgo,quale è ormai decaduta la città di bergamo,si eleva fuori dal marasma, e dall’alto del palazzo e dalle mura di città alta dove risiede se ne infischia se la città galleggia nello smog,e nel rumore. Si eleva con discorsi utopici ,sulla pace,e su questioni più disparate , basta che siano di elevato contenuto, non importa se vuote di significato se rapportate alle esigenze della cittadinanza.
    Parlare di iniziative democratiche,quale quella dell’ufficio per la pace,perché voluto da 800 cittadini che con le loro firme hanno validato l’iniziativa,va ricordato che la maggioranza è ben più ampia,se si conta la cittadinanza bergamasca. E così in nome di una democrazia fasulla si spendono soldi senza giungere a nulla di concreto,come certamente andrà a finire questa cervellotica iniziativa.
    In nome di una democrazia che a sinistra sanno definire in modo accomodante secondo le esigenze del caso. E’ proprio per questo che Winston Churchill la definiva, come il mezzo per togliere potere a pochi corrotti,per darlo a molti incompetenti. Questa definizione, mi trova perfettamente d’accordo,e calza a meraviglia con la situazione bergamasca.
    AC

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