In merito alla vicenda del film “Vallanzasca – gli angeli del male” presentato al Festival del cinema di Venezia, è intervenuto il consigliere regionale bergamasco della Lega Nord, Giosuè Frosio.
“Dedicare un film a Vallanzasca – spiega Frosio – è qualcosa di fortemente irrispettoso nei riguardi dei famigliari delle vittime e verso le forze dell’ordine che, a costo di gravi perdite, sono riuscite a porre fine alla scia di efferatezze da lui perpetrate negli anni della sua attività criminale”.
“Anzitutto sono fuori luogo sia i tempi che i modi. Le gesta di questo criminale non sono accadute un secolo addietro, ma si tratta di fatti appartenenti ad un passato ancora recente. Le famiglie che, a causa sua, si sono ritrovate l’esistenza distrutta, non meritano di vedere sul grande schermo il carnefice dei loro cari presentato come un personaggio dotato di una qualche etica o comunque dipinto come non del tutto negativo. Si tratta invece di un’ingiustificabile violenza alla memoria che certamente andrà a gettare sale su ferite che, anche a distanza di anni, non possono rimarginarsi”.
“Oltre a ciò – prosegue Frosio – va considerato anche il messaggio totalmente negativo che implicitamente viene trasmesso ai nostri ragazzi. In un momento in cui è necessario combattere il vuoto di valori e identità non è decisamente il caso di ricamare addosso ad un assassino condannato a 4 ergastoli, la figura dell’eroe romantico bello e dannato”.
“Mi unisco pertanto alle rimostranze presentate da Gabriella Vitali, vedova del maresciallo D’Andrea ucciso a Dalmine il 6 febbraio del ’77, da Emanuela Piantadosi, presidente dell’Associazione di volontariato Vittime del Dovere e porto la mia solidarietà a tutti i parenti di chi è caduto a causa di Vallanzasca. Credo infine – conclude Frosio – che il regista, Michele Placido, dovrebbe quantomeno scusarsi per la totale mancanza di tatto dimostrata in questi giorni e per aver alimentato le polemiche con frasi ingiustificabili di accusa alla politica e menefreghismo verso una memoria ancora viva che esige rispetto. Ed è proprio il rispetto che si deve a queste persone la ragione per cui Regione Lombardia da anni ormai ricorda le vittime della criminalità con una apposita “giornata della memoria” dedicata a chi ha perso la vita a causa di delinquenti privi di scrupoli come Vallanzasca”. (da BergamoSera,8-9-10)