Sciopero fame in carcere : Pedretti: “Gli stranieri detenuti nel loro paese”

carceri_sovraffollate_N.jpgDopo l’annuncio dello sciopero della fame a causa del sovraffollamento delle celle il consigliere regionale della Lega Nord Roberto Pedretti ha fatto visita ai detenuti per vedere la situazione del carcere di Bergamo. I numeri parlano chiaro: 540 detenuti in una struttura che può ospitarne 337. Le condizioni di vivibilità delle celle sono al limite, come in tante altre case circondariali d’Italia. I carcerati che da venerdì hanno iniziato a picchiare bicchieri di ferro sulle sbarre delle celle gridano “amnistia” e “indulto”: sono queste le loro richieste. “Il disagio sociale c’è, eccome – spiega il consigliere leghista Roberto Pedretti – i detenuti ce l’hanno con la legge Cirielli, con la Bossi-Fini. Il sovraffollamento c’è, non è un problema solo di Bergamo. A mio avviso l’amnistia o l’indulto non sono soluzioni efficaci, sarebbe come dare un’aspirina a un moribondo. Dopo due o tre mesi la situazione sarebbe di nuovo la stessa. Bisognerebbe agire a livello nazionale e internazionale per trovare accordi con gli altri paesi e permettere ai detenuti di scontare la pena nel loro paese. Nel carcere di Bergamo infatti solo il 40% sono italiani, il 40% è extracomunitario, il restante 20% comunitario. Se l’Italia trovasse un accordo con gli altri paesi si risolverebbe il problema del sovraffollamento. Serve agire a livello comunitario, come aveva iniziato a fare Roberto Maroni”.

Sciopero fame in carcere : Pedretti: “Gli stranieri detenuti nel loro paese”ultima modifica: 2012-06-10T20:44:00+02:00da leganord.b
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