.. consiste in una vera svolta democratica : lavorare per mesi in gran segreto solo con pochi fidatissimi (tanto i tuoi voteranno compatti anche senza capirci molto), presentare il progetto alla stampa con grancassa (non importa se proprio originale tanto verrà riportato solo e fedelmente quanto riferito) e poi farlo avere anche ai Consiglieri (magari incompleto) solo poche ore prima della discussione; si evitano critiche, intoppi e tutte quelle inutili chiacchiere che fanno perdere tempo (e di cui avevano dimostrato di essere gran maestri) e tanto meglio se le minoranze se ne vanno dall’aula; e la democrazia ? e la tanto decantata partecipazione ? sarà per un’altra volta… e se nei progetti (soprattutto quelli storici per la città) ci fossero errori od omissioni ? Beh, li correggeremo più avanti aumentando i costi a spese della città ma vuoi mettere il figurone di aver fatto in fretta ??…. Ottima trovata, complimenti signor sindaco !!
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Montelungo : ennesimo tentativo di disinformazione delle minoranze
L’Amministrazione affida all’Assessore all’Urbanistica la risposta alla solita fantasiosa trovata delle minoranze per la soluzione del problema Montelungo : ” La capogruppo Nadia Ghisalberti afferma che il Comune potrebbe oggi acquisire a costo zero la ex Caserma Montelungo, essendo venuti meno gli ostacoli giuridici che si frapponevano a tale acquisizione. Si tratta di una affermazione del tutto inesatta, frutto di una scarsa conoscenza delle norme che regolano il trasferimento dei beni demaniali, in particolare quelli con un vincolo culturale diretto, agli enti locali.
La procedura di trasferimento è prevista dall’art 5 comma quinto del D. L.vo n.85/2O10, secondo il quale i beni immobili di che trattasi possono essere trasferiti agli enti locali nell’ambito di uno specifico programma di valorizzazione culturale concordato con l’agenzia del Demanio e con il ministero dei Beni culturali.
Elemento essenziale di detto programma, secondo le linee guida dettate dal Ministero, è rappresentato dalla sostenibilità economica dell’iniziativa. Occorre, in altre parole, dimostrare che esiste un preciso ed attendibile piano finanziario che renda concretamente realizzabile il programma culturale ed il recupero funzionale dell’immobile di cui si chiede l’acquisizione. La ex caserma Montelungo è un immobile di 15.000 mq nel quale si prevede l’insediamento, in via principale, di una attività museale, che non genera utili ma rappresenta un costo. In questo caso il recupero funzionale del bene è stimato (anche a voler essere ottimisti) con un costo complessivo di almeno 30 milioni di euro, cifra della quale il Comune notoriamente non dispone e che non è nemmeno possibile recuperare con la realizzazione di spazi museali. Resto quindi convinto che l’unica strada concretamente percorribile sia quella che abbiamo messo a punto di concerto con l’agenzia del Demanio e con l’importante supporto tecnico degli Ordini professionali degli architetti e degli ingegneri, nonché di Ance: valorizzare il bene immobile attribuendogli in parte delle funzioni profittevoli, venderlo sul mercato, sviluppare l’intervento attuativo e far sì che al Comune venga trasferita una quota parte della ex Caserma già ristrutturata, da destinare poi a dei servizi culturali. Il mio personale impegno è quello di consegnare entro la fine del mandato i risultati del lavoro tecnico che consentirà finalmente di avviare il recupero dell’importante bene immobiliare, da troppo tempo in stato di abbandono.
Andrea Pezzotta – Assessore all’Urbanistica”
Sant’Agata, Lega Nord soddisfatta dell’accordo. Ora avanti con Montelungo
«Siamo molto soddisfatti dell’accordo raggiunto ieri tra il Comune, il ministero per i Beni culturali, il Demanio e la Sovrintendenza, relativo al complesso di Sant’Agata. Un accordo che è stato possibile raggiungere grazie all’applicazione del federalismo demaniale, voluto dalla Lega Nord e in particolare dall’ex ministro Roberto Calderoli».
Lo dichiara il capogruppo del Carroccio a Palazzo Frizzoni, Alberto Ribolla, che aggiunge: «La Giunta, e in particolare l’assessore all’Urbanistica Andrea Pezzotta, hanno lavorato molto per raggiungere questo importante obiettivo: a lui va il ringraziamento da parte della Lega Nord per il risultato raggiunto. Ora finalmente potremo provvedere a rilanciare il complesso di Sant’Agata, tessera fondamentale nel mosaico per la valorizzazione dell’adiacente complesso del Carmine e operazione da tempo attesa da tutta la città».
Ma da sciogliere rimane un altro nodo: quello relativo alla caserma di Montelungo che dopo l’esclusione dei beni oggetto del federalismo demaniale, rimane ancora immobile: «Il Comune sta lavorando a una procedura che punta sulla sua valenza culturale – spiega Ribolla -. L’auspicio è che il Demanio possa concederla gratuitamente al Comune per procedere alla sua valorizzazione, così come avvenuto per Sant’Agata».
Federalismo demaniale : buone notizie per Bergamo
Comune e Demanio fanno squadra per la Montelungo
Dopo anni di sostanziale incomunicabilità sembra essersi aperta una nuova fase nei rapporti tra Comune e Demanio. A ottobre la firma del Protocollo d’intesa per la valorizzazione degli immobili demaniali dismessi, due mesi dopo la cessione a privati della ex caserma Corridoni, qualche settimana fa l’interesse messo nero su bianco dal Comune per l’ex Diurno, Sant’Agata e la Torre dei Venti e ora l’accordo per la progettazione comune del futuro della Montelungo.
L’ex caserma compresa tra via San Giovanni, viale Muraine e via Frizzoni (in realtà composta da due unità differenti, la Montelungo appunto e la Colleoni) è di gran lunga il pezzo pregiato del protocollo siglato il 16 ottobre. Palafrizzoni non ha fatto mai mistero del suo interesse, formalizzato nell’intesa stessa: «Il ministero tramite il Demanio, in considerazione delle finalità istituzionali che il Comune di Bergamo intende soddisfare, è disponibile a favorire l’acquisizione in proprietà dell’ex caserma, favorendo qualora necessario un percorso di valorizzazione unitario e specifico del compendio Montelungo-Colleoni». Detto, fatto: Palafrizzoni e Demanio hanno così costituito un pool misto di progettisti che lavorerà alla preparazione del Piano attuativo del compendio alla luce delle previsioni dell’approvato Piano di governo territorio che diventerà esecutivo più o meno quest’estate.
In sostanza il Piano attuativo della Montelungo verrà steso a quattro mani, con tecnici di entrambi i fronti e un obiettivo comune: immaginare qualcosa che da una parte possa soddisfare le (legittime) aspirazioni di fare cassa del Demanio e dall’altra le esigenze di Palafrizzoni. Del resto il Comune non ha mai pensato di sfruttare tutto il compendio, decisamente sovradimensionato (quasi 23 mila metri quadri) rispetto alle necessità. Tra l’altro l’imminente via libera dell’aula consiliare alla nuova sala espositiva dono del Credito Bergamasco porta come conseguenza anche un ripensamento sulla quantità di spazi ad uso pubblico e destinazione culturale-museale necessari. In parole povere, il Comune deve decidere quanto e cosa serva del compendio, e lo farà insieme al Demanio che dal canto suo proporrà destinazioni coerenti, in modo da armonizzare il tutto.
Un accordo (che oggi verrà illustrato in Giunta) che porterà ad un Piano attuativo condiviso e non calato dall’alto, il che dovrebbe favorirne la futura approvazione. Ricordiamo che il Pgt inserisce l’ex caserma nel cosiddetto Ambito strategico 1, il polo dell’arte, della cultura e del tempo libero. una porzione di città compresa tra la piazzetta del Delfino, l’ex ponte di Santa Caterina, la torre del Galgario, i parchi Marenzi e Suardi. Le funzioni ammesse sono di tipo residenziale, terziario, commerciale di tipo culturale, servizi pubblici e privati di uso pubblico: tutto connesso alla vicina funzione museale della Carrara e della Gamec. (da Eco di Bergamo, 10-02-2010)