Vivisezione: approvata la mozione Bossi

bossi renzo.jpgIl Consiglio Regionale della Regione Lombardia, ha approvato la mozione presentata dal Gruppo della Lega Nord, primo firmatario Renzo Bossi, relativa alla sperimentazione animale ed all’allevamento Green Hill di Montichiari (BS) in particolare. Si tratta, nel caso di Green Hill del più grande allevamento italiano (di proprietà di una multinazionale americana) con circa 2500 cani beagle inviati nei laboratori di sperimentazione animale sia nel nostro paese che all’estero.  La mozione impegna la giunta lombarda ad attivare tutte le prerogative necessarie per limitare al massimo la presenza nel suolo lombardo di strutture di allevamento e di detenzione di animali destinati alla ricerca e alla vivisezione.

Renzo Bossi, subito dopo l’approvazione in Consiglio passata in maniera trasversale, ha dichiarato come questo provvedimento “rappresenta un segnale forte verso tutte le realtà che, come Green Hill, ancora utilizzano gli animali per le loro sperimentazioni“. La nostra società è, sempre per il Consigliere Bossi, ormai matura per abbandonare un percorso “non strettamente necessario” come l’utilizzo degli animali per la vivisezione.  

Per questo motivo – ha aggiunto il Consigliere – auspico che le nostre Istituzioni si facciano garanti del rispetto degli animali e promotrici di sistemi di ricerca alternativi mediante appositi accordi con gli istituti di ricerca e le università”. Bossi ha poi riferito che la recente Direttiva Europea sulla sperimentazione animale, possa essere pienamente attuata in Italia “per limitare, il più possibile, la sofferenza agli animali, riducendone in modo severo l’impegno nella sperimentazione.(GEAPRESS,16-3-11)

Belotti: «La mafia piaga importata»

belotti serio -conferenza.jpg«In merito alle dichiarazioni del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, il quale insiste nel sostenere che le infiltrazioni mafiose della ‘ndrangheta avvengono attraverso “uomini lombardi con il certificato di nascita e di residenza da 5 generazioni” – ha dichiarato Daniele Belotti, assessore regionale lombardo al Territorio e all’Urbanistica – possiamo solo, ancora una volta, ribadire che il nostro Assessorato e tutta la Giunta regionale sono fortemente impegnati nel contrastare questo fenomeno, indipendentemente dal fatto che sia legato a calabresi, siciliani, napoletani o a qualche lombardo malavitoso».
«Va comunque sottolineato – ha continuato Daniele Belotti – che fenomeni come la ‘ndrangheta, la camorra e la mafia non sono sicuramente un fenomeno endemico e non fanno parte del patrimonio storico e culturale delle valli bergamasche, bresciane o comasche né tanto meno delle pianure lodigiane, brianzole o cremonesi».
«Si tratta evidentemente di piaghe importate, nello sviluppo delle quali anche lo Stato italiano e la magistratura hanno una grande colpa. La scellerata politica del confino dei mafiosi al Nord negli anni ’60-’70-’80, infatti, ha avuto come unico effetto quello di porre le basi per la nascita delle cellule operative delle organizzazioni malavitose sul nostro territorio».
«In merito poi – ha precisato Belotti – alla squallida affermazione secondo cui “se al nord parlano e scrivono in lingua italiana è perché migliaia di insegnanti del sud sono andati in Lombardia, Emilia e Piemonte a insegnare a leggere e scrivere alle popolazioni del nord Italia, con grande professionalità”, sorprende la vena di razzismo da bar sport di questa dichiarazione, che sotto intende, neanche tanto velatamente, che a Nord del Po saremmo tutti trogloditi ed ignoranti».
«Un’affermazione forte che non spiega come mai l’immigrazione si verifichi, da sempre, dal Sud al Nord e mai in senso inverso. Forse – conclude Daniele Belotti – per far crescere la Calabria, ci vorrebbe maggiore umiltà e sudore e meno vittimismo e arroganza culturale».

Arrestati sei estremisti islamici a Brescia

I marocchini facevano parte della comunità di Montichiari, predicavano odio contro i cristiani.

belotti 1.jpgA Brescia ieri sono scattate le manette per sei immigrati marocchini appartenenti al movimento islamico “Giustizia e carità”. L’accusa nei loro confronti è di associazione con finalità di incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi religiosi. Il gruppo, secondo gli investigatori, progettava di “punire il papa” per la conversione al cristianesimo dell’europarlamentare Magdi Allam. Al di là di queste farneticazioni, gli uomini praticavano un’educazione all’odio verso le religioni diverse dall’islam sui propri figli, con violenze fisiche e psicologiche. Per cinque dei sei indagati sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre il sesto è stato sottoposto alla custodia cautelare in carcere. 
Il blitz bresciano arriva pochi giorni dopo l’intervento dell’assessore regionale Daniele Belotti che, con una modifica alla legge urbanistica, ha dato ai Comuni la possibilità di controllare l’apertura di luoghi di culto all’interno di locali adibiti a centri culturali. «Gli arresti di Brescia – dice Belotti – confermano ancora una volta che non possiamo abbassare la guardia e che è più che mai indispensabile tenere sotto controllo tutto ciò che ruota intorno a centri di cultura islamica e moschee. I capi d’accusa nei confronti degli arrestati, che avevano costituito un gruppo all’interno del movimento islamico di cui facevano parte, sono gravissimi».
Belotti sulla base di queste vicende sottolinea la recente approvazione del testo che consente ai Comuni di dire no all’apertura di moschee mascherate da centri culturali. «Anche alla luce di questi fatti – dice l’assessore leghista – ritengo che le nuove e importanti modifiche apportate, attraverso il collegato approvato nei giorni scorsi dal Consiglio, alla legge regionale 12, che danno agli amministratori locali la possibilità di mettere un freno al fenomeno del proliferare dei luoghi di culto mascherati da centri culturali, siano importantissime e debbano altresì essere supportate da modifiche normative anche di pubblica sicurezza. Non si tratta più infatti solo di problemi di natura urbanistica ma anche e soprattutto di ordine pubblico e sicurezza. I fatti dimostrano che, troppo spesso, all’interno di moschee e luoghi di culto, fanatici e invasati trovano terreno fertile per fare proselitismo, supportati, come in questo caso, anche da sermoni di imam conniventi». (da giornale di Bergamo,28-2-11)

TUTELARE I CENTRI STORICI E FERMARE LE MOSCHEE

LEGGE REGIONALE 12, APPROVATO IL COLLEGATO DI MODIFICA
BELOTTI, MAGGIORI POTERI AI COMUNI PER TUTELARE I CENTRI STORICI E FERMARE LE MOSCHEE 

belotti serio -conferenza.jpg "Le nuove norme inserite nel collegato di modifica alla legge regionale 12 approvato oggi (15/2) - spiega Daniele Belotti, assessore della Regione Lombardia al Territorio e Urbanistica - si pongono l'obiettivo di mettere un freno al fenomeno del proliferare dei luoghi di culto mascherati da centri culturali e di tutelare l'identità dei centri storici delle nostre città".
"Sono diversi i comuni - rimarca Belotti - in cui capannoni artigianali sono stati trasformati in affollate moschee, stravolgendo oltre che la viabilità, anche e soprattutto la vivibilità di interi quartieri, vanificando così la pianificazione urbanistica adottata dalle amministrazioni comunali stesse".
"Grazie a questa modifica legislativa - continua l'assessore Belotti - i comuni non saranno più lasciati soli. Senza specifiche previsioni di Piano di gestione del territorio (Pgt), infatti, non sarà più possibile insediare liberamente centri culturali con finalità religiose e saranno proprio le Amministrazioni comunali, alle quali viene attribuita la potestà di prevedere, all'interno del Pgt, eventuali cambi di destinazione d'uso, a decidere se e quali spazi assegnare loro".
"Abbiamo inteso promuovere - prosegue Belotti - anche l'obiettivo di preservare l'integrità dei centri storici cittadini da un punto di vista commerciale, ma anche storico e di identità. Siamo convinti, infatti, che, come già rilevato in diverse città, tra le quali per esempio Venezia e Lucca, la localizzazione di un kebab, di un ristorante cinese, di un phone center o di un sexy shop in una piazza medievale o a lato di una basilica rinascimentale costituisca tutt'altro che un elemento di pregio".
"Tutelare la storicità e l'identità dei nostri borghi antichi" - conclude Daniele Belotti - attraverso il rispetto dei loro valori architettonici e ambientali, del contesto sociale, della storia e del decoro è fondamentale anche per salvaguardare e promuovere la cultura locale".
Nello specifico, le modifiche approvate in Consiglio regionale riguardano l'articolo 51, comma 1-bis che stabilisce, secondo la nuova formulazione, che "i comuni definiscono i criteri per l'individuazione delle destinazioni d'uso assicurando il rispetto dei valori architettonici e ambientali, del contesto sociale, del decoro, della incolumità  pubblica, della sicurezza urbana, nonché della salvaguardia e promozione dell'identità e della cultura locale".
L'altra novità è relativa all'articolo 71 che "sono attrezzature di interesse comune per i servizi religiosi gli immobili destinati a sedi di associazioni, società o comunità di persone in qualsiasi forma costituite, le cui finalità statutarie o aggregative siano da ricondurre alla religione, all'esercizio del culto o alla professione religiosa quali sale di preghiera, scuole di religione o centri culturali individuate nel nuovo comma c dell'articolo della legge regionale di governo del territorio".

Appalti contro il rischio frane. Belotti: “Norme severe antimafia”

belotti 2b sorriso.jpgRegione – E’ un accordo di programma milionario quello presentato dall’assessore regionale al Territorio Daniele Belotti. In Bergamasca sono previsti 21 interventi per un totale di 10 milioni di euro

E’ un accordo di programma milionario quello presentato dall’assessore regionale al Territorio Daniele Belotti. Centinaia di milioni di euro che andranno ai Comuni lombardi per la manutenzione di fiumi, laghi, montagne. Interventi importanti perché saranno fondamentali per prevenire frane, smottamenti, valanghe e inondazioni. “Sono in programma 173 interventi – spiega Belotti – 77 milioni di euro arrivano dal fondo del ministero dell’Ambiente, 147 invece sono risorse regionali. Si va da lavori da 50 mila euro fino ai 51 milioni di euro previsti per la messa in sicurezza del lago d’Idro in provincia di Brescia. In Bergamasca sono previsti 21 interventi per un totale di 10 milioni di euro. Dobbiamo confermare l’impegno della Regione per la tutela del territorio, è una delle priorità assolute. Però serve anche una collaborazione con le amministrazioni comunali”. Belotti si riferisce soprattutto al piano d’area di cui si è fatto promotore nei mesi scorsi per limitare lo sfruttamento del territorio montano e non solo. L’assessore non nasconde il timore che un accordo di programma così generoso possa attirare l’attenzione di aziende legate alla criminalità organizzata: “Faremo di tutto affinché gli appalti di questi lavori non finiscano in mano ad aziende legate alla ‘Ndrangheta o alla mafia. Adotteremo criteri rigidissimi. Se è vero che nelle nostre valli il fenomeno non esiste, in altre aree come il Milanese, la Brianza e il Pavese i rischi sono gravissimi. Noi dobbiamo assolutamente limitare i rischi di infiltrazioni mafiose. Anche perché è nostro dovere tutelare le aziende sane e impedire a ditte criminali che sfalsano il mercato a causa di concorrenza sleale”.
Con la registrazione e il visto positivo della Corte dei Conti il finanziamento dell’accordo è stato assicurato. I progetti contenuti saranno ‘condensatì in un cronoprogramma a cura del commissario straordinario Carlo Maria Marino, recentemente nominato dal ministero su indicazione di Regione Lombardia, al quale è demandato il compito di dar attuazione agli interventi, che per il territorio orobico valgono 10 milioni di investimenti.
(BergamoNews,7-2-2011)

Caso Battisti : il figlio di Torregiani in Consiglio regionale

Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, il gioielliere ucciso il 16 febbraio 1979 da Cesare Battisti, terrorista dell’organizzazione eversiva “Proletari armati per il comunismo” , sarà ricevuto dall’ Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale lunedì prossimo 17 gennaio alle ore 11 (al sesto piano del palazzo del Consiglio regionale, via Filzi 29).
“E’ doveroso da parte delle istituzioni lombarde – commenta il Presidente del Consiglio della Regione Lombardia, Davide Boni – esprimere piena solidarietà ai famigliari delle vittime di Battisti, confidando che la mobilitazione che sta avvenendo dopo la presa di posizione del Brasile contribuisca a concretizzare l’estradizione di un terrorista che deve scontare una giusta pena. Sono quindi molto contento che Pierluigi Torregiani abbia raccolto l’invito rivoltogli”.
L’incontro si svolge alla vigilia di un consiglio regionale, convocato per martedì prossimo 18 gennaio, in cui verrà presentata anche una mozione di iniziativa del Presidente Boni in cui si impegna il Consiglio regionale “a mettere in atto qualsiasi tipo di azione volta ad ottenere l’estradizione di Battisti e, se ciò non avvenisse in tempi brevi, a riconsiderare gli accordi bilaterali in essere tra Italia e Brasile e, se necessario, ad interromperli”.

La Lombardia si sfoga

gibelli.jpg«Non siamo il bancomat dell’Italia»

Il vice presidente della Regione Lombardia Andrea Gibelli è intervenuto ieri a margine degli stati generali del Patto per lo Sviluppo: «Esprimo soddisfazione per la condivisione delle politiche regionali; sono infatti note a tutti le difficoltà, ma anche la determinazione a superarle». Gibelli ha tenuto poi a sottolineare come si stia «prendendo sempre più coscienza che la Lombardia, con un saldo attivo di 28 miliardi di euro, non possa più essere il bancomat del Paese. E il federalismo invocato da tutti è solo il primo passo di una Regione che si conferma la prima del Paese, ma che deve anche essere messa nelle condizioni di competere con le prime regioni d’Europa, soprattutto in tema di attrattività e di internazionalizzazione». Gibelli si è detto favorevole alla creazione di un fondo unico per la competitività, ritenendo che il «federalismo fiscale ci aiuterà» a reperire le risorse.(da Eco di Bergamo,1-12-2010)

Alzano per le Cartiere Pigna

Caso unico in Lombardia : sia esempio

Un esempio da seguire. Una procedura che fa scuola. Una modalità di affrontare la crisi basata sul confronto che in Lombardia non ha eguali, quella attivata ad Alzano per le Cartiere Pigna.
Ecco perché l’auspicio che altri prendano esempio è arrivato un po’ da ogni parte, ieri: alla firma del nuovo accordo erano presenti non solo Comune, Pigna e Leonardo spa. Al tavolo anche esponenti della maggioranza e della minoranza consiliare, Regione, Provincia, Comunità montana, sindacati, Confindustria, Imprese&territorio.
L’operazione che coinvolge l’area Pigna si chiama tecnicamente «Contratto di recupero produttivo» ed è il primo a essere partito in Lombardia. I risultati conquistati – la Cartiera non ha delocalizzato e sta lavorando per l’occupazione, un nuovo produttivo è stato preferito al commerciale, si rivitalizza un’area enorme – hanno portato il vicepresidente della Regione, Andrea Gibelli, a dichiarare che «oggi, qui, sono testimone di un esempio che mi auguro venga ripetuto anche in altre realtà». «La Lombardia – ha aggiunto – soffre dal punto di vista produttivo a causa delle concorrenze interne ed esterne al Paese: la Regione non può che sostenere un caso come quello delle Cartiere Pigna di Alzano, dove si garantisce la prosecuzione della produzione sul territorio».
Presente anche il collega titolare di Urbanistica e territorio Daniele Belotti, che ha definito l’accordo «un modello di innovazione, non solo e non tanto tecnologico, ma soprattutto culturale. È il frutto di una concertazione tra istituzioni, parti sociali e imprese, che, attorno a un tavolo, hanno dialogato, trovato punti di incontro e sono arrivati, insieme, a un risultato». In più si recupera un comparto industriale dismesso in parte, evitando il consumo di suolo. «Questo – ha detto Belotti – è un caso di recupero produttivo importante su un’area di rilevanza storica, che diversamente avrebbe rischiato di svuotarsi e di costituire l’ennesimo caso di area abbandonata a causa di scellerate politiche di delocalizzazione. Grazie alla concertazione fra le parti è stata trovata una soluzione intelligente, che va anche nella direzione della politica di risparmio del suolo portato avanti dall’assessorato che ho l’onore di dirigere». Al tavolo anche esponenti dei gruppi consiliari del Comune. Per la maggioranza Lega-Pdl Gianfranco Ceruti ha sottolineato che «qui, sul territorio, vediamo un esempio di buona politica diversamente da casi in cui essa è allo sbando». Per l’opposizione «Gente in Comune» Manuel Bonzi ha affermato: «È giusto investire ancora nel settore industriale e non solo commerciale, vera anima della nostra valle e fonte di ricchezza della nostra provincia». La richiesta è poi che «l’area “a favore di attrezzature scolastiche” si possa chiamare al più presto liceo scientifico Amaldi». Per la Comunità montana Claudio Monteleone ha ribadito che «la concertazione è fondamentale per rilanciare la valle». (da Eco di Bergamo,9-11-2010)

Boni: il gettone della seduta del Consiglio al Veneto

Regione Lombardia – Il presidente del Consiglio propone di destinare la diaria della seduta di martedì alla popolazione del Veneto o alle famiglie delle vittime dello scoppio di Paderno Dugnano.

boni2.jpgDestinare la diaria della seduta alla popolazione del Veneto, duramente colpita dal maltempo, o alle famiglie delle vittime dello scoppio di Paderno Dugnano: con questa proposta del Presidente Davide Boni si è aperta la giornata consiliare di martedì.
“La quotidianità che accompagna il nostro impegno di tutti i giorni non è fatta solo di politica – ha scritto Boni, assente per motivi istituzionali, in un messaggio al Consiglio – ma riporta anche tragedie che colpiscono la gente comune. Non polemiche, aprendo dibattiti sul perché questi avvenimenti e non altri, ma un rispettoso silenzio nei confronti di persone che soffrono. “

Gibelli alle Pmi: eroi anonimi

gibelli.jpgIl tessuto economico lombardo è fatto di «tanti eroi anonimi», piccoli imprenditori che hanno decretato il successo del «made in Italy lombardo». È il riconoscimento che Andrea Gibelli, vice presidente della Regione e assessore all’Industria e artigianato, attribuisce al mondo delle Pmi. Nella sesta tappa del suo viaggio sul territorio, ieri Gibelli ha visitato la Plastik di Albano Sant’Alessandro e il Mollificio Bergamasco di Carvico. «Toccare con mano le esperienze degli imprenditori – ha spiegato – ci consente di capire quali sono le esigenze delle aziende e quali le misure da mettere a disposizione per favorire la competitività».
Gibelli è appena rientrato da Shanghai, dove ha constatato il livello tecnologico della «feroce concorrenza» cinese.

Dalla Regione Lombardia : Patti local di sicurezza urbana.

I patti locali della sicurezza urbana verranno finanziati al 70% da Regione Lombardia, il restante 30% sarà a carico dei Comuni.

I 3.465.000 euro sono suddivisi in cinque aree: Milano e Monza ( 2.034.000), Bergamo (357.000 ), Brescia (473.000), Pavia (283.000) e Sondrio (318.000).

Questo l’elenco dei Comuni che beneficeranno del cofinanziamento:

 

  • Milano e Monza (61): Arese, Aicurzio, Arcore, Barlassina, Basiano, Bellusco, Bernareggio, Bollate, Bovisio Masciago, Bresso, Burago Molgora, Buscate, Bussero, Busto Garolfo, Canegrate, Caponago, Cassano d’Adda, Castano Primo, Cavenago Brianza, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cesate, Cinisello Balsamo, Cogliate, Cormano, Garbagnate Milanese, Gessate, Gorgonzola, Grezzago, Inveruno, Lazzate, Legnano, Lentate sul Seveso, Limbiate, Liscate, Masate, Melzo, Mezzago, Milano, Misinto, Nerviano, Ornago, Paderno Dugnano, Parabiago, Pessano con Bornago, Pogliano Milanese, Pozzo d’Adda, Pozzuolo Martesana, Ronco Briantino, San Giorgio su Legnano, Senago, Seveso, Solaro, Sulbiate, Trezzano Rosa, Trezzo sull’Adda, Trucazzano, Turbigo, Vaprio d’Adda, Villa Cortese, Vimercate.
  • Bergamo (12): Bergamo, Berzo San Fermo, Bianzano, Borgo di Terzo, Gaverina Terme, Grone, San Paolo d’Argon, Seriate, Torre Boldone, Trescore Balneario, Vigano San Martino, Zandobbio.
  • Brescia (16): Acquafredda, Bienno, Calvisano, Cigole, Fiesse, Gambara, Gottolengo, Isorella, Lavenone, Milzano, Pavone del Mella, Pralboino, Prestine, Remedello, Vestone, Visano.
  • Pavia (10): Arena Po, Borgo San Siro, Costa de’Nobili, Gambolò, Garlasco, San Cipriano Po, San Zenone al Po, Spessa, Villanova d’Ardenghi, Zerbolò.
  • Sondrio (11): Albosaggia, Caspoggio, Chiesa in Valmalenco, Chiuro, Fusine, Lanzada, Montagna in Valtellina, Ponte in Valtellina, Postalesio, Sondrio, Tresivio.

 

Vedi l’estratto del bollettino ufficiale :    Patti locali di sicurezza urbana.pdf

 

Federico Calvo

Ufficio Bandi

Gruppo Consiliare

Lega Lombarda – Lega Nord – Padania

Tel. 02/67482721 – Cell. 366/3540872

Via Fabio Filzi 29 – 20124 – Milano

La Regione riduce i canoni idraulici

pirellone.jpgbelotti 2.jpgLa Regione Lombardia ha deciso di ridurre gli importi dei canoni di polizia idraulica per le categorie produttive.  È quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti. L’assessore bergamasco della Lega Nord ha presentato ieri i contenuti del provvedimento: «Abbiamo ridotto del 75% i canoni pagati da imprese e privati – spiega Belotti – che occupano una superficie in prossimità di un canale o sopra un corso d’acqua». In dettaglio, i canoni attualmente in essere (7.859) ammontano ad un totale, a favore della Regione, di 4.956.000 euro, «con un insoluto, per le tombinature – ha precisato Belotti – pari al 37%. Un insoluto dovuto sicuramente, almeno in buona parte, all’esponenzialità con cui i canoni sono aumentati negli ultimi anni. I canoni, come ci è stato segnalato più volte dalle aziende, erano in effetti eccessivamente elevati – ha aggiunto l’assessore al Territorio – anche 20 volte superiori a quelli pagati in regioni limitrofe. L’obiettivo è far pagare una cifra giusta, ma a tutti». Belotti confida infatti che con la riduzione dei canoni, in vigore dal 1 gennaio 2011, «oltre all’eliminazione dei contenziosi, diminuisca anche il sommerso». Dal punto di vista territoriale, la novità riguarda soprattutto aziende a ridosso della fascia pedemontana, da Bergamo a Brescia, fino a Como e Varese.

La Lega in Regione

Diritto di prelazione per i lombardi nelle università a numero chiuso e una quota di programmi scolastici padani. È scritto nel testo di due emendamenti al piano regionale di sviluppo presentati dalla Lega e approvati dalla settima commissione regionale Cultura e formazione professionale.   «Oggi gli studenti lombardi partono svantaggiati — spiega il consigliere regionale leghista Massimiliano Orsatti — perché nei test di ammissione alle università a numero chiuso si tiene conto anche del voto preso all’esame di maturità, che in alcune regioni del sud è notoriamente dato con generosità».  Per cui la Lega chiederà che nei test di ammissione non si tenga conto dei voti di maturità. «Successivamente — aggiunge Orsatti — chiediamo una corsia riservata per gli studenti che siano residenti in Lombardia da almeno cinque anni». Gli emendamenti presentati dal Carroccio chiedono «di sostenere in via prioritaria gli studenti lombardi anche sugli interventi a favore del diritto allo studio» e l’effettiva applicazione della legge regionale in cui si stabilisce che il 20 per cento dei programmi deve essere dedicato ad argomenti legati al territorio. «Vogliamo sapere quante scuole lombarde sono a conoscenza di questa possibilità — insiste Orsatti — e quante la stanno applicando. La valutazione dei fondi sul diritto allo studio andrà fatta complessivamente». e «in ambito didattico, la Regione monitorerà attentamente la reale attuazione e implementazione da parte degli istituti scolastici lombardi degli indirizzi regionali per i programmi scolastici». Anche attraverso la verifica «degli effettivi esiti dell’apprendimento degli studenti lombardi».