Un milione di opuscoli per spiegare l’aggressione di Roma al Nord

lega.jpgUn milione di opuscoli “Lega Nord flash” per denunciare l’aggressione che il Nord sta subendo dal governo Monti sul fronte delle tasse. E’ l’iniziativa che scatterà domenica prossima 22 gennaio, in concomitanza con la grande manifestazione del Carroccio a Milano. «Le nuove tasse sulla prima casa – spiega il senatore Mario Pittoni, curatore della pubblicazione cofirmata da Roberto Calderoli, coordinatore delle Segreterie nazionali leghiste – porteranno a Roma svariati miliardi. Più di due terzi delle imposte sulle abitazioni graveranno sulle regioni padane. E sono destinate a gonfiarsi esponenzialmente con la revisione degli estimi catastali, a fronte di un Meridione dove si parla di 2 milioni di immobili inesistenti per il fisco. Nel foglio si parla poi dell’Iva – che crescerà di 2 punti – in carico per il 75% alla Padania, a causa del tasso di infedeltà fiscale che notoriamente sale vertiginosamente mano a mano che scende la latitudine. Senza dimenticare le pensioni di anzianità, per tre quarti maturate al Nord (spesso straguadagnate con 40 anni di lavoro) destinate a slittare oltre misura. In sostanza denunciamo che il Governo, anziché accelerare – forte dei suoi numeri – la riforma federalista per abbattere gli sprechi storici del Sud, si avventa sulla parte più produttiva: lavoratori, piccole-medie imprese e artigiani del Nord.

Per quanto riguarda le difficoltà del nostro Paese con l’Europa, può essere utile andare a rileggersi le parole di Umberto Bossi, pronunciate nel lontano 1998 e che riportiamo nella pubblicazione: «Si sta partorendo un mostro che non genererà né democrazia, né stabilità, né vantaggi economici per tutti… Le leggi finanziarie degli Stati si ridurranno a un semplice fax inviato da Bruxelles, dal Consiglio d’Europa, terminale delle cento grandi famiglie europee… All’Italia resterà solo la leva fiscale e i quattrini dovrà toglierli maledettamente e subito dalle tasche dei cittadini, evidentemente aumentando la pressione fiscale». Vedeva lontano il segretario della Lega. Attenzione però: sottrarre ancora risorse alla Padania (invece che attuare il federalismo, unico concreto strumento blocca sprechi), riducendo ulteriormente i suoi margini d’investimento, vuol dire spegnere la locomotiva del Paese.

Nell’opuscolo riportiamo un esempio di dove finiscono i soldi dei cittadini padani. Secondo dati dell’osservatorio sulle pensioni dell’Inps, in provincia di Napoli una pensione su 3 è versata a un invalido (per la cronaca, nell’ultimo anno 36.000 pensioni di invalidità – ossia il 20% del totale – sono state revocate per truffa). In Campania su 6 milioni di residenti l’Inps registra 500.000 inabili al lavoro: 1/8 di tutti gli invalidi del Paese. 11 persone su 100 incassano l’assegno di povertà o inabilità e solo 8 su 100 sono le pensioni di anzianità erogate a seguito del versamento dei contributi. L’Inps spende 432 milioni al mese per 504.000 pensioni di vecchiaia e 229 milioni per quelle di invalidità, oltre a 137 milioni per i 277.000 coniugi che hanno diritto alla reversibilità. Per l’Inps il costo sociale delle pensioni in Campania è di 845.625.000 euro al mese: 10 miliardi di euro l’anno. Una fetta consistente – sottolinea Pittoni – della manovra Monti!»

Bossi: “Presto la Padania, con le buone o le cattive”

bossi,berghem-frecc,maroni,calderoliUmberto Bossi torna dai suoi “fratelli bergamaschi” da leader dell’opposizione al governo Monti. Dal palco della Bèrghem Frecc di Albino il senatur arringa la folla come ai vecchi tempi, nemico di tutti: Monti, la sinistra, Berlusconi, il Vaticano, l’Europa. Accanto a lui ci sono anche gli ex ministro Roberto Maroni e Roberto Calderoli. I due però non intervengono, lasciano campo aperto al “capo”. Il bersaglio preferito del senatur è il premier Mario Monti: “Non capisce niente, non è riuscito a creare un solo posto di lavoro ed era molto meglio mettere un imprenditore che non un professore: anche un cretino capirebbe che se aumenti le tasse la gente ha meno soldi e si produce di meno. A breve ci saranno le elezioni, perchè questo governo non dura. Noi vogliamo la Padania, con le buone o con le cattive. Lo capiranno il 22 gennaio, quando scenderemmo in piazza a Milano per far sentire la nostra voce. E poi lanceremo una manifestazione in ogni territorio”. Bossi non risparmia parole di fuoco anche nei confronti dell’ex alleato : “di danni ne stanno facendo : tutto quello che dice la sinistra lo stanno mettendo in pratica. Non c’è niente per la crescita, ma solo tasse”. Bossi critica il presidente del Consiglio ma anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a cui ha chiesto ai militanti di mandare un saluto ricevendo di rimando una salva di fischi. E l’orizzonte immediato, in attesa di nuovi sviluppi politici, resta l’indipenza della Padania: «A Milano – ha urlato Bossi – dobbiamo confermare che con le buone o le meno buone Padania sarà, adesso ci siamo rotti le balle». E se secessione non si può dire, almeno che la si chiami – invita il senatur – «indipendenza».Il senatur non risparmia bombe verbali anche alla Chiesa. “Ha sbagliato Tremonti a dargli l’8 per mille: meglio una sana povertà che troppi soldi, perchè poi ci si dimentica la vera missione dei preti. Putroppo a Roma ci sono troppi furbacchioni, anche in Vaticano”.

14 dicembre 2011. Deputato Ettore Pirovano _ Camera dei Deputati

pirovano,provinceIntervento sulla manovra finanziaria del Governo Monti ed in particolare sulla soppressione delle Province :
 

ETTORE PIROVANO. Signor Presidente, signori colleghi, vorrei parlarvi oggi delle province assassinate, un agnello sacrificale per creare nebbia sui veri sprechi….

LEGGI L’INTERO INTERVENTO DEL DEPUTATO ETTORE PIROVANO : Pirovano sull’abolizione delle Province_ 14 dicembre 2011.pdf

e vedi  Province e Costituzione :

 http://leganordbergamo.myblog.it/media/00/02/2684305219.wmv

Bagarre in Senato: la Lega contesta il premier Monti

senato contestazione.jpgI senatori della Lega hanno contestato in Senato il premier Mario Monti. Esponenti del Carroccio hanno esposto cartelli con scritte “Basta tasse”, “Non è una manovra, é una rapina”. Attaccato anche il presidente Schifani che ha sospeso temporaneamente la seduta.

Il governo porrà la questione di fiducia sulla manovra nel testo licenziato dalle Commissioni questa mattina alle 10 alla Camera e dopo ventiquattrore sarà votata dall’aula. Il voto finale sul decreto avverrà venerdì alle 19,30.

La Lega Nord scenderà in piazza. Lo ha annunciato l’ex ministro bergamasco Roberto Calderoli. L’appuntamento è fissato il prossimo 22 gennaio a Milano per protestare contro la manovra economica e, in particolare, per le misure prese riguardo le pensioni e la casa. La manifestazione leghista prenderà il via da piazza Castello e si concluderà in piazza Duomo.

Mari o Monti .. in breve..

mar morto.jpg O monti.jpg MANOVRA “MONTI”

RIASSUNTO SCHEMATICO DELLE PRINCIPALI MISURE ADOTTATE

·   Aumento delle accise + iva sulla benzina (9,9 centesimi/litro), sul diesel (13,6 centesimi/litro), sul GPL (2,6 centesimi/litro) e sul gas naturale (0,331 centesimi/metro cubo). In Svizzera e San Marino per la benzina si risparmiano circa 30-40 centesimi al litro
·     Aumento Addizionale Regionale Irpef di base: +0,33%, per compensare i tagli sulla sanità e sul trasporto pubblico locale.
·   Ulteriore taglio agli enti locali:  
     o   1.450 milioni di trasferimenti in meno per i Comuni.
     o   415 milioni di trasferimenti in meno per le Province.
     o   920 milioni di trasferimenti in meno alle Regioni speciali.
     o   I tagli ai comuni non saranno ridotti dal saldo del patto di stabilità, come invece è avvenuto con gli scorsi tagli. Inoltre, l’ammontare dei tagli verrà spalmato in proporzione all’Imu prodotta sul territorio e non più in proporzionale al fondo sperimentale di riequilibrio, penalizzando così i municipi con alta autonomia finanziaria e capacità fiscale (quelli del Nord).
·    Reintroduzione dell’ICI-IMU sulla prima casa.
·   Abolizione dell’aliquota IMU ridotta per gli appartamenti in affitto.
·   Una quota del 50% dell’IMU sugli immobili diversi dalla prima casa deve essere versata allo Stato (senza considerare le detrazioni). Prima tutto l’introito era versato nelle casse dei Comuni (dunque ulteriore peggioramento delle disponibilità finanziarie degli enti locali).
·   L’IMU sarà inoltre calcolata sulla rendita catastale rivalutata del 60% per le abitazioni e del 20% sui negozi, con ulteriore aggravio per i contribuenti.
·   Stretta sulle pensioni con abolizione sostanziale delle pensioni di anzianità (presenti soprattutto al Nord). Da tenere presente che la copertura pensionistica in Lombardia è pari al 101%, al Sud arriva a malapena al 60%. La riforma Maroni prevedeva già un graduale avvicinamento all’Europa, ma senza penalizzare i lavoratori del Nord che, al contrario di quelli del centro sud, iniziano a lavorare molto prima.
·   Divieto di utilizzo dei contanti sopra 1000 euro (grazie ad emendamento Lega, prima era 500 euro). I pensionati non avrebbero potuto ritirare le pensioni in contanti ma avrebbero dovuto necessariamente aprire un conto corrente.

Calderoli: Padania-Italia, separazione consensuale

bossi230.jpgIl governo si appresta a presentare la sua manovra e la Lega mette definitivamente le cose in chiaro: con l’incontro di ieri, domenica 4 dicembre, al Parlamento Padano di Vicenza, il Carroccio ha scoperto definitivamente le carte, rilanciando la Lega di lotta, per la Padania, parola che rispunta perentoria negli interventi di Umberto Bossi e anche nell’iconografia leghista. “L’Italia è stata sconfitta dalla storia – secondo il Senatur – sarà la Padania a vincere, grazie a noi, grazie al nostro popolo”. Rispuntano le idee di Gianfranco Miglio, di una macroregione del Nord Italia che deve mettersi in relazione alle grandi potenze d’Europa, non al resto d’Italia. “Non capivamo Miglio quando diceva certe cose – ha detto il Senatur -. Ora lo capiamo benissimo”. Insomma il no al governo Monti è apparso quasi scontato a Vicenza, soverchiato dal rilancio della Lega padana per la lotta, che però a livello locale, bergamasco e non solo, non ci pensa nemmeno a lasciare le varie maggioranze composte con il Pdl nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni. A calcare la mano sul concetto di separazione, di secessione, è stato il bergamasco Roberto Calderoli, senatore ed ex ministro delle riforme: “Spero in un processo di separazione consensuale, come è stato in Cecoslovacchia”. Lo stesso Calderoli ha battezzato Maroni “ambasciatore della Lega a Roma”. Quanto al principio dello ius soli per i figli di immigrati che nascono in Italia per la Lega resta “una truffa”. (BergamoNews,5-12-11)

Stucchi: a pagare sarà come sempre il ceto medio del Nord

stucchi pp serio.jpg“Non sappiamo se, come dice il presidente del Consiglio Mario Monti, il suo esecutivo servirà alle forze politiche che lo sostengono per ‘riconciliarsi’, ma di sicuro a pagare per le decisioni che prenderà saranno sempre i soliti cittadini del nord”. Lo afferma il parlamentare bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi.

“Ad avere la peggio saranno i pensionati con quarant’anni di contributi, ai quali sarà negato il loro diritto di andare subito in pensione; i proprietari del proprio appartamento, acquistato con enormi sacrifici, che saranno considerati benestanti, quindi da stangare; o le imprese alle quali viene negato un credito a tassi che non siano da usura. La verità è che dicono di voler salvare il Paese ma intanto smantellano le riforme, in primis il Federalismo – vero obiettivo di tutta la manovra – varate dal governo di centrodestra eletto dal popolo, piazzano i loro uomini nei gangli del potere, cominciano a porre le condizioni per favorire gli interessi dei soliti noti e cercano di scomporre l’attuale quadro politico per crearne uno nuovo a tavolino”.

Leggi il DL : Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici.docx

Calderoli: l’alleanza Lega-Pdl non c’è più

calderoli intervista serio.jpgSilvio Berlusconi nel suo intervento di cinque minuti ai Liberal-popolari ha accennato all’alleanza tra il Pdl e la Lega. Ma immediata e gelida è stata la replica dell’ex ministro lumbard, il bergamasco Roberto Calderoli. Raggiunto telefonicamente l’ex ministro dichiara infatti: “L’alleanza con il Pdl non c’e’ piu’ e non certo per colpa nostra. Per il futuro verificheremo, vedremo come si comporteranno in Aula”.   E “Assolutamente no grazie”: è la risposta del coordinatore delle segreterie della Lega Calderoli a chi gli ha riferito l’ipotesi di un governo di larghe intese, che abbracci la Lega sostenuta oggi per esempio da Guido Crosetto del Pdl. “Questo governo tecnico si è dimostrato un governo politico e noi diciamo  no ai governi che non sono stati scelti dal popolo, che e’ quello che deve decidere”.

«Cittadinanza ai figli di immigrati». La Lega insorge

I figli degli immigrati hanno diritto alla cittadinanza italiana. Giorgio Napolitano lo ha ribadito ieri, rilanciando un tema che può allargare il fossato fra Pdl e Lega, oggi collocati su due sponde parlamentari diverse per quanto riguarda il rapporto con il governo Monti.
E infatti è stata la Lega a reagire nel modo più duro, annunciando con Roberto Calderoli di essere «pronta a fare le barricate in Parlamento e nelle piazze», mentre Roberto Castelli è arrivato ad accusare il presidente della Repubblica di muoversi «al limite della costituzionalità». Niente distinguo nel Carroccio: a giudizio di Roberto Maroni l’idea di Napolitano «è uno stravolgimento dei princìpi contenuti nella Costituzione».