Intercettazione Antimafia: spunta il nome di Carolina Lussana

BOOM !!!!! ….. Intercettazione Dda: spunta il nome di Carolina Lussana

 

I tentativi della ‘ndrangheta di inserire candidati nelle liste della Lega in vista delle elezioni in alcuni comuni dell’hinterland milanese e le manovre per mettere le mani sull’Expo 2015. E’ quanto emerge in alcuni stralci di un rapporto antimafia di recente acquisito dalla Dda di Milano nell’ambito dell’inchiesta che ha decapitato i vertici delle cosche al Nord e che sarà pubblicato nel numero in edicola venerdì de L’Espresso“. Nel documento, definito “inquietante” dal settimanale, spunta un dialogo intercettato nel 2009 dai carabinieri del Ros che però “non ha nulla di penalmente rilevante”. ……

 

Intercettazioni contro la ‘Ndrangheta
La parlamentare leghista bergamasca Carolina Lussana, tirata in ballo in una conversazione intercettata e riportata in un documento della Direzione distrettuale antimafia di Milano sul tentativo di infiltrare esponenti della ‘Ndrangheta nelle liste elettorali del Milanese, replica con poche ma esplicite e definitive frasi. Si vuole colpire proprio me da anni impegnata nel contrasto alla criminalità organizzata“. L’onorevole Lussana è stupita dalle notizie che la riguardano …..
(20 Novembre)

CARA NOSTRA BERGAMASCA CAROLINA… NON STUPIRTI E NON SI STUPISCANO I NOSTRI PARLAMENTARI SE VERRANNO MESSE IN GIRO VOCI AD ARTE NEL TENTATIVO DI GETTARE FANGO SU LORO E SUL LORO LAVORO… I MEDIA STANNO ARROTANDO I COLTELLI PER LA CAMPAGNA ELETTORALE E PENSANO CHE OGNI METODO SIA VALIDO, ANCHE I PIU’ VERGOGNOSI… E NON HANNO CAPITO CHE TANTA GENTE ORMAI E’ STUFA E NON CI CASCA PIU’…

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fummo facilmente preveggenti :

3 Dicembre. – L’ex ministro della Giustizia Roberto Castelli questa volta proprio non se l’aspettava. Perché agli attacchi della stampa di sinistra, al circo santoriano, dove spesso recita la parte del gladiatore padano, si era fin troppo abituato. Pure alle ricostruzioni di Roberto Saviano, l’autore di Gomorra che durante la serie di Vieni via con me ha fatto allusioni su presunti contatti tra la Lega e la ‘ndrangheta in Lombardia…….

… a quando il prossimo ????

..E SE QUALCUNO AVESSE ANCORA DEI DUBBI…

BOOM !!!!! ….  Il sindaco di Sedrina (ex Lega) approda alla corte di Fini

 

altra notizia “bomba” apparsa recentemente su un quotidiano bergamasco…..

Scrive al giornale il nostro Galizzi protestando :”.. ma quello non era più nella Lega da undici anni ed ha girato le 7 chiese in cerca di un buco … il vostro titolo non è corretto …”

Risponde candidamente il direttore :”.. non se la prenda,sa.. i titoli sono per attirare la gente (forse stava per sfuggirgli “i gonzi”) e poi non importa se è tutto vero tanto poi ci pensano i lettori a rettificare !!!!

 

CON BUONA PACE DI QUEI POCHI CHE ANCORA CREDEVANO CHE ESISTESSE DEL GIORNALISMO CREDIBILE !!

Calderoli, Castelli, Formula 1

Ferrari sconfitta: Calderoli e Castelli all’attacco di Montezemolo.
Quella attuata dai box della Ferrari è stata una “strategia demenziale”. Il ministro per la Semplificazione Normativa, il bergamasco Roberto Calderoli, analizza così le ragioni della sconfitta del Cavallino. E, mentre applaude l”ottimo Fernando Alonso», sfoga la sua delusione di tifoso sul presidente Luca Cordero di Montezemolo: “Ci ha fatto vergognare di essere tifosi della Rossa – dice – entro sera ci aspettiamo le sue dimissioni”. «La Ferrari – sostiene l’esponente del Carroccio – è riuscita a perdere un Mondiale di fatto già vinto grazie alla demenziale strategia operata dai box. E visto che a perdere questo titolo sono stati gli strateghi ai box, e non certo l’ammirevole Alonso, chi è responsabile di questa disfatta deve andarsene e quindi entro sera ci si aspettiamo le dimissioni di Luca Cordero di Montezemolo, il quale, al posto di fare il grillo parlante della politica senza beccarne mai una, dovrebbe invece cercare di imparare dagli altri come si fa a gestire una vittoria nel Mondiale. Nel frattempo, se ne vada subito da Maranello, evitando di fare ulteriori danni alla Rossa che tutti noi abbiamo nel cuore».
castelli perplessoo.jpg“Se dovessi usare nei confronti della Ferrari e del dottor Montezemolo lo stesso metro di giudizio che egli usa nei confronti del nostro governo, dovrei dire che Alonso ha perso il mondiale a causa della gestione dilettantesca della corsa con il dottor Montezemolo ai box. Dico invece che mi dispiace molto e faccio i più sinceri auguri alla Ferrari di poter vincere l’anno prossimo”. Dichiara invece il vice ministro della Lega Nord, senatore Roberto Castelli.

E COMUNQUE : GIO’ I MAN DAL GRAN PREMI….

La Padania – 25 Ottobre

Padania-25Ott.jpg
… E NOI PAGHIAMO… E NON SOLO IN TERMINI ECONOMICI MA ANCHE IN IMMAGINE PERCHE’ BBC INTERNATIONAL, CNN, ECC. CONTINUANO A TRASMETTERE IMMAGINI IN TUTTO IL MONDO DI NAPOLI INVASA DAI RIFIUTI E IMMAGINI DI GUERRIGLIA NELLA PROVINCIA…

Bergamaschi discriminati

Il governatore del Veneto Luca Zaia ha scritto al presidente Mediaset Fedele Confalonieri per lamentarsi del trattamento riservato a Giovanni Brenta, giovane poliziotto, bergamasco personaggio dell’ultima edizione di Distretto di Polizia.

Lettera pubblicata sul blog di Zaia:

Caro Presidente, mi rivolgo a Te per l’amicizia e la stima che ho nei tuoi confronti e perché mi spiace constatare che la più grande rete televisiva commerciale d’Italia, Mediaset, che nasce al Nord e vive di pubblicità raccolta dalle aziende che sono in gran parte al Nord e possiede una casa editrice, la Mondadori, alla quale mi onoro di ascrivermi come autore, abbia sposato l’andazzo di culturame razzista nei confronti del Nord e dei suoi abitanti.
Mi riferisco, caro Presidente, all’ultima trovata del personaggio dell’agente scelto Giovanni Brenta entrato di recente a far parte della decima serie della fiction ‘Distretto di Polizia’ in onda su Canale 5 che sfodera un indubitabile accento del Nord, per la precisione bergamasco, e mostra un carattere che la stessa presentazione fatta dagli autori spiega che “non brilla né per sensibilità né per intelligenza”.
Siamo alle solite. Il nordista, veneto o lombardo o piemontese che sia, è raffigurato nelle serie televisive pensate prodotte e realizzate a Roma, come terragno, servile, interessato, poco perspicace. Stereotipi che rifiuto, caratterizzazioni inaccettabili al di fuori di qualsiasi verosimiglianza.
Mi sento messo in mezzo, caro Presidente, perché Bergamo, la provincia da cui sembra provenire il poliziotto della serie televisiva che fa grandi ascolti e quindi grandi danni, ha fatto parte per secoli della Serenissima Repubblica di Venezia che ne ha influenzato lingua, costume e storia. Io scrivo, penso e parlo da veneto, come i miei concittadini che hanno costituito quella classe dirigente che guida il sistema economico nazionale. E me ne vanto. Come molti bergamaschi. So che non ho il potere di cambiare le produzioni né i palinsesti televisivi, ma almeno voglio farti sentire la forte incazzatura mia personale e di milioni di miei concittadini veneti a est e a ovest del Tagliamento e dell’Adda. Posto poi che i tuoi autori sappiano andare oltre il Tevere e l’Aniene.
Accettino un suggerimento questi sceneggiatori: trasferiscano l’agente scelto (non molto sveglio oggi, ma domani in altro contesto, chissà!) Giovanni Brenta bergamasco di stanza alla guardiola del decimo Tuscolano di Roma a Porto Marghera, e invece di basarsi su una scrittura superficiale e stereotipata prendano l’occasione per far davvero vedere come vive con intelligenza e serietà la gente del Nord. E non credere che ci manchi il senso dell’umorismo. Ricordo che anche il grande regista Luigi Comencini in “Pane Amore e Fantasia” aveva caratterizzato un suo personaggio, un carabiniere del nordest di buon carattere e serio che corteggiava la Bersagliera Gina Lollobrigida; con una differenza essenziale: lì si trattava di arte cinematografica questa è invece tv spazzatura che non ha neanche il merito di far nascere una bella risata autoironica.

Pirovano risponde a Bettoni

Cittadella dello Sport – Il leader di via Tasso replica al presidente del Coni Bettoni: “Quella è la sede dello sport e l’assessorato allo sport rientra perfettamente in questa definizione”….

cittadellasport.jpgMa che sfratto e che ricatto. Si ricordi Bettoni che il Coni, del quale lui è ancora presidente della sezione di Bergamo, non è il gestore della Cittadella dello sport di Bergamo, ma un inquilino e che la Provincia, avendo finanziato questo intervento, ha pieno titolo nel voler mettere lì un assessorato. Quella è la sede dello sport e l’assessorato allo sport rientra perfettamente in questa definizione. Saranno necessari solo 300 dei 2200 metri quadrati, sfruttando spazi poco utilizzati perchè la volontà della Provincia non è certo penalizzare ma fare investimenti importanti per migliorare la struttura e, anzi, si faranno verifiche su alcune situazioni e possibili indebite infiltrazioni: vogliamo capire se i lavori in passato sono stati fatti come si deve.

L’aria è cambiata, caro Bettoni, per volontà popolare ed è l’ora di smetterla di sobillare e diffondere veleni nel vano tentativo di recuperare credibilità !!

Aldegani risponde all’ennesima inutile polemica.

Tre giorni organizzati dal comitato Peppino Impastato…   non ci sono certamente dubbi sul fatto che i leghisti siano anti-mafiosi, molto di più di chi si professa tale solo a parole… basta una occhiata ai risultati ottenuti dalla Polizia dietro la spinta del nostro Ministro Maroni e risulta quindi abbastanza chiaro che tutto il resto è pretestuoso. Il sindaco di Ponteranica risponde così all’ennesimo tentativo di innescare discussioni inconcludenti  :

«Nulla in contrario che si tenga un forum antimafia a Ponteranica – precisa il sindaco Cristiano Aldegani (Lega Nord) – organizzata dalla politicizzata “tavolata della pace”. E infatti la dice lunga l’assenza dell’associazione “Libera” di don Ciotti che penso non voglia essere coinvolta in derive politiche fortemente connotate dalla sinistra. Ovviamente ritengo più opportuno e appropriato che tali eventi vengano organizzati sopratutto nel luogo di provenienza e proliferazione del cancro mafioso e cioè nel meridione “esempio di efficenza e trasparenza amministrativa”.    Oppure nel paese in provincia di Milano dove all’interno del circolo Arci locale si svolgevano summit dei capi mafiosi della ‘ndrangheta a base di olive e prodotti tipici calabresi».
«È facile fare cortei a Ponteranica contro la mafia. Non c’è pericolo di ritorsioni – conclude Aldegani –. Da parte nostra restiamo contrari a queste cose. Prendiamo esempio dal ministro Roberto Maroni che lavora sodo e con impegno concreto per sradicare il fenomeno mafioso».

La scuola “verde” di Adro

pirovano conf stampa.jpgSono stato ad Adro a vedere la scuola che nei commenti televisivi è descritta come kitsch: altro che kitsch! E’ bella, funzionale, gli allievi sono trattati come principini ed è frutto dell’impegno del sindaco di questo paesotto di 7-8000 abitanti a cui vanno i miei applausi”. Ettore Pirovano, il presidente della Provincia di Bergamo, parlando della scuola che il paese bresciano ha dedicato a Gianfranco Miglio non ha dubbi: “Mi salta la mosca al naso, mi imbestialisco a vedere i commenti su questa elementare quando le nostre sono fatiscenti e hanno tutto da invidiarle”. Sì, ammette, “c’è del verde: i muri esterni sono di un verde vivo, quelli interni invece un  verde tenue, pastello che non dà nell’occhio. Poi il Tg regionale mostra l’erba : è verde anche quella ma non c’entra con la Lega, giuro. Sì, lì c’è il Sole delle Alpi, ma mi è stato spiegato dal sindaco che ad Adro e anche nei paesi vicini il Sole delle Alpi è presente come decoro fin dal ‘700. E’ un simbolo caro alla Lega, ma esistente da secoli e perciò non solo della Lega. Anche in Sicilia, nei mosaici di una villa romana, l’ho visto: non sarà stato il Sole delle Alpi, ma è uguale e lì la Lega, non c’è. Il punto però è che la bellissima scuola di Adro è stata costruita a costo zero e offre un servizio efficiente e piacevole. Invece spesso ci sono scuole elementari che fanno schifo. E chi storce il naso per quell’istituto magari è chi lascia andare a pezzi la scuola di casa sua. Per questo ho deciso: mando in giro per la provincia di Bergamo i leghisti e fotografare e riprendere in video le scuole dei loro paesi, poi le mostrerò sul web. E dirò chi amministra quei paesi. Quelli sì sono da criticare, il sindaco di Adro è da applaudire”.

 

A BERGAMO, ASPETTIAMO ORA CHE LA VOCE DI QUALCHE FURBO SI ALZI PERENTORIA A CHIEDERE LA CHIUSURA DEL CASTELLO DI S.VIGILIO POICHE’ NEI SUOI CUNICOLI VI SONO DEI GRAFFITI DEL ‘500 RAFFIGURANTI IL “SOLE DELLE ALPI” E CIO’ POTREBBE INFLUENZARE SPELEOLOGI E TURISTI !!!!!

sole storicob.jpg

OPPURE QUALCHE SINISTRORSO POTREBBE PROPORRE LA CHIUSURA DI QUALCHE MUSEO ARCHEOLOGICO PERCHE’ QUESTI, CHE HANNO QUALCHE MILIONE DI ANNI, RICORDANO TROPPO IL “SOLE DELLE ALPI”….

Alberto Piccioli Cappelli  sulle scuole della Provincia di Bergamo :

“Sono rimasto confuso da tanta acredine nelle affermazioni di alcuni esponenti politici nazionali e locali in riferimento alla Scuola elementare di Adro, dichiarazioni strumentali verso la Lega Nord e i suoi esponenti, paventando il rischio che venga meno il valore etico e sociale della Scuola per i presunti attacchi subiti dagli insegnanti meridionali rispetto alla proposta di graduatorie regionali che riconoscano ai residenti la priorità nell’assegnazione di incarichi. E’ opportuno ricordare che proprio la possibilità di scegliere le sedi senza nessun criterio di territorialità è uno dei motivi del fallimento della scuola italiana così come era strutturata. Ricordo nei primi anni ‘80, quando il ministro Falcucci , secondo un sistema ormai consolidato nella prima Repubblica alla ricerca del consenso elettorale, liberalizzò il trasferimento degli insegnanti. Si verificò, al Nord, uno “svuotamento” di organici scolastici perché i docenti ritornarono in massa al Sud, lasciando classi e Scuole scoperte, tanto che i Presidi si trovarono spesso costretti a dare incarichi a non laureati, con un danno enorme di carattere didattico ed educativo per gli studenti. In molti casi, al Sud, gli insegnanti appena trasferiti, lavoravano part-time (ma con lo stipendio pieno), perché essendo troppi i docenti per gli incarichi disponibili, si riducevano per ciascuno i tempi e gli impegni di lavoro Credo che la Lega Nord da sempre abbia rappresentato le esigenze della popolazione scolastica del Nord, segnalando e criticando sperperi economici e contraddizioni nella gestione pubblica della scuola in Italia. A distanza di circa un trentennio poco è cambiato e molte situazioni critiche sono tuttora non risolte. Un aspetto importante nell’educazione è la conoscenza del proprio territorio e del vissuto sociale, linguistico ed economico, un patrimonio storico-culturale molto spesso trascurato nelle nostre scuole da parte dei docenti, sia per la provvisorietà della sede sia per la provenienza da regioni lontane.
Fortunatamente oggi il dinamismo e l’operatività degli Enti Locali consente di raggiunge risultati d’eccellenza come la costruzione a costo zero della nuova scuola elementare di Adro, pur con qualche pennellata di colore, ma con grande funzionalità della struttura al servizio degli alunni. Compie solo “sciacallaggio” politico chi, in riferimento alla Provincia di Bergamo, afferma che vengono disattesi gli impegni istituzionali per gli Istituti Superiori di competenza diretta della Provincia. Gli sforzi, anche economici, della Provincia di Bergamo negli ultimi anni sono una realtà apprezzata anche dai Dirigenti scolastici e che garantisce una percentuale di messa a norma di sicurezza degli Istituti Superiori del 90%, rispetto ad una media lombarda più bassa e ancor più per quella nazionale.

La Commissione provinciale consiliare incaricata della verifica e di cui il sottoscritto fa parte , ha constatato direttamente la sicurezza e la funzionalità degli edifici stessi, con qualche richiesta di adeguamento delle somme erogate ai singoli Istituti e da quest’ultimi gestite in autonomia per la manutenzione ordinaria. Qualsiasi dichiarazione che non tenga conto dei risultati raggiunti da una Provincia virtuosa come quella di Bergamo nella gestione degli edifici scolastici delle Scuole Superiori è decisamente fuori luogo e falsa .
Alberto Piccioli Cappelli – Capogruppo Lega Nord  Consiglio Provinciale

le scuole, i parchi, le strade, ecc.,ecc.

… nei mesi scorsi una commissione ad hoc composta dai consiglieri provinciali ha girato in lungo e in largo le scuole del nostro territorio per vedere direttamente la situazione.. La relazione.. sottolineava le condizioni di sicurezza non rispettate, mancanza di palestre e locali adeguati, finestre e infissi malconci, mancanza di attrezzature, pioggia dai tetti….Matteo Rossi (consigliere provinciale Pd).

 

scavatore.jpgDa qualche tempo assistiamo, divertiti se fosse il caso, ad una corsa dei consiglieri comunali e provinciali a documentare lo stato di sfacelo, il degrado, la mancanza di, le disastrose condizioni, ecc., ecc. di parchi, vie, scuole, ecc. cadendo così da soli nel ridicolo… senza rendersi conto di documentare le situazioni ereditate dalle loro precedenti amministrazioni, causate da anni di incuria e lassismo.. Peccato che durante il loro mandato non abbiano prodotto le stesse documentazioni… La gente ha già ben capito di chi sono le responsabilità ed è in grado di apprezzare gli sforzi, le difficoltà e la volontà degli attuali amministratori per frenare dapprima la caduta libera in cui erano stati messi ed iniziare poi la lunga risalita senza pretendere da loro l’utilizzo di bacchette magiche…

Non bastano le denunce. Dov’è la giustizia?

«Strappa collanina a un’anziana La polizia lo ferma: denunciato» e sono rimasto esterefatto. No, non si può continuare così: c’è un costante aumento della delinquenza e si va avanti procedendo nel denunciare chi commette reati. Quale deterrente può essere una denuncia per chi vuole delinquere? Ci deve essere una pena certa per chi commette reati e soprattutto colui che ha commesso un reato deve pagare subito la sua colpa.    Sarei curioso di sapere cosa sarebbe successo ad un italiano se avesse lui in Romania strappato una collana ad una signora anziana : per quel poco che so, noi italiani siamo proprio presi in giro dagli stranieri per il fatto che qui, se commetti un reato, è oltremodo facile restare impuniti o quasi. Voglio sperare che in futuro qualche cosa cambi. Maurizio Perini

Lettere al Direttore

La sorpresa – “Finalmente, dopo mesi, la sera del 24 Agosto, sul trenino per Brescia delle 20.07, un eroico e temerario controllore ha vidimato il mio regolare documento di viaggio”.

“Evviva! Un controllore mi ha vidimato il biglietto”

Egregio Direttore,
con grandissima gioia e commozione Le comunico che finalmente, dopo mesi di assoluto abbandono, la sera del 24 Agosto, sul trenino per Brescia delle ore 20.07 in partenza dalla ridente cittadina bergamina, un eroico e temerario controllore ha vidimato il mio regolare documento di viaggio!!
Data la noiosa pioggerella ho preso posto nelle vetuste carrozze con largo anticipo e notando improvvisamente un fuggi fuggi quasi generale dalle stesse ho temuto il peggio, pur sapendo per certo che il claudicante trenino non rientra negli obbiettivi sensibili protetti militarmente dai vigliacchi attacchi di Al Qaeda.
Invece la causa di tutto il trambusto era da addebitarsi all’anomala presenza a bordo di un anziano ma gagliardo controllore ferroviario che, con modi garbati e tanto ottocenteschi, invitata ad esibire il prezioso tagliando di viaggio e nel contempo esortava con severa ma educata fermezza agli sprovveduti, la maggioranza, a munirsene alle apposite biglietterie e, dopo aver percorso solennemente tutto il trenino, l’audace e professionale controllore ha raggiunto altro convoglio in partenza.
Usando spesso e volentieri la ferrovia per recarmi nella pia città di Bergamo, per affari e gaudio, l’assenza di controlli del biglietto di viaggio mi ha sempre disturbato parecchio, anche perchè Trenitalia non naviga certo nell’oro, ma civilmente l’acquisto e la vidimazione del tagliando sono sempre stati per me una priorità di viaggio, malgrado le scarse rivendite autorizzate e le famigerate obliteratrici sovente rotte o malfunzionanti.
057 100_3213.jpgUn dubbio sulla Italica negligenza nei controlli da tempo ha trovato spazio nella mia mente ed è inerente alla massiccia presenza a bordo di viaggiatori stranieri.
Evidentemente la sagace Trenitalia, facendo due semplici conti, ritiene che il lasciare pagare tranquillamente il biglietto ai poveri e timorosi utenti autoctoni ed il chiudere entrambi gli occhi sull’evasione contributiva della stragrande maggioranza multirazziale della propria utenza giovi sia all’incolumità stessa dei controllori che al rispetto dei già strampalati orari di viaggio, inoltre se ad ogni fermata gli sprovvisti di biglietto fossero costretti a lasciare il trenino, i più non parlanti l’Italica lingua, si avrebbero certamente rivolte, tumulti e risse sia sui vagoni che sulle affollate banchine ferroviarie.
Il viaggiare unitamente a questo chiassoso ed esuberante crogiuolo di razze aliene alla mia non mi disturba, mi irrita il sapere che questa variopinta moltitudine di non paganti irride beffardamente il giusto e doveroso pagamento del biglietto da parte di tutti gli onesti utenti, Italici e non.
Inoltre il costo talmente esiguo del viaggio lascia perplessi sul suo mancato pagamento, ma i furbi clandestini ferroviari si sentono ospiti graditi a cui tutto è dovuto, dimenticandosi che la maggioranza di loro ha trovato rifugio in Italia in fuga dai propri paesi d’origine, retti solitamente da brutali regimi totalitari in cui il solo viverci è molto pericoloso, figuriamoci il non pagare un misero biglietto ferroviario.
Che fare allora?
La risposta è semplice, NIENTE.
Lasciare che il degradante meticciato culturale avanzi fino a che, inevitabilmente, arrivando al punto di non ritorno, la reazione civile, spontanea e popolare dell’indigena utenza raddrizzi la drammatica situazione.
Per ultimo delego il giornale a contattare la tentennante Trenitalia, per conferire allo stoico controllore della stazioncina di Bergamo il Cavalierato al Lavoro, assumendomi l’onore ed il privilegio di riconoscerlo tra i suoi meno solerti colleghi.
Distinti saluti Bertana da Barbariga

I giochi nei parchi pubblici

Nei giorni scorsi un consigliere di minoranza aveva scritto ad un giornale cittadino lamentando il cattivo stato di alcuni giochi per bambini nel parco Locatelli. L’assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo Massimo Bandera ha voluto prontamente rispondere nei termini seguenti :

Egr. Direttore
Ho letto la segnalazione del consigliere Paganoni e mi sento in dovere di rispondere ai contenuti e replicare alle affermazioni fuori luogo dello stesso. Prima di tutto dalle informazioni che sono in mio possesso il gioco in questione è stato riparato già da questa mattina e questo solo dopo pochi giorni da quando è stato segnalato. La cooperativa che ha in gestione la custodia del parco ha dichiarato al sottoscritto che il custode ha provveduto da subito a interdire il gioco attraverso la nastratura dello stesso, in quanto rientra nei loro compiti gestionali. Tale operazione a detta sempre della cooperativa, è stata ripetuta in quanto la nastratura è stata più volte rimossa. Ciò premesso, colgo l’occasione, attraverso questa doverosa replica, per rassicurare il consigliere Paganoni che il sottoscritto ha trascorso gran parte della sua estate girando i parchi cittadini e alla domanda che pone “se la nostra Città è a misura di bambino?” gli rispondo che in base a quanto abbiamo ereditato c’è ancora molto da fare, non a caso abbiamo incrementato da subito e in maniera significativa gli investimenti nei parchi per metterli in sicurezza e sostituire le numerose attrezzature ludiche fatiscenti.
Cordialmente .

Massimo Bandera
Assessore all’Ambiente Ecologia Opere del Verde

Clandestini, il tribunale riammette le nozze

Sei senza permesso di soggiorno? Ti puoi sposare lo stesso. Il tribunale di Ragusa ha emesso una sentenza che potrebbe creare non pochi problemi alla legge Maroni e alle ordinanze dei sindaci che vietano il matrimonio tra clandestini e cittadini italiani. Il caso si aperto con la causa intentata da due 24enni di Ragusa, un albanese senza permesso di soggiorno e la sua compagna italiana, a cui è stato impedito di sposarsi in base alla nuova circolare.
I due però non si sono dati per vinti e hanno fatto ricorso in tribunale. Che ha stabilito che la legge viola il diritto di matrimonio. “la libertà di sposarsi (o di non sposarsi) e di scegliere il coniuge in assoluta libertà – si legge nella sentenza -, riguarda la sfera dell’autonomia e dell’individualità e, quindi, una scelta sulla quale lo Stato, che tutela la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, non può interferire”. Egentian, questo il nome del protagonista, e la compagna sono così tornati in Comune e si sono sposati. Il precedente siciliano potrebbe ora aprire la stura a una serie di ricorsi in tribunale, anche in Bergamasca dove la legge è stata anticipata dalle tante ordinanze emesse dai primi cittadini. Precursore di questi provvedimenti è il Comune di Caravaggio. Il sindaco Giuseppe Prevedini però non è preoccupato. “Io non celebrerò mai un matrimonio combinato, sentenza o non sentenza – spiega – la legge c’è e noi rispettiamo quella. Loro sono liberi di sposarsi in Albania oppure a Ragusa. Vuol dire che faremo una bella freccia sulla cartina e diremo di andare a sposarsi là”.
(da BergamoNews, 22-04-2010)

MA I GIUDICI FANNO LE LEGGI O DOVREBBERO SOLO FARLE RISPETTARE ??

A PROPOSITO DI DOSSI E ZONE 30

Spett. consiglieri ed assessori del comù dé Bèrghem, nel programma elettorale era stata prevista anche la revisione delle zone 30 e delle ZTL nonché l’eliminazione delle piste ciclabili inutili e dannose per la circolazione di tutti i veicoli, ma, ad oggi, ciò non è avvenuto e restano ancora sulle nostre strade dossi pericolosissimi e divieti di transito tanto inutili quanto stupidi.

Gli attuali dossi hanno altezze ed angoli di incidenza assolutamente fuori da ogni logica e norma, tanto da dover essere affrontati a velocità ben inferiori dei fatidici 30 km/h, pena danni notevoli alla meccanica dei veicoli sia privati che pubblici. So per certo che gli autobus, dovendo affrontare innumerevoli percorsi con dossi che prima non esistevano, devono attualmente ricorrere ad interventi di manutenzione costosi molto più frequentemente di prima (circa ogni anno  contro i precedenti 4-5 anni) sia alle sospensioni che ai parabrezza che spesso si incrinano per i colpi subiti sui dossi stessi.  I danni ai veicoli privati ovviamente non sono quantificabili, ma non sono da sottovalutare perché possono consistere anche in danni alle persone, soprattutto ai motociclisti. Se un’automobilista affronta uno di questi dossi a velocità più elevata del dovuto, vuoi per distrazione (siamo tutti esseri umani imperfetti) o per scarsa visibilità, danneggia il veicolo ma un motociclista nello stesso caso può cadere, ferendosi o peggio. Il CdS non voleva prevedere, come punizione di un eventuale eccesso di velocità, l’imposizione di danni ai veicoli dei cittadini, nè pene corporali nè pena di morte immediata. Ed oltre ai dossi non dimentichiamo che, per gli stessi motivi, sono già abbastanza pericolosi i cordoli di marciapiedi, di rondò, ecc. piazzati a destra e a manca senza tener conto di quanto sopra. Ricordo solo il gravissimo incidente di due settimane fa a Comunnuovo, con tre ragazzi morti.

dossi.jpgAbbiamo effettuato alcune misurazioni casuali in 11 vie A “zone 30″con un totale di 24 dossi (vedi elenco allegato) e l’altezza media è risultata essere di ben 12-13 cm e, nella maggioranza dei casi, con angoli di incidenza elevati. Tutti FUORI NORMA e con caratteristiche da  “omicidio colposo”. Riporto di seguito le vigenti norme del CdS. inerenti ai dossi.

Non posso allegare le norme del buon senso e della logica che dovrebbero essere sempre utilizzate dagli amministratori nonchè dai finti comitati spontanei.

Ringrazio per l’attenzione e, in attesa di un vostro sollecito intervento, cordialmente saluto.

Bèrghem, 6/2/2010

 

Lettera Firmata

 

dal CODICE della STRADA

 

L’art. 179. comma 5 tratta dei Rallentatori di velocità; espressamente prevede che :  “I dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati e nei residences.  Ne è vietato l’impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento”.  L’articolo 3, punto 58, definisce “Strada Residenziale” la zona urbana in cui vigono particolari regole di circolazione a protezione dei pedoni e dell’ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e fine. Vengono inoltre definite le “Caratteristiche geometriche e costruttive” :
– ove esiste il limite di velocità di 30 km/h :  altezza
7 cm

– ove esiste il limite di velocità di 40 km/h :  altezza
5 cm
– ove esiste il limite di velocità di 50 km/h :  altezza
3 cm
– in ogni caso l’altezza massima dovrà essere di  7 cm.

– lunghezza minima di 1,2 m (non sono posti dei massimi per la sua estensione),
– devono essere visibili sia di giorno sia di notte.

La direttiva del Ministero .LL.PP. 24 ottobre 2000 – n. 301, al punto 5.6,  tratta degli impieghi non corretti della segnaletica stradale complementare e ricorda che :  “il loro permanere in opera, in caso di incidenti riconducibili alla loro collocazione, può dar luogo a responsabilità in capo a chi ne ha disposto la collocazione o a chi non ne ha disposto la rimozione”. 

In allegato il file delle misurazioni : Misurazioni DOSSI.doc

Via le piste ciclabili inventate per la propaganda politica

NON BASTA TRACCIARE UNA LINEA GIALLA PER TERRA O SUL MARCIAPIEDE PER DIRE “ABBIAMO FATTO UNA CICLABILE” !!

VIA LA FASULLA “CICLABILE” DI VIALE PAPA GIOVANNI : “quella pista ciclabile, che non aveva alcun senso dal momento che lì comincia e lì finisce”.

De profundis dunque per la pista ciclabile, “anche se la scelta dell’amministrazione è quella di proseguire nella politica della mobilita sostenibile – ha precisato l’assessore -. Ho detto e ribadisco che quanto di positivo è stato fatto sul versante delle piste ciclabili verrà mantenuto, il resto no. Ci saranno nuove piste ciclopedonali di collegamento con il Nuovo Ospedale e dalla Celadina alla zona della Fiera Nuova”.

L’amministrazione comunale sta mettendo mano all’intera Mobilità cittadina definita senza mezzi termini “una jungla”. Il piano di riassetto verrà presentato a gennaio con le linee programmatiche dell’Amministrazione che definiranno come ci si muoverà in città nei prossimi 5 anni. Il piano riguarderà nuove strade, piazze, tangenziali, Ztl, zone 30 e dossi. A proposti di questi ultimi, il Comune prevede la pubblicazione a giorni del cosiddetto “abaco”, ovvero una mappatura completa dei dossi esistenti e le regole che d’ora in poi verranno applicate: “Ci saranno due o tre tipologie al massimo, alto-medio-basso, contro le 28 che c’erano finora” ha concluso l’assessore.