Maroni firma il protocollo per la legalità e la sicurezza delle imprese

Maroni spiega.jpgPrevenzione e contrasto dei tentativi di infiltrazione criminale nel tessuto economico e imprenditoriale, garanzie agli imprenditori contro la criminalità organizzata e la criminalità diffusa. Sono questi gli obiettivi del protocollo quadro per la legalità e la sicurezza, siglato oggi al Viminale dal Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e dalla Confcommercio-Imprese per l’Italia. “Un impegno forte e concreto sul piano sociale che fara’ in modo che le imprese collaborino con noi per il contrasto dei patrimoni della criminalità organizzata”, ha salutato l’accordo il ministro. Tra gli impegni previsti nel protocollo siglato oggi anche la promozione dell’etica della responsabilita’ che consentira’ la costituzione di parte civile nei processi legati alla criminalità organizzata e l’espulsione o la sospensione degli imprenditori condannati per reati ad essa connessi. “Finalità importante dell’accordo -ha evidenziato ancora il titolare del Viminale- sarà quella di consentire agli imprenditori di operare in sicurezza secondo principi etici”.

Scatta il 112 Numero unico per tutte le emergenze

Maroni formigoni.jpgAddio al 113, al 118 per chiamare un’ambulanza, al 115 per i vigili del fuoco e al numero dei vigili urbani. Dal primo gennaio 2012 in caso di pericolo e per ogni emergenza anche di carattere sanitario sarà possibile comporre da tutta la Lombardia il numero 112. Dall’altra parte del filo a rispondere ci sarà un call center laico, in grado cioè di raccogliere le chiamate di tutti i numeri di emergenza finora esistenti e che rimarranno attivi ancora per qualche tempo, e di smistarle; multilingue, per venire incontro anche alle richieste dei cittadini stranieri, e di facile accesso per i disabili, con un servizio di messaggistica pensato in particolare per gli affetti da sordità e sordomutismo.  «Primi in Italia attueremo una direttiva dell’Unione europea che impone il 112 come numero unico delle emergenze in tutto il Continente», ha spiegato ieri il presidente della Regione Roberto Formigoni firmando con il ministro dell’Interno Roberto Maroni e alla presenza di numerose autorità, tra cui il vice capo della Polizia Nicola Izzo e il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, il Protocollo d’Intesa, che sancisce la nascita di un gruppo di lavoro con i rappresentanti del Dipartimento della pubblica sicurezza, dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, dell’Arma dei Carabinieri per l’attivazione del call center, e definisce i compiti: lo Stato mette a disposizione 1,4 milioni di euro di nuovi fondi e dovrà reperire, allestire e garantire la manutenzione delle sedi, mentre la Regione si occuperà del personale. 
Tra le caratteristiche principali del nuovo 112 la possibilità, poi, per gli operatori di individuare subito il punto da cui parte la chiamata. Dopo un anno di sperimentazione positiva in provincia di Varese (oltre 430 mila chiamate identificabili – 1.180 in media al giorno – filtrate dal call center «che ha scremato il 50% dei contatti fasulli e ha portato un sensibile miglioramento della gestione operativa e della soddisfazione dei cittadini», come ha spiegato Formigoni), il nuovo servizio all’insegna di una maggiore tempestività ed efficacia nella risposta da dare a chi è in pericolo sarà organizzato, infatti, da tre centrali operative: una a Varese, i cui lavori per l’adeguamento dell’immobile scelto partiranno a settembre, che servirà l’area pedemontana e avrà competenza anche su Bergamo, una a Milano e una a Brescia con autorità anche sulle province lungo il Po.
Il ministro Maroni ha lodato la collaborazione tra governo e Pirellone e ha sottolineato che «il modello lombardo di efficienza ed eccellenza può essere esportato a tutte le regioni».

Maroni, federalismo e sicurezza per lanciare i candidati leghisti

maroni autografo.jpgSicurezza e federalismo. Su questi due binari si è sviluppato l’intervento del ministro dell’Interno Roberto Maroni, ospite a Castione nel palazzetto dove si sono radunati leghisti della zona.
«Sono affezionato a Castione, ci vengo da tanti anni e sono molto amico di Fabrizio Ferrari. È un piacere per me venire a sostenere un amico». La «dichiarazione di voto» del ministro dell’Interno Roberto Maroni a favore del candidato sindaco lumbard è stata accompagnata da una serie di considerazioni sulle questioni più care al Carroccio.
«Fuori dal rischio Grecia»
«Finalmente dopo 30 anni di lotta siamo riusciti a realizzare il nostro progetto: la riforma federale. Il governo sta facendo molte cose in settori importanti, come la sicurezza. Abbiamo appena votato un decreto sullo sviluppo per sostenere la crescita economica dopo aver fatto molto per salvare i conti pubblici e per evitare che l’Italia cadesse in una crisi come la Grecia, il Portogallo o l’Irlanda. Salvando quindi le pensioni, i pagamenti degli stipendi e i titoli pubblici, molti dei quali sono nelle mani delle famiglie italiane».
Sul palco c’era tutto lo stato maggiore del Carroccio orobico: l’onorevole Nunziante Consiglio, il collega Giacomo Stucchi, il presidente della Provincia e parlamentare Ettore Pirovano, il consigliere regionale Roberto Pedretti, il segretario provinciale Cristian Invernizzi, l’assessore alla Protezione civile, montagna, attività giovanili e polizia provinciale Fausto Carrara, i colleghi alla Caccia, pesca e sport Alessandro Cottini, Silvia Lanzani alle Grandi infrastrutture ed Expo, Bruno Bosatelli segretario della circoscrizione 20 Valle Seriana.
Sono stati poi presentati i candidati sindaci Valter Quistini per Gorno, Bonaventura Riccardi per Ardesio e Pietro Pezzutti per Costa Volpino, oltre a tutta la lista di Ferrari. (Eco di Bergamo,9-5-11)

Crimine abolito : COSA CE NE FACCIAMO DI QUESTA EUROPA ?

ED ECCO ANCORA UN PERCHE’ DELLO SCETTISMO DELLA LEGA SU QUESTO TIPO DI UNIONE EUROPEA CHE CI CONTROLLA LA LUNGHEZZA DEI CETRIOLI, CHE CI VOLEVA TOGLIERE I CROCIFISSI ED ORA VUOLE RIEMPIRCI DI CLANDESTINI…. 

scarcerazione.jpgAnche a Bergamo gli effetti della sentenza della Corte di giustizia europea del 28 aprile, che ha bocciato la pena detentiva per i clandestini che non si allontanano dall’Italia dopo l’ordine del questore. Sono già almeno tre gli immigrati che sono stati scarcerati e fra questi Mohamed, il  tunisino condannato per quattro volte nel giro di due mesi per violazione dell’articolo 14 della Bossi-Fini e la conseguenza della decisione europea sarà l’uscita dalle carceri di tutta Italia di decine di immigrati clandestini.
Gli immigrati vengono affidati alle questure, che valutano caso per caso. La legge prevede che saranno oggetto di un nuovo provvedimento di espulsione in base al quale potranno essere accompagnati coattivamente alla frontiera; nel caso questo sia impossibile, potranno essere trattenuti in un centro di identificazione, salvo che, prima della detenzione, non abbiano raggiunto già il limite massimo di tempo previsto dalla legge, oppure i centri siano già pieni; in questi due ultimi casi – che come facilmente intuibile sono i più diffusi per ragioni logistiche, scarsità di mezzi e difficoltà di identificazione certa – scatta l’ordine di allontanamento. Chi non obbedisce a quell’ordine non potrà più essere arrestato.
Il ministro Roberto Maroni ha annunciato una rapida contromisura tramite un decreto che sarà prestissimo sottoposto al consiglio dei ministri.

Roberto Maroni a Castione della Presolana

maroni-300x225.jpgQuasi un ritorno alle origini. Il ministro degli Interni Roberto Maroni sarà sabato a Castione della Presolana per partecipare a un incontro a sostegno della campagna elettorale della lista Lega Nord.
L’appuntamento è alle 21 presso il Palazzetto dello Sport, in località Rucola, frazione di Bratto. Oltre a Fabrizio Ferrari, candidato sindaco scelto dalla Lega a Castione e agli altri componenti della lista, saranno presenti altri candidati alla carica di primo cittadino del Carroccio: Valter Quistini per il Comune di Gorno, Bonaventura Riccardi per Ardesio e Pietro Pezzutti per Costa Volpino.
“Accoglieremo Maroni con un “bentornato Bobo”, in quanto il ministro a Castione è di casa – commenta il candidato Fabrizio Ferrari, già sindaco di Castione dal 1992 al 1995 e poi consigliere regionale -. Per anni qui ha trascorso le vacanze e l’attenzione e l’affetto che da sempre dimostra verso il nostro Comune è per tutti i castionesi motivo di orgoglio”.

BASTA CLANDESTINI !!!

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Lombardo: “Gli immigrati? Anche in Valpadana”

La telefonata – “Le tendopoli le possiamo fare anche in Valpadana o in Piemonte se siamo un Paese unito”.

L’ha proposto il governatore della Sicilia a Silvio Berlusconi.

Caro Lombardo, le tendopoli stanno meglio in Sicilia perchè il clima è più consono e più simile a quello dei maghrebini che arrivano. Non vorrei mai che l’Unhcr si mettesse di traverso se facessimo delle tendopoli da noi per il clima, perchè magari “poverini prendono freddo al pancino” – replica il senatore della Lega Piergiorgio Stiffoni Parlando seriamente se noi dovessimo perdere tempo per fare le tendopoli e gestirle non possiamo lavorare e produrre per il resto d’Italia. Vedi un po’ tu”.

LA LEGA IN FESTA : 25 ANNI A BERGAMO !!!

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TUTTA LA STAMPA HA RIPORTATO LA NOTIZIA DEL GRANDE AVVENIMENTO. QUI DI SEGUITO PUOI TROVARE LA RASSEGNA : Festa della Lega a Bergamo – la Rassegna Stampa.docx
Sul sito www.padanianet.com,
sarà possibile visionare il filmato sulla storia della Lega Nord-Lega Lombarda a Bergamo, tramesso nel corso della serata di gala .
Inoltre, giovedì sera, anzichè Annozero, consigliamo di guardare lo speciale sulla
festa organizzata in occasione del 25° anniversario della Lega a Bergamo,
in onda a partire dalle 21 su Tele Padania!!!
 

Immigrazione, sì dell’Ue all’Italia: vertice a marzo

Soddisfatto Maroni: impensabile che l’Europa di fronte a questa crisi stia solo a guardare. Rimpatriati gli egiziani sbarcati in Sicilia martedì

Maroni conf stampa.jpgDopo le forti pressioni dell’Italia, il tema dell’immigrazione è stato inserito nell’agenda del vertice Ue del 24-25 marzo prossimi. Un primo confronto tra i 27 sull’emergenza sbarchi si terrà comunque il 24 febbraio al Consiglio affari interni e giustizia (Gai) dell’Unione, a Bruxelles. Il giorno prima, a Roma, si riuniranno invece i ministri dell’Interno di Italia, Francia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna, per affermare una linea comune in vista del Gai.
Il no di Francia e Germania
Era stato il premier Silvio Berlusconi a sollecitare, nel corso di una telefonata con il presidente europeo Herman Van Rompuy, di dedicare un vertice alla questione dell’immigrazione, sulla base della convinzione che si tratta di una questione europea e non solo italiana.
Soddisfatto dell’intervento di Bruxelles, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, secondo cui è «impensabile che di fronte a questa crisi le istituzioni europee stiano solo a guardare».
Francia e Germania, però, mettono le mani avanti ed escludono di accogliere i tunisini sbarcati in questi ultimi giorni sulle coste italiane. Maroni ha tenuto a rimarcare che, nonostante l’ondata di 5 mila arrivi in pochi giorni, «il sistema ha tenuto, nessuno si è fatto male, tutti sono stati assistiti». Ora però Lampedusa scoppia, con 1.800 migranti nel Centro di accoglienza, ma, ha sottolineato il ministro, «la situazione è tranquilla, non ci sono emergenze».
Il villaggio della solidarietà
Per decongestionare l’isola si conta sul «Villaggio della solidarietà», il residence dei militari americani nel Catanese che il titolare del Viminale e il premier Berlusconi hanno visitato martedì. La struttura, secondo il ministro, potrebbe accogliere «tutti i richiedenti asilo ora ospitati nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) sparsi in tutta Italia».
«Contemporaneamente – ha aggiunto – potremo mettere nei Cara i clandestini che ora si trovano a Lampedusa». La decisone sul Villaggio verrà presa entro oggi.
Intanto, ha proseguito il ministro, «una buona notizia è arrivata dall’Egitto, che ha accettato il rimpatrio, con un volo charter partito ieri pomeriggio da Catania, di una quarantina di egiziani sbarcati martedì a Marina di Ragusa.
Significa – ha osservato – che il nuovo governo egiziano dei militari rispetta gli accordi che noi avevamo sottoscritto con il governo Mubarak e che consentono un rapido rimpatrio degli egiziani arrivati sulle nostre coste».