verso la fine dell’impero…

furti in cittàNel generale decadimento (ma, per carità, non facciamo allarmismi! come chiede Alfano) i furti a Bergamo sono quasi triplicati negli ultimi anni !!
La mancanza di controllo del territorio, l’immigrazione selvaggia, il depauperamento e la continua delegittimazione delle forze dell’ordine, l’inquisizione su coloro che si ribellano e tentano di difendersi… l’ipocrisia del messaggio “nessuno tocchi Caino”.. mentre Abele è costretto a porgere sempre l’altra guancia.. la bieca intelligenza di coloro che si nascondono dietro le statistiche nazionali ben sapendo che tantissimi cittadini (almeno tanti quanti non vanno a votare e presi dalla stessa sfiducia) non vanno neanche più a denunciare furti, aggressioni, malversazioni. Bisogna proprio ammettere che quasi ci sono riusciti e se i cittadini non sapranno reagire ci RIUSCIRANNO ! ad arrivare ad una società dove non ci sono più tradizioni, non regole di civile convivenza, nessun dovere ma solo diritti, nessuna legge o, meglio, così tante leggi che nessuna vien fatta osservare e tanto meno interventi di aiuto al vicino aggredito o in difficoltà.
I furti in abnorme incremento e le quotidiane segnalazioni che giungono dai cittadini sono solo un segnale di questa trasformazione della nostra società. I media nazionali, impegnati da Renzi a ripulire dal fango gettato per anni dalla sinistra e a dimostrare che ora invece va tutto bene, ignorano tranquillamente questa situazione; che importa al radical-chic, che abita in villa super-protetta ed è sempre in volo per il mondo, di queste guerre tra poveri di casa nostra (se si può dire ancora “casa nostra”)…

Le intense riflessioni di Magdi Cristiano Allam

I buonisti facciano mea culpa. Vanno aiutati, ma a casa loro.

Basta con la solidarietà cieca: a furia di soccorrere i disperati anche quando erano in acque straniere abbiamo trasformato il nostro Paese in terra di conquista.

E EVIDENZE NEGATE La tratta frutta più del commercio di droga. E la clandestinità è reato

Magdi AllamBasta! Basta! Basta! Basta! Basta assistere alla morte di decine di migliaia di persone nel disperato tentativo di entrare illegalmente in Italia! Basta assistere al traffico di esseri umani perpetrato dalla criminalità organizzata che lucra sulla loro pelle! Basta assistere alla flagrante violazione delle nostre leggi nel nome del relativismo giuridico e del buonismo che incrina lo stato di diritto! Basta con l’auto-colpevolizzarci attribuendoci tutte le colpe e assolvendo gli altri da ogni responsabilità!
Altro che vergognarci! Noi italiani abbiamo fatto fin troppo! Per prevenire che possano morire li andiamo a recuperare non solo in acque internazionali ma persino nelle acque territoriali straniere. Per soccorrerli quando sono a un passo dalla morte dispieghiamo le nostre unità navali militari e civili, pubbliche e private, in una gara di solidarietà assolutamente gratuita che va al di là di qualsiasi prescrizione contemplata dai trattati internazionali.
Altro che eliminare il reato di clandestinità! Noi italiani siamo arrivati al punto di negare l’evidenza della clandestinità auto-censurandoci, mettendo al bando la stessa parola clandestino, al punto di considerare reato non la clandestinità ma chi rappresenta correttamente la realtà denunciando la clandestinità! Per legittimare il nostro intervento arriviamo al punto di chiudere entrambi gli occhi sul fatto che si tratta di un’attività criminale che frutta più del traffico della droga e che do¬vrebbe essere contrastata con il massimo rigore. Per predisporci positivamente nei loro con¬fronti neghiamo spudorata¬mente il fatto che chi sale sulle carrette del mare, piaccia o me¬no, è corresponsabile del reato di ingresso illegale nella nostra frontiera con l’aggravante che ciascuno di loro paga una cifra stimata in mille dollari.
È ora di dire una volta per tut¬te «Basta»! Basta con la legitti¬mazione della clandestinità! La comunità internazionale, a co¬minciare dalle Nazioni Unite che predicano la moralità della sacralità della vita e razzolano nell’immoralità dello sperpero delle risorse destinate a salvare la vita, intervenga decisamente per bloccare sul nascere l’attività criminale del traffico di esseri umani. Dobbiamo impedire a tutti i costi che salgano sulle carrette del mare! L’Unione Europea, Italia compresa, investa per favorire delle condizioni di vita dignitose nei paesi d’origine degli immigrati affinchè non siano costretti ad abbandonare la loro terra, i loro affetti e la loro civiltà.
Basta con l’ideologia del globalismo che, da un lato, abbatte le frontiere e lo stesso Stato nazionale e, dall’altro, legittima l’emigrazione arbitraria e incontrollata di milioni di persone che in Italia e in Europa non potremmo mai e poi mai accogliere! Riaffermiamo a viva voce e orgogliosamente che l’Italia è la casa comune degli italiani, che l’Italia non è una terra di nessuno e che gli italiani non vogliono che si trasformi in una terra di conquista.
Basta con l’ideologia dell’immigrazionismo e del buonismo che ci portano a immaginare che gli immigrati, persino i clandestini, siano buoni a prescindere dalle ricadute nel nostro vissuto! Noi italiani siamo arrivati al punto da anteporre il loro interesse, anche se fondato su un arbitrio, rispetto al nostro legittimo interesse.
Basta con la latitanza dello Stato italiano che si auto-deresponsabilizza e si auto-assolve invocando l’intervento dell’Unione Europea, un fantasma politico sottomesso ai poteri finanziari globalizzati, buono solo a condannare a morte le nostre imprese e a ridurre in povertà gli italiani.
A tutti coloro che affermano di avere a cuore la vita dei clandestini, rivolgo l’appello a
contribuire a porre veramente fine a queste immani tragedie assumendo il coraggio di affermare la verità, la determinazione a salvaguardare il nostro legittimo interesse nazionale, la disponibilità ad aiutare fraternamente i più bisognosi a casa loro. Solo così saremo credibili, sinceri, seri e responsabili quando promettiamo: «Mai più morti nei nostri mari»!
Twitter magdicristiano

mentre pensiamo all’accoglienza, succede questo…

a Carpi (ma non solo), donne da una parte e uomini dall’altra. Dove sono tutte quelle femministe che organizzano grandi proteste contro la segregazione ??

a Mosul (Iraq), due giovani omosessuali vengono uccisi precipitandoli dal palazzo più alto. Dove sono tutte le associazioni gay che organizzano grandi manifestazioni contro l’omofobia ??

Testimonianza dai Comitati cittadini

… Costruire la moschea? per chi? non pensate che sia una domanda stupida! tale interrogativo nasce dal fatto che durante il ramadan del 2013 e del 2014, l’Amministrazione Comunale aveva concesso ai musulmani di via Cenisio e di via Carnovali (proprieta cortinovis) l’area della Fiera della Celadina per montare una tensostruttura e ritrovarsi a pregare come quando e quanto volevano senza recare disturbo. I musulmani di via Carnovali si sono rifiutati, addirittura nel 2013 montarono una seconda tensostruttura abusiva nel cortile Cortinovis, che per metà venne abbattuta da un temporale. Ecco il motivo della domanda iniziale!
I musulmani di via Cenisio sono sunniti, i musulmani che ora sono in via Carpinoni sono sciiti, non vogliono convivere …. Sottolineo che i musulmani ex via Carnovali hanno aperto in via Quarenghi un “centro culturale” definizione che fa da paravento ad una moschea, quindi via Cenisio, via Carpinoni e via Quarenghi 23, e qualche volta al civico 46, il risultato è che con una scusa o con un’altra queste persone fanno quello che vogliono in deroga a regole (il centro culturale è moschea), Leggi ecc.ecc.
Saluti Cristina
P.S.: D E V E FINIRE L’ABITUDINE E IL MALAFFARE DEGLI STRANIERI DI MASCHERARE QUALSIASI ATTIVITÀ CON L’ETICHETTA “Circolo culturale” È UNA VERA TRUFFA …. COME QUANDO DEI BOLIVIANI HANNO APERTO IL CIRCOLO CULTURALE, che era tutto e il contrario di tutto, principalmente una discoteca!
Scusate se mi son permessa di … (lettera firmata)

Ius soli, politica romana lontana dalla realtà

immigrati protestano.jpgIl vicesindaco di Telgate (cittadina a guida leghista e tra le cittadine italiane con più alta concentrazione di extracomunitari), Fabrizio Sala, risponde all’intervento della parlamentare bergamasco del Pd Elena Carnevali che ritiene lo “ius soli“ una “grande opportunità per l’integrazione”.

Gentile redazione, voglio rispondere all’on. Elena Carnevali constatando ancora una volta quanto la politica dei palazzi romani sia lontana dalla realtà dei territori e dei suoi cittadini. Innanzitutto premetto che non è assolutamente vero che la legge Bossi-Fini non ha funzionato, è stata efficace negli anni in cui è’ stata applicata sia con gli accordi con i paesi del Mediterraneo che con le espulsioni. Ma oggi sembra che sia diventato disdicevole anche solo evocare accordi con i paesi di passaggio dei flussi migratori verso l’Italia, così come è diventato deplorevole invocare l’espulsione dei clandestini, perché ormai pretendere che si rispettino le leggi in fatto di immigrazione non è’ più di moda. Così mentre l’onorevole di turno fa esercizi di retorica su come, quando e perché sia assolutamente indispensabile occuparsi proprio ora di dare la cittadinanza agli stranieri nati in Italia, i nostri cittadini si confrontano con una crisi economica senza precedenti e con un livello di tassazione tra i più elevati al mondo. La teoria è’ una cosa, la pratica è un’altra. La maggior parte degli immigrati non si aspetta trattati di sociologia sulla loro vita , discussioni su come loro si devono integrare, su come noi dobbiamo accettarli, si aspettano solo cose molto concrete, parlando in maniera schietta: sono interessati soltanto alle agevolazioni di cui possono usufruire, dai buoni affitto alla dote scuola. La cittadinanza diventa importante solo se porta benefici economici o burocratici, tutto il resto è pura filosofia. Abbiamo oggi a Telgate, problema comune ormai a quasi tutto il territorio della provincia di Bergamo, 70 bambini stranieri in età di scuola materna che non la frequentano e che si riverseranno nelle nostre scuole nei prossimi 3 anni. Lei pensa che se fossero cittadini Italiani tramite lo Ius soli la frequenterebbero? O la frequenterebbero solo se questo servizio fosse gratuito?
Capita sempre più’ spesso che in condomini vengano acquistati appartamenti da stranieri e nel giro di pochi anni tutti gli altri vengano deprezzati. I pochi italiani che non hanno la possibilità’ di trasferirsi, in genere persone sole o anziani, si trovano a vivere situazioni paradossali, come rimanere senza gasolio per il riscaldamento centralizzato perché la maggior parte degli stranieri non paga le spese condominiali. Per non parlare poi del problema del sovraffollamento notturno di tanti appartamenti con persone di passaggio senza sapere chi sono, da dove arrivano e dove vanno. Lei pensa che lo Ius soli risolva tutti questi problemi? Che l’essere cittadini italiani porti automaticamente al pagamento delle bollette e delle spese condominiali? Le ricordo che a livello di controllo dell’immigrazione, con il governo Monti, avete tolto ogni residua possibilità di controllo delle residenze costringendo i Sindaci a rilasciarle dopo 48 ore dalla richiesta.
Oggi un sindaco deve concedere la residenza anche se il richiedente abita sotto un ponte!!! Tra l’altro In caso di sfratto per morosità, il Comune deve occuparsi del mantenimento della moglie e dei minori in strutture adeguate con un costo altissimo per la comunità. Si spendono, in media, quando va bene, dalle 80 alle 100 euro al giorno per periodi medio-lunghi. Avete presente il costo economico che si deve sostenere in questi casi? Poi non possiamo aiutare il pensionato che vive con 550 euro al mese, intere famiglie italiane che perdono il lavoro e non riescono a pagare il mutuo. Per anni ci avete martellato con il fatto che gli stranieri erano indispensabili per il nostro futuro, che mancava manodopera, che pagavano le nostre pensioni e adesso che non c’è più lavoro neanche per noi come la mettiamo? Perché continuare a insistere con lo Ius soli, la cittadinanza non va regalata ma è un diritto che bisogna meritarsi. I minorenni, indipendentemente dalla cittadinanza italiana o meno, godono della stessa tutela fino alla maggiore età. Date invece ai sindaci poteri veri e lasciategli le risorse che il loro territorio produce, poi saranno i cittadini a scegliere chi vuole aprire la propria comunità al mondo intero o chi vuole preservarne l’identità limitando il numero di residenze o legandolo a fattori di legalità e di sostenibilità economica. Tutti i cittadini italiani che incontriamo sono arrabbiati perché hanno passato tutta la vita a pagar tasse pensando che se ne avessero avuto bisogno avrebbero potuto usufruire di qualche aiuto, invece di continuare a parlare di Ius soli, pensate di rendere il welfare più adattabile alle nuove difficoltà che incontrano i nostri cittadini.
Un cordiale saluto da un gretto e anacronistico amministratore della Lega Nord
Fabrizio Sala – Vicesindaco di Telgate

Quo vadis L’Eco di Bergamo ?

megafono.jpgBèrghem, 26 luglio 13    –  Alla c.a. Giorgio Gandola – Direttore L’Eco di Bergamo

Ill.mo direttore,
“Quo vadis L’Eco”? È la domanda che da un po’ di tempo diversi lettori si stanno facendo. Leggendo alcuni editoriali delle ultime settimane pare che sia iniziata la campagna elettorale e, almeno dal punto di vista politico, la risposta pare essere abbastanza chiara: Quo vadis L’Eco? Contro la Lega.
Posizione assolutamente legittima, ognuno è libero di fare e scrivere quello che vuole, l’importante, però, per un giornale serio è essere chiari e non subdoli nei confronti del lettore.
Limitiamoci solo agli ultimi episodi.
1)     Il recente editoriale contro la Lega di Giovanni Cominelli dal titolo “Lega addio, inesorabile declino di un’idea”, ma anche in forma più velata quello di oggi “Quo vadis Bèrghem?”, sembra essere molto chiaro. Sinceramente non capiamo questo astio (almeno così traspare da certi corsivi) del Suo editorialista contro il Carroccio; se, come denotano alcuni suoi articoli precedenti, è veramente un sostenitore della riforma “lombarda” della scuola e del modello federalista svizzero, perché accanirsi contro chi ha svegliato le coscienze (molto probabilmente anche quella dello stesso professor Cominelli) sulla necessità di riformare il paese in senso autonomista liberando le energie delle regioni padane dall’oppressione, non solo fiscale, romana? Federalismo, comunque, vuol dire anche valorizzazione delle identità e delle culture locali, ma questo, come insegnano realtà evolute come la Catalogna, il Québec, la Scozia, il Galles, le Fiandre, l’Irlanda (che ha reintrodotto il gaelico) o perfino il multietnico Lussemburgo (che da 30 anni ha come lingua ufficiale il proprio dialetto) che difendono con i denti la propria identità, non vuol dire essere chiusi dentro le proprie mura. E allora, rispondendo all’editoriale “Quo vadis Bèrghem?”, che diritto abbiamo noi di non trasmettere alla generazione futura la cultura e l’identità che ci sono state tramandate da chi c’era prima di noi? Vogliamo forse renderci colpevoli di aver tagliato le radici all’albero della storia del nostro popolo? Professùr Cominelli, dal basso della nostra retrograda cultura, ci permetta un umile consiglio: almeno quando scrive di toponimi in bergamasco, un’occhiatina indietro la dia visto che l’ imbociàda öna sö tri: Bèrghem ha l’accento, così come Albì.
2)         Nei giorni scorsi una delegazione di sindaci leghisti si recava in Regione per cercare di salvare il prestito interbibliotecario e riusciva a ottenere dall’assessore regionale alle Culture e Identità, Cristina Cappellini  l’impegno a garantire dei fondi in modo da evitare di far pagare agli utenti una tessera da 5 euro a partire dal 2014. Purtroppo, una notizia che ci sembrava utile per gli oltre 200.000 frequentatori delle biblioteche bergamasche, veniva pubblicata su L’Eco on line, ma nell’edizione cartacea del ns comunicato non se ne trovava la minima traccia, nonostante l’argomento fosse stato trattato più volte dal Suo giornale. Mah…
3)         Poche settimane dopo il suo arrivo alla direzione de L’Eco, l’11 agosto 2011 uscì sparando un titolo in prima pagina “Lega e Pdl s’aumentano lo stipendio”; il riferimento era al comune di Chiuduno che, a causa della formazione della nuova giunta con assessori e sindaco lavoratori autonomi e non dipendenti, aveva visto la spesa raddoppiarsi (un dipendente, infatti, ha diritto a un’indennità dimezzata rispetto a chi svolge un’attività in proprio). Si era trattato di un attacco diretto e palesemente  strumentale. Guarda caso due anni dopo succede la stessa cosa a Gandino con una giunta di centrosinistra. Come viene trattata la questione dal Suo giornale? Il 17 maggio 2012 titolava “Gandino risparmia con soli tre assessori”, mentre pochi giorni fa, il 14 luglio scorso, di fronte alle documentate critiche dell’opposizione leghista sull’aumento dell’indennità del sindaco, ribadiva “Stipendio della giunta: «Nessun aumento»”. A meno che venga messa in discussione la matematica, il sindaco di Gandino, Elio Castelli, si è aumentato lo stipendio di 5.031 euro l’anno, con una delibera approvata il 30 maggio 2013, ma con decorrenza, attenzione (!), 20 maggio 2012!  Ma nonostante questo nel titolo si enfatizza un “Nessun aumento”. Sciur diretùr, ce la spiega la differenza tra l’aumento di Chiuduno sbattuto in prima pagina e ripreso per tre giorni con vari articoli e quello di Gandino, relegato a quattro colonne e pure “nascosto” da un titolo di parte?
Sperando veramente di essere smentiti con i fatti e una corretta e obiettiva informazione, in merito a questa linea sulla Lega, Le porgiamo cordiali saluti. Padani.

Daniele Belotti – Segr. Prov.le Lega Nord Bèrghem

Teniamo in piedi la baracca e ci danno delle “m….”. Grazie!

Con tristezza devo purtroppo ammettere che la mia città, Bergamo, è proprio una città razzista. Lo dico con l’amaro in bocca, purtroppo è vero quanto dicono da tempo tv e giornali, siamo l’esatto l’esempio di quel nord intollerante, ricco ed egoista.
Il razzismo è un po’ ovunque, lo incontri per le strade, negli sguardi della gente, ovunque ti giri c’è un pregiudizio ed è per questo che invito il ministro Kyenge a visitare con urgenza la mia città, a portare pace e amore, non le chiedo neppure che stringa la mano ai leghisti locali, si rifiuti pure, ma per favore intervenga per stigmatizzare episodi di razzismo come questo che sono finiti persino su you tube:

ruggeri,razzismo,

Sentitamente ringrazio…

Sentitamente ringrazio anche per aver così ridotto la mia città, ringrazio l’italica repubblica delle banane a causa del quale non solo subisco un furto medio di 6.000 euro l’anno, come tutti gli altri million dollar lombard, ma devo anche essere oggetto degli insulti e del razzismo prima italico, che da tempo ci ha descritti come ignorantoni e montanari, ed ora extracomunitario. Insomma teniamo in piedi la baracca e ciò nonostante ci dicono e lasciano che l’ultimo venuto impunemente ci dica che siamo delle merde… ma noi o loro ?

Lettera firmata

Stucchi: “Bersani-Vendola, più tasse per tutti”

stucchi,governo-tecnico,Dalla caduta del governo Berlusconi e dal successivo insediamento di Monti a Palazzo Chigi, con l’appoggio della strana maggioranza costituita da Pd-Pdl e Udc, molta acqua è passata sotto i ponti della politica. In tutto questo periodo la Lega Nord è stata l’unica seria e concreta forza di opposizione al governo dei professori, denunciando da subito, dentro e fuori il Parlamento, le gravissime conseguenze sociali ed economiche che l’approvazione di provvedimenti profondamente vessatori, recessivi e illiberali, avrebbero comportato. Quindi, se a due settimane dal Natale i consumi non decollano non è per caso ma perché le tasse che il governo ha introdotto negli ultimi dodici mesi hanno lasciato pochissimi euro in tasca ai cittadini; se le piccole e medie aziende continuano a licenziare non è perché gli imprenditori hanno smesso di fare il loro mestiere ma perché, tra le altre difficoltà, si sono dovuti confrontare con un governo che non è mai venuto incontro alle loro esigenze. Per avere un’idea del nostro grado di avversità alla cosiddetta agenda Monti basta pensare che nessuno dei provvedimenti così come approvati dai tecnici, dalla riforma delle pensioni a quella del mercato del lavoro, dalla patrimoniale sulla casa (ipocritamente chiamata IMU) a gran parte delle misure contenute nella legge di stabilità (nella quale peraltro adesso stanno confluendo gran parte dei provvedimenti in scadenza), sarebbe mai entrato in un programma di governo targato Lega Nord. Ma c’è di più. Il governo tecnico non solo ha drogato la democrazia, avendo di fatto esautorato un esecutivo legittimamente eletto dal popolo, ma ha anche fatto il gioco di uno dei partiti che lo hanno sostenuto, il Pd, che all’ombra del Professore ha potuto interpretare due ruoli: quello di governo, determinando anche l’adozione di misure tipicamente di sinistra, come la nuova iniqua tassazione sulla casa; e quello di opposizione, promettendo al suo elettorato, che intanto accorreva ai gazebo per le primarie, una maggiore giustizia sociale. Ma adesso che il giochetto è finito la sinistra deve venire alla scoperto e dire agli elettori cosa intende fare, se mai avesse la possibilità di varcare la soglia della stanza dei bottoni. La sensazione, che di giorno in giorno diviene sempre più certezza, è che il ticket Bersani-Vendola, espressione diretta dei partiti romani e dei loro apparati più consolidati, abbia in serbo per i cittadini solo una nuova raffica di tasse e balzelli, con l’intento di impinguare le casse dello stato centralista ma anche di compiacere un’ Europa sempre più a trazione tedesca e sempre meno dei popoli. E contro questo progetto la Lega Nord è pronta a battersi in campagna elettorale.

Le malefatte del governo “tecnico”

Il rapporto Debito/PIL che è il maggiore indicatore (non certo le SPREAD, che sotto i governi della prima repubblica aveva superato abbondatemente i 700 punti) è arrivato ora a + 8 punti !!… un record per la nostra repubblica… quello peggiore della storia in un anno (sotto il governo di centro-sinistra di Craxi) aveva segnato un record di + 4 punti !!!!

malefatte di Monti 2.jpg

Re Giorgio I° e il colpo di stato

Colpo-di-Stato.jpg
Finalmente qualcuno comincia a svegliarsi dal letargo imposto da re giorgio 1° da napoli e dal suo scudiero monti. Ricordo che l’anno passato l’ineffabile re giorgio1° venne a Bèrghem raccontandoci che il federalismo era ineluttabile e necessario, parlando addirittura di Carlo Cattaneo, facendo poi l’esatto contrario con il nominato senatore a vita monti, centralizzando le tesorerie comunali,imponendo la tassa sulle case, patti di stabilità,aumentando i contributi per le pensioni, riducendo nel contempo le pensioni stesse e la possibilità di goderle, ecc.  Come fidarsi di un personaggio simile che ci costa 4 volte più della regina Elisabetta (228 mln € contro circa 60 mln € l’anno) e che si aumenterà lo stipendio annuo di quasi 10.000 € annui nel 2013, alla faccia dei risparmi che ci impone?
PADANIA LIBERA SUBITO!
Pierluigi Turani

Circoscrizione 2 : lettera aperta

untitled.pngIN DIFESA DI EPIS
Il ribaltone in 2ª Circoscrizione è vecchia politica
Anna Quiri finalmente, dopo anni di tentativi, è riuscita a sedersi sulla poltrona di presidente della 2ª Circoscrizione e, possiamo esserne certi, la difenderà con le unghie e con i denti visti gli sforzi per conquistarla.
Non ho nulla contro Anna Quiri (Pdl) ma contro il sistema cheha fatto in modo che il giovane Giuseppe Epis (Lega) fosse mandato a casa. Questo ribaltone è frutto della politica vecchio stile o antico stampo che è dura a morire, non c’è spazio per i giovani, non c’è spazio per gli ideali, non c’è spazio per un reale rinnovamento, non c’è posto per chi non si conforma all’idea di chi pensa di essere il più bravo della classe.
Dall’articolo de L’Eco leggo 6 voti a favore (e possiamo immaginare quali siano) e 6 schede bianche: mi domando se questo rispecchia la volontà delle persone che sono andate a votare i loro rappresentanti! Se questo è il risultato non sarebbe meglio, alle prossime elezioni, evitare di perdere tempo ai seggi e restarsene a casa tranquillamente? Epis è un giovane che avrebbe potuto rappresentare il cambiamento se fosse stato messo nelle condizioni di poter lavorare serenamente. È stato osteggiato, ostacolato, contrastato fin dall’inizio, per qualunque cosa dicesse o facesse, sbagliata o giusta che fosse, per partito preso, proprio da chi ora ha preso il suo posto e che ha bloccato così facendo tante iniziative (non ultima e non solo lo snodo importantissimo sulla viabilità intorno al nuovo ospedale). A prescindere dal partito, che rappresenta solo una sigla, che idea lasciamo in eredità ai nostri figli, l’assalto alla «poltrona»?
Ah dimenticavo… sono solo piccole riflessioni di chi di politica non se ne intende e che ha fatto una breve esperienza proprio in 2ª Circoscrizione da vicepresidente nelle file del Pdl!
ANNALISA TOLFO

Qualcuno crede ancora ai giornalisti del “bugiardino” ?

Bergamo, 1 dicembre 2012

Gentile Direttore de L’Eco di Bergamo,

in quanto coinvolto direttamente, con attenzione ho letto l’articolo riportato sul quotidiano da Lei diretto ieri 30 novembre 2012 a pag. 23. CIRCOSCRIZIONE 2. PRESIDENZA AL PDL. a firma E. Fa. che non conosco, ma che comunque non era presente al Consiglio Circoscrizionale in quanto per il Suo quotidiano era presente la sig.na Laura Signorelli.
Devo contestare l’articolo nel punto in cui il cronista scrive : ” ..MENTRE DELLA LEGA AL MOMENTO DELLA VOTAZIONE NON ERA PRESENTE NESSUNO “. Ciò non corrisponde assolutamente al vero in quanto il sottoscritto, in qualità di capogruppo del Gruppo Lega Nord si è presentato in Consiglio all’orario stabilito, ha partecipato alle due votazioni ed è uscito quando il Consiglio è stato sciolto.
Mi chiedo da dove il suo cronista abbia attinto una tale notizia o chi possa avergli riferito ciò !
Questo fatto mi indispone molto, in quanto questa frase posta all’interno dell’articolo e letta da qualcuno al di fuori dei lavori può pensare che il Gruppo Lega Nord abbia abbandonato al suo destino I’ ex Presidente Giuseppe Epis, sfiduciato da parte del Gruppo Consiliare PDL.
Mi auguro una pronta rettifica di quanto erroneamente riportato e La saluto cordialmente.
Alfredo Mandelli
Capogruppo del Gruppo Consiliare Lega Nord – Circoscrizione 2 di Bergamo

La responsabilità civile dei giudici.

toghe rosse.jpgUn emendamento del deputato leghista Gianluca Pini, passato contro il parere del governo tecnico(???) Monti, consente, a chi si senta danneggiato dalla decisione di un giudice in un processo, ad agire direttamente nei confronti del magistrato anzichè, come avviene da sempre, nei confronti dello stato.   Ricordiamo che sulla responsabilità dei giudici si era già espresso favorevolmente il popolo italiano in un referendum che, come altri, leggi finanziamento ai partiti, era stato prontamente aggirato con norme che tuttora disattendono la volontà popolare. Tale incongruenza comunicativa segnala una democrazia di facciata, cioè la sua sostanziale totale assenza. Che senso ha consentire un referendum popolare se poi non si dà seguito alla volontà espressa dal voto? Non è forse esprimere, con totale protervia, che le direttive del popolo si seguono solo se gradite e che la volontà dei vari potentati, più o meno ammantati dal sacro velo istituzionale, è ciò che realmente conta?
Di tale protervia si fanno questa volta paladini i magistrati, che, dopo essere riusciti a sventare, direttamente o indirettamente, le direttive referendarie, si oppongono al voto, democraticamente espresso in parlamento, cioè dal popolo che ha nel parlamento i propri rappresentanti, che introduce la norma sulla loro diretta responsabilità.
In un convegno a Bergamo sul tema della responsabilità dei giudici, presente il rappresentante territoriale dell’Anm e un giudice componente del comitato direttivo centrale dell’Anm oltre a rappresentanti politici e di altre istituzioni, il giudice Ezia Maccora afferma: “Il magistrato si trova a decidere tra due parti. Sia che condanni, sia che assolva scontenta per forza una delle due (…) “se passasse il messaggio che il giudice crea danno ogni volta che scontenta qualcuno, l’attività si bloccherebbe (…) non saremmo più sereni nel giudicare con il rischio di scegliere la strada indicata da sentenze già emesse piuttosto che contribuire all’evoluzione del diritto”. Ora io non sono uno studioso di diritto e non voglio entrare nel merito giurisprudenziale, sono però competente in pragmatica della comunicazione e da questo punto di vista analizzerò il messaggio e i suoi effetti dettagliando la mia analisi.

  1. “Il magistrato si trova a decidere tra due parti”: molti di noi, io tra questi, credono che il giudice sia chiamato all’applicazione delle leggi in vigore e non già a decidere in favore di una tra due parti, eventualmente in contesa tra loro, la decisione è “effetto” dell’applicazione della legge e non la causa.
  2. “ …se passasse il messaggio che il giudice crea danno ogni volta che scontenta qualcuno, l’attività si bloccherebbe..” In questo passaggio abbiamo, ben due violazioni comunicazionali relative alla categoria- modifica del significato-.

                                                  i. La prima è un presupposto che è conseguenza dell’affermazione precedente e cioè che la contestazione al giudice sia motivata dalla scontentezza di una delle parti per effetto della decisione del giudice e non già dovuta al fatto che il giudice, attraverso una scorretta o errata interpretazione della legge, danneggi una delle due parti. Il termine scontentare richiama uno stato d’animo di cui sicuramente il giudice non si deve occupare, e il punto in questione non è lo stato d’animo ma la corretta osservanza dei fondamenti del proprio lavoro da parte del giudice stesso. Nel caso opposto si ha un danneggiamento di cui è deve farsi carico colui che lo ha indebitamente prodotto, cosa che avviene per tutte le altre categorie di lavoratori e di professionisti. Anche il vigile urbano quando dà una multa scontenta chi la multa la deve pagare, e il fatto che passi costantemente il messaggio che “il vigile scontenta l’automobilista” non ha mai impedito che il vigile la elevi e che il cittadino possa opporvisi, posto che riesca a dimostrare l’infondatezza della violazione.

                                                  ii. La seconda violazione è del tipo causa-effetto. L’affermazione “se passa il messaggioàl’attività si bloccherebbe” non è dimostrata: in che modo una idea (del danno) può bloccare una attività? Avete mai visto idee che se vanno per il mondo a incatenare la gente? È chiaro che no! Forse si vuol affermare che i magistrati si bloccherebbero se la norma entrasse in vigore? Non mi risulta che i ricorsi alle contravvenzioni al codice della strada abbiano bloccato l’attività dei vigili, e perché mai dovrebbero (ma è anche vero che neppure per i vigili esiste la responsabilità professionale)

  1. “ Non saremmo più sereni nel giudicare” Cioè il giudice vorrebbe/potrebbe, magari serenamente, giudicare colpevole un innocente, così che, oltre alla volontà di deresponsabilizzarsi, vuole anche evitare il confronto con eventuali sensi di colpa? Io, forse ingenuamente, penso che se un giudice applica la legge correttamente possa anche dimostrarne la corretta applicazione, in particolare se è un altro giudice a chiedergliene conto. Se un magistrato ammette l’assoluta indeterminatezza della valutazione del reato o della sentenza siamo fritti.
  2. “con il rischio di scegliere la strada indicata da sentenze già emesse , piuttosto che contribuire all’evoluzione del diritto”. Secondo il giudice è un rischio (quale?) scegliere la strada indicata da sentenze già emesse. Ma la giustizia è creativa? Se la risposta è sì a maggior ragione ben venga la responsabilità civile dei magistrati.

Roberto Cadonati