Servizi urbani ed extraurbani verso l’integrazione a tutto vantaggio dell’efficienza

pirovano in ufficio.jpgSaranno i capoluoghi di Bergamo e Brescia a fare da apripista, in Lombardia, alla sperimentazione delle nuove Agenzie per il trasporto pubblico locale (Tpl) istituite con legge regionale nel marzo scorso, per superare l’attuale divisione tra servizi urbani ed extraurbani, ottimizzare e razionalizzare l’efficienza e migliorare la qualità di reti ed orari. In tutto ne nasceranno 5, corrispondenti ad altrettanti bacini. «Bergamo e Brescia – sottolinea però l’assessore ai Trasporti del Pirellone – sono le province che per prime hanno dato concretezza all’applicazione della nuova norma e a concludere l’iter di approvazione dello statuto. Questo ci consentirà di rispettare la tabella di marcia che prevede l’istituzione delle Agenzie entro il mese di ottobre, in modo da potere fare subito la procedura di gara integrata tra i servizi di trasporto pubblico comunali e quelli provinciali».  Per quanto riguarda Bergamo, alla costituzione dell’Agenzia concorreranno la Provincia, per il 48 per cento delle quote, il Comune, per il 42 per cento e la Regione, per il 10. La stessa congloberà la rete provinciale, che è suddivisa in tre “sotto reti” e quella urbana di Bergamo. «Siamo stati i primi – dice con soddisfazione il Presidente di via Tasso, Ettore Pirovano – perché siamo consapevoli che la gestione unica consentirà risparmi corposi sia alle amministrazioni locali che ai cittadini.
Speriamo che ciò basti a compensare i tagli del Governo e ad evitare l’aumento del prezzo dei biglietti». D’accordo anche l’assessore ai Trasporti, Giuliano Capetti: «La costituzione dell’Agenzia per il trasporto pubblico locale – dice – prelude alla nascita di un unico bacino provinciale nel quale la gestione sarà anch’essa unica. È una scelta che considero lungimirante, anche dal punto di vista dell’accorpamento di alcune realtà provinciali, considerato pure il riordino che si profila all’orizzonte per i nostri enti a livello nazionale». (Il Giorno, 8-8-12)

Dalla Regione 1 milione e 250 mila euro contro le alluvioni nella bergamasca

belotti 2b sorriso.jpgLa Regione Lombardia ha concesso un milione e 200 mila euro per interventi di opere idrogeologiche nelle valli bergamasche. “Con i 700 mila euro assegnati dalla delibera regionale di ieri per interventi in Valle Scura, nel comune di Branzi, sarà finalmente possibile completare la messa in sicurezza di tutta l’area – spiega così, con evidente soddisfazione, Daniele Belotti, Assessore regionale al Territorio e Urbanistica, la delibera approvata dalla Giunta su sua proposta, sull’assegnazione delle economie maturate ad alcuni interventi di difesa dal rischio idrogeologico, tra i quali quello di Branzi.  I fondi sono stati assegnati nell’ambito di una delibera che definisce un programma di interventi finanziati con le economie maturate sui fondi assegnati a Regione Lombardia a seguito degli eventi alluvionali di novembre 2000 e del maggio e novembre 2002. Grazie a un utilizzo attento dei fondi messi a disposizione, siamo riusciti a recuperare i ribassi d’asta degli interventi conclusi, riuscendo così a recuperare fondi per integrare e completare alcuni interventi già parzialmente realizzati, in modo da garantirne la piena funzionalità, e per far fronte a situazioni di rischio che a seguito di eventi più recenti hanno subito un peggioramento.” “Proprio i cantieri di Branzi, in valle Grande (800. 000 euro) e in valle delle Ruine (120.000 euro) – ha precisato Daniele Belotti – insieme a quello di Alzano Lombardo, oltre ad essere stati tra i primi cantieri ad essere aperti a seguito di quanto previsto con l’Accordo di programma siglato il 4 novembre 2010 da Regione Lombardia e Ministero dell’Ambiente, sono stati anche tra i primi ad essere conclusi, già nell’ottobre dell’anno scorso. Dopo l’installazione dei paravalanghe, ora, grazie ai fondi assegnati con questa delibera, sarà possibile completare la messa in sicurezza di tutta l’area.” “Quello che stiamo cercando di fare compatibilmente con la burocrazia e la scarsità dei fondi a disposizione, è realizzare le opere in tempi brevi e soprattutto nella massima trasparenza dei costi.” 
Oltre a Branzi, con la delibera sono stati assegnati fondi anche per opere di difesa del suolo nel comune di Carona (150.000 euro), per la sistemazione della strada tra Carona, Lago del Diavolo e Fregabolgia, nel comune di Gorno (150.000 euro) per opere riguardanti il Torrente Riso, nel Comune di San Giovanni Bianco (50.000 euro) per il completamento di opere sul versante Paccacorna – Cornalita e nel comune di Vedeseta (200.000 euro) per studi del movimento di versante. (BergamoNews,7-8-12)

Stop ai rifiuti speciali. In Regione mozioni Lega anti inceneritore di Dalmine.

rea.jpgLa Lega Nord in Regione Lombardia è decisa a far sul serio per stoppare le attività dell’impianto si smaltimento rifiuti. Il gruppo del Carroccio ha presentato due mozioni (primo firmatario il bergamasco Roberto Pedretti) che, se venissero approvate, metterebbero i bastoni tra le ruote all’attività del’inceneritore. E’ l’ultimo colpo di una battaglia che dura da mesi, con l’apertura della Provincia a bruciare la spazzatura in altri impianti e i rapporti ormai logori con il Comune di Dalmine con il quale è in corso una causa milionaria.
I consiglieri leghisti chiedono la modifica della legge che consente di qualificare “speciali” tutti i rifiuti solidi urbani trattati con un semplice processo meccanico. Grazie a questo stratagemma la Rea nei mesi scorsi ha stipulato contratti per bruciare fino allo scorso giugno 10 mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania. Fumo negli occhi per la Lega Nord che ha fin da subito dichiarato di far di tutto pur di impedire l’avanzata della spazzatura dal sud. Le lettere dell’assessore regionale Daniele Belotti e le interpellanze alla Camera non sono servite a modificare la legge. Con la presa di posizione dell’intero Consiglio lombardo il pressing si farebbe più forte. Ma non è finita qui. Il Carroccio chiede anche lo stop di tutte le autorizzazioni di realizzazione e ampliamento di inceneritori in Lombardia in attesa del via libera definitivo al piano di gestione dei rifiuti. In questo caso si chiuderebbe definitivamente la partita sulla terza linea dell’impianto dalminese, negata sia dal Comune e dalla Provincia, ma ancora sul tavolo del Pirellone.

I lavori dei nostri rappresentanti in Regione

NEWSLETTER N.61.jpgdalla Commissione Ambiente e Protezione Civile della Regione Lombardia :

AMBIENTE: 
NUOVA LEGGE PER LO SMALTIMENTO DELL’AMIANTO,
RISOLUZIONE PER LA DISCARICA DI TELGATE
 
PROTEZIONE CIVILE:
CHIUSURA DEI CAMPI D’ACCOGLIENZA LOMBARDI
DOCUMENTO STRATEGICO 2013-2
NUOVI CONTRIBUTI-AGEVOLAZIONI E LA REAZIONE ALLA SPENDING REVIEW

Per leggere l’intero documento clicca su :  NEWSLETTER N.6.pdf

Tagli ai treni regionali: la Lega protesta contro Monti

treno_regionale55-300x225.jpg“I tagli alla spesa che il Governo Monti va approvando non tengono in minima considerazione chi in questo Paese sta sprecando risorse pubbliche e chi si sta comportando in maniera virtuosa. Anzi: il Governo si sta muovendo in modo del tutto contrario a questo principio”. Lo sostengono i consiglieri regionali della Lega Davide Boni e Roberto Pedretti.
“Il decreto sulla spending review prevede una riduzione dei trasferimenti sul trasporto ferroviario per circa 250 milioni di euro per la Lombardia. Una cifra imponente, che non permetterà più di garantire la medesima qualità di servizio sulle reti ferroviarie della nostra Regione. Un duro colpo per i pendolari della Lombardia”.
“Quello che fa specie – continuano i consiglieri della Lega Nord – è che, mentre vengono tagliati 250 mln alla Lombardia, l’esecutivo guidato da Mario Monti stanzia 240 milioni di euro per risanare le aziende ferroviarie di Campania, Puglia e Calabria. Anche stavolta il Nord e la Lombardia pagano per tutti e constatiamo che questo governo si sta dimostrando, senza ombra di dubbio, il più centralista degli ultimi vent’anni. Tutti i provvedimenti posti in essere fino ad oggi, infatti, vanno nella direzione di penalizzare gli Enti locali e le Regioni del Nord”.

l perchè di sterili polemiche

Belotti a Sola: “Ma quali assenze? A ognuno il suo ruolo”

belotti incazzato.jpgIl leghista Daniele Belotti, Assessore Regionale all’Ambiente, risponde all’intervento del consigliere regionale dell’IdV Gabriele Sola. “In merito alle solite polemiche sterili e strumentali del consigliere Gabriele Sola, faccio cortesemente notare al rappresentante dell’Italia dei Valori che, prima di ricercare in modo ossessivo la visibilità sui giornali, sarebbe utile e opportuno che si leggesse i regolamenti del Consiglio Regionale – osserva Belotti -. Ricordo a Sola che l’audizione viene convocata dalla commissione consiliare su richiesta di un consigliere oppure di terzi (comitati, comuni, etc) e non dalla giunta”.
Belotti continua: “Ricordo a Sola che alle audizioni vengono invitati i componenti della commissione e non gli assessori; che è previsto l’ascolto degli auditi ed eventuali domande da parte dei componenti della commissione ma non interventi da parte dei commissari. Il sottoscritto ha partecipato alla visita della commissione all’aeroporto di Orio al Serio, ma non ovviamente alla seduta dell’audizione. Scommettiamo che se vi avessi partecipato, il consigliere Sola mi avrebbe accusato di prevaricazione rispetto al ruolo dei consiglieri? A forza di cercare di apparire sui giornali a tutti i costi e di tenere i piedi in mille scarpe, le contraddizioni e gli scivoloni poi sono inevitabili. Quello che stupisce è che il consigliere Sola ancora non l’abbia capito…”

Belotti: «No ai rifiuti da Napoli nell’impianto Rea di Dalmine»

belotti serio -conferenza.jpgInvoca i principi di autosufficienza e prossimità promossi e sostenuti dall’Unione Europa Daniele Belotti, Assessore regionale al Territorio e Urbanistica con delega ai rifiuti.

«Ho scritto oggi al Ministro Clini – spiega Daniele Belotti – chiedendogli di revocare le Misure straordinarie che, qualificando i rifiuti urbani prodotti da 7 impianti campani come speciali, consentono il loro conferimento ad impianti fuori regione e quindi anche all’impianto Rea di Dalmine. Il Consiglio di Stato stesso ha chiesto (con ordinanza 28.12.2011 n. 6932) al Ministero dell’Ambiente di acquisire una relazione tecnico-scientifica in base alla quale possa valutarsi l’attuale situazione dei rifiuti derivanti da tritovagliatura alla luce del sistema complessivo della normativa comunitaria e nazionale, specificandosi in particolare se essi siano da classificarsi, ai fini del loro smaltimento o recupero, quali rifiuti speciali ovvero rifiuti urbani. In attesa di una risposta in merito, chiediamo che l’autorizzazione al conferimento di questo tipo di rifiuti in impianti fuori regione venga sospeso, anche in considerazione del fatto che viola apertamente i principi (affermati tanto a livello nazionale che di Unione Europea) di prossimità e di autosufficienza provinciale e regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani».

«L’impianto Rea di Dalmine, che è stato voluto e autorizzato a metà degli anni ’90 dalle allora Giunte leghiste della Provincia e del Comune di Dalmine per risolvere in modo responsabile una situazione di emergenza legata ai rifiuti, – conclude Belotti – è l’esempio di una scelta di assoluta lungimiranza che ci ha consentito di non ritrovarci in situazioni analoghe a quelle che stanno vivendo oggi altre regioni che non hanno avuto e non hanno tuttora il coraggio di fare scelte impopolari da un lato ma di buon senso e responsabilità dall’altro. Credo, in ogni caso, che impianti di questo genere debbano essere gestiti sempre mantenendo buoni rapporti con il territorio e quindi con il Comune che li ospita»

I consiglieri regionali leghisti coi terremotati

pedretti.jpgI consiglieri regionali leghisti Claudio Bottari (commissione ambiente e protezione civile), Davide Boni (commissioni agricoltura e attività produttive) e Roberto Pedretti (già commissione agricoltura), si sono recati nelle zone terremotate del mantovano per un sopralluogo propedeutico alla discussione consiliare che si terrà il prossimo 19 giugno.
Accompagnati dal consigliere nazionale della Lega Lombarda appena riconfermato Edi Scaini (ex assessore a Moglia), e dal consigliere comunale di Gonzaga Achille Zatelli, hanno visitato il centro di Moglia e il campo tendato, insieme all’ex sindaco Claudio Bavutti. I tre consiglieri lumbard si sono quindi diretti a San Giacomo delle Segnate, dove si sono lungamente intrattenuti con il sindaco Paolo Bocchi, nel visitare il centro cittadino danneggiato, Villa Arrigona e il campo tendato, dove il consigliere Pedretti ha incontrato i conterranei volontari bergamaschi. Infine, visita presso due aziende lattiero casearie e il centro cittadino di Pegognaga.
I consiglieri, primi firmatari di una mozione pro terremotati approvata nell’ultima seduta del consiglio regionale, hanno confermato il loro massimo impegno a sostegno dei cittadini, delle imprese e delle amministrazioni delle zone colpite dal sisma.

Bando “Lombardia più Semplice”

regione-lombardiaBuone prassi e progetti innovativi di semplificazione del sistema pubblico lombardo per favorire lo sviluppo di “enti semplici”. Domande dal 6 giugno al 6 luglio 2012 per le buone prassi, dal 6 giugno al 23 luglio 2012 per i progetti innovativi.

Il bando sostiene azioni di semplificazione ed è articolato in due differenti Misure per una dotazione finanziaria complessiva pari a € 2.150.000,00. I progetti presentati dovranno essere coerenti con le linee strategiche delineate dall’Agenda di Governo 2011 – 2015 “Lombardia Semplice”. Il bando, approvato con decreto n. 3955 dell’08/05/2012, è pubblicato sul Bollettino Ufficiale Regione Lombardia, serie ordinaria, n. 20, del 15/05/2012, disponibile in allegato. In allegato è disponibile anche una scheda informativa sintetica.
CHI PUO’ FARE DOMANDA
a) Enti locali
b) Uffici dell’Amministrazione dello Stato sul territorio regionale
c) Camere di Commercio
d) Università

MISURA 1
Ha l’obiettivo di valorizzare buone prassi di semplificazione già realizzate e concluse nel territorio lombardo ai fini della diffusione, della condivisione dei risultati ottenuti e della loro replicabilità.
La dotazione finanziaria è pari a € 150.000,00. Le buone prassi selezionate riceveranno ciascuna un riconoscimento pari a € 10.000,00 e saranno inserite nella “Vetrina delle Buone Prassi di Semplificazione di Regione Lombardia” sul sito www.semplificazione.regione.lombardia.it. I beneficiari saranno poi invitati alla presentazione della buona prassi nel corso di un evento pubblico durante il quale riceveranno il riconoscimento di “Ente semplice 2012”.
MISURA 2
Ha l’obiettivo di promuovere partenariati tra enti per la realizzazione di progetti innovativi di semplificazione. La dotazione finanziaria è pari ad € 2.000.000,00. Il contributo viene erogato a fondo perduto fino ad un massimo del 70% delle spese ritenute ammissibili per ogni progetto innovativo di semplificazione e non potrà superare l’importo di  € 210.000,00. La spesa minima per progetto è di € 75.000,00.
 
TERMINI E PROCEDURE PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
La domanda di partecipazione al bando deve essere presentata esclusivamente on line utilizzando il servizio finanziamenti online  a partire dalle ore 10:00 del 6 giugno 2012.
Le candidature saranno aperte fino alle ore 12:30:
• del 6 luglio 2012 per la Misura 1
• del 23 luglio 2012 per la Misura 2.
 
INFORMAZIONI
Per informazioni: semplificazione@cestec.it.
TIPOLOGIA: Agevolazioni
SCADENZA: Temporale
DATA DI PUBBLICAZIONE: 15-05-2012
 
Allegati
BURL, serie ordinaria, n. 20 del 15/05/2012  BURL_20_15-05-2012.pdf
Scheda informativa sintetica Scheda Bando Lombardia più Semplice.pdf

I lavori dei nostri rappresentanti in Regione

NEWSLETTER N. 41.jpgdalla Commissione Ambiente e Protezione Civile :

RILANCIO TURISTICO DELLA STAZIONE TERMALE DI SAN PELLEGRINO TERME; COMUNITA’ MONTANE: 90 MILIONI DI EURO PER FINANZIARE PROGETTI; PROTEZIONE CIVILE: PIU’ RISPOSTE FACENDO SQUADRA;

AMBIENTE:  REVISONE DEL PIANO CAVE DELLA PROVINCIA DI CREMONA E DI LODI, IL NUOVO PROGETTO DI LEGGE PER LA DISCIPLINA DELLA COLTIVAZIONE DELLE SOSTANZE MINERALI DI CAVA;  BANDO START UP D’IMPRESA PER GIOVANI, DONNE E SOGGETTI SVANTAGGIATI, DOTE LAVORO: RICOLLOCAZIONE e RIQUALIFICAZIONE, BANDO GIOVANI COPPIE, GESTIONI ASSOCIATE DEI SERVIZI COMUNALI.

Scarica l’intero documento clccando qui di seguito : Regione Lombardia – 20 maggio.pdf

Cecchetti è il nuovo presidente del Consiglio regionale

cecchetti f.jpgFabrizio Cecchetti (Lega Nord) è il nuovo Presidente del Consiglio regionale della Lombardia. Cecchetti, 34 anni, ricopriva la carica di Presidente della Commissione Bilancio. Nel suo discorso di insediamento il Presidente Cecchetti ha evidenziato l’obiettivo che si prefigge col mandato: “Ridare la giusta dignità all’Assemblea della Lombardia, un Parlamento regionale che rappresenta i quasi 10 milioni di abitanti di una delle aree più industrializzate e ricche di cultura e storia, non soltanto d’Europa, ma del mondo intero”. Per raggiungere l’obiettivo, Cecchetti ha tracciato una strada ben precisa. Ha riconosciuto la virtuosità del parlamento lombardo che è riuscito a varare un taglio ai cosiddetti costi della politica, ma ha chiesto di andare oltre perché “in gioco non c’è soltanto la reputazione dell’istituzione che rappresentiamo ma anche, e soprattutto, la legittimità e il valore del principio democratico e quindi, in ultima istanza, della sovranità popolare.” Cecchetti ha invitato il “Palazzo” ad aprirsi al territorio “rompendo con la logica dell’autocelebrazione in favore di un più sano pragmatismo istituzionale. Non è più il tempo – ha detto – di barricarsi nelle “torri d’avorio” ed è arrivata l’ora di un bagno nella realtà, indispensabile per sfatare il fastidioso luogo comune che vuole la politica come completamente sconnessa dal mondo esterno e impegnata unicamente nella difesa dei propri privilegi. Bisogna quindi – ha aggiunto – che siano le Istituzioni a entrare nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nei mercati, ad andare da commercianti e artigiani, utilizzando al meglio anche mezzi di comunicazione moderni come la rete”. Cecchetti ha evidenziato la “necessità che il Consiglio assuma il ruolo di primo piano che gli spetta e che non sia ridotto alla funzione di mero organo di ratifica delle decisioni assunte dalla Giunta Regionale” e sollecitato lo sblocco del Patto di Stabilità affinché la Lombardia possa usufruire delle risorse frutto delle tasse dei suoi cittadini “per dare quelle risposte che famiglie, lavoratori e imprese si aspettando per superare questo drammatico momento di crisi”. Non è mancato un accenno alla riforma federale dello Stato  sulla quale ravvisa “una battuta di arresto con l’avvento del nuovo Governo nazionale”. E ha picchiato più volte il tasto sul valore dell’Autonomia invitando a “sfruttare in maniera più opportuna gli spazi di manovra concessi dalla riforma del titolo V della Costituzione perché troppo spesso lo Stato emana leggi che invadano in modo esplicito gli ambiti dell’attività regionale, dunque è giusto e sacrosanto ritagliarci altri spazi che comunque dovrebbero essere nostri di diritto”. Il nuovo Presidente del Consiglio regionale ha poi evidenziato la necessità di proseguire e rafforzare la collaborazione con gli organi legislativi delle Regioni padane europee come Baden Wuttenberg, Catalunya e Rhone –Alpes anche “per fronte comune con le realtà a noi affini può fornire un serio aiuto e una via d’uscita dalla crisi economica che stiamo attraversando”. Poi un invito ai consiglieri: “Sento su di me il peso di una grande e importante responsabilità. Per questo vi chiedo di supportarmi con consigli e proposte perché faro’ tesoro delle vostre esperienze”.

La Lega propone legge per salvare il servizio civile

pirellone nuovo.jpgUn rimborso spese dalla Regione per le attività svolte nell’ambito del servizio civile. È il senso del progetto di legge per «L’istituzione della leva civica volontaria regionale», presentato ieri dalla Lega Nord al Pirellone. In pratica, tenendo presente che i costi per il servizio civile di un anno si aggirano sui 5 mila euro, il provvedimento prevede che la Regione eroghi fino all’80% del costo dell’attività per le organizzazioni no-profit e fino al 70% per gli enti pubblici. Il tutto ad attività svolta. Il Pirellone svolgerebbe un’azione di coordinamento e di controllo sul servizio civile che oggi è interamente in capo allo Stato. La Lega ha presentato questa iniziativa perché il settore è in lotta per la sopravvivenza, se si considera che il decreto «Salva Italia» del 2012 ha ridotto i finanziamenti al servizio civile del 400% rispetto al 2008. Il primo firmatario, nonché presidente della Commissione regionale Bilancio, Fabrizio Cecchetti (Lega), ha spiegato che il documento parte da due presupposti: «Da un lato la necessità di formare le giovani generazioni al lavoro e alla partecipazione», dall’altro evitare che «i progressivi tagli dei trasferimenti statali» cancellino il servizio civile. Secondo Cecchetti, nonostante i tagli, «la galassia di associazioni pubbliche e della società civile ha trovato forme alternative e creative per coinvolgere i giovani», offrendo anche la possibilità di «sbocchi lavorativi futuri per i ragazzi che decidono di intraprendere questo genere di esperienze». Inoltre, la Lombardia è stata «la culla del servizio civile», per questo la Lega ritiene che la Regione abbia il dovere di «creare le condizioni normative ideali affinché gli enti di servizio civile, pubblici e del privato sociale, possano investire le proprie risorse sul futuro delle giovani generazioni». La finalità principale di questo provvedimento è quella di stimolare gli Enti locali e il privato sociale perché «investano concretamente sulle nuove generazioni», arrivando ad attivare a loro volta «ulteriori sostenitori finanziari e facendo conseguentemente crescere in maniera esponenziale il numero di volontari».  (Eco di Bergamo,19-4-12)

I lavori dei nostri rappresentanti in Regione

120405 G_Frosio -in Regione1.jpgdalla Commissione Ambiente e Protezione Civile :

TAVOLO INTERPRPOVINCIALE BG-BS SULLA CACCIA,  VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE,  RIFORMA DEL TRASPORTO PUBBLICO REGIONALE E LOCALE,  MISURE PRE LA CRESCITA, LO SVUPPO E L’OCCUPAZIONE, UN’IMPORTANTE OPERA INFRASTRUTTURALE: “LA VARIANTE DI ZOGNO”, 60 MILIONI DI EURO PER PROGETTI DI EFFICIENZA ENERGETICA E DI PROMOZIONE DELLE FONTI RINNOVABILI, INCENTIVI A FAVORE DELLE IMPRESE DEL TERZIARIO E PER L’NTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE LOMBARDE, PROTEZIONE CIVILE: INTERVENTI PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO E CONTRIBUTI PER L’AQUISTO DI MEZZI E DI ATTREZZATURE.

Scarica l’intero documento clccando qui di seguito :  Regione Lombardia -5 Aprile.pdf

«Lombardismo» per la difesa del lavoro

gibelli230.jpgÈ il «lombardismo» una delle carte vincenti sui cui giocare per sconfiggere l’attuale crisi economica. A dichiararlo è Andrea Gibelli, vicepresidente e assessore all’industria e artigianato di Regione Lombardia, ieri a Telgate per incontrare gli imprenditori del territorio a conclusione della cinquantesima tappa di «Assessorato Itinerante». «Si tratta – ha spiegato Gibelli – di un vero e proprio blocco padano a difesa del sistema produttivo. Penso alla misura Start-up di impresa che dallo scorso anno prevede l’accessibilità ai finanziamenti per l’avvio di una nuova attività solo ai residenti da almeno cinque anni e la recente legge Harlem che regola l’apertura di attività del settore del commercio e artigianato. Quest’ultima si occupa in particolare – ha proseguito Gibelli – della produzione e vendita di alimentari, e lascia la possibilità al sindaco, in caso di eccesso di concorrenza e concentrazione, di selezionare le aperture secondo il principio di qualità delle nostre città. In questo modo è possibile salvaguardare il giusto equilibrio tra la presenza di attività tradizionali e le nuove aperture». E il vicepresidente di Regione Lombardia chiude con un auspicio: «I sindacati, le associazioni di categoria e le istituzioni devono fare la stessa battaglia per la tutela del territorio in maniera tale che non ci siano solo le istituzioni che tengono una certa barra ma tutto un sistema che tutela la nostra economia». Sul modello federale è ritornato anche l’ex ministro Roberto Maroni, accompagnato dallo stato maggiore della Lega: erano presenti gli onorevoli Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, il presidente della Provincia, Ettore Pirovano, e il segretario provinciale Cristian Invernizzi. Davanti ad una sala gremita – circa 170 i presenti, per il 30% imprenditori locali – Maroni ha illustrato la ricetta padana per uscire dalla crisi. «I problemi strutturali sono principalmente tre: la pressione fiscale, l’eccesso di burocrazia e il sistema bancario lontano dalle imprese. Da soli rappresentano l’80% delle difficoltà degli imprenditori. Nel primo caso – ha spiegato l’ex ministro all’Interno – occorre ridurre da subito e per 2 anni la pressione sulle imprese almeno di 15 punti percentuali, lasciando alle Regioni l’articolazione su come intervenire». Ripropone invece l’applicazione dei costi standard, soprattutto in sanità, con il conseguente rimborso sulla media delle spese, per abbattere la burocrazia, e auspica che le banche più che ai loro conti, comincino a prestare attenzione all’imprenditoria. «Sono soluzioni concrete, ma il governo Monti si rifiuta di ascoltare. Adesso – ha concluso Maroni – tocca alle imprese fare sentire la propria voce». E gli imprenditori locali, durante il dibattito, non si sono fatti pregare, se non altro per cercare di capire cosa è possibile fare. «Avete a disposizione il voto – è stata la replica di Maroni – la possibilità di indire manifestazioni e tra poco anche una nuova presidenza di Confindustria. Spero che i nuovi vertici considereranno quello di Monti semplicemente come un governo e non un governo “amico”».  (Eco di Bergamo,28-3-12)

 

Dall’inchiesta Boni spuntano le cave d’amianto

belotti incazzato.jpg«Me l’Ulgliola sò gnac chì l’è». Così Daniele Belotti – leghista doc nonché Assessore Regionale al Territorio – ribatte a muso duro alle dichiarazioni di Michele Ugliola, il «pentito» del caso Boni, riportate dal Giornale e relative al progetto per l’inertizzazione l’amianto a Lonate Pozzolo. Interrogato l’altro ieri in Procura, l’imprenditore Giovanni Rossetti aveva negato tutto ma aveva anche puntato il dito contro la Regione: «il progetto è fermo per colpa della lobby delle discariche».

Assessore Belotti, è vero o non è vero che state bloccando il progetto di Lonate Pozzolo?

«Per adesso il progetto è fermo presso un altro assessorato, quello all’Ambiente, per la Valutazione di impatto ambientale. Poi, se verrà accertata la sua compatibilità, si passerà all’autorizzazione integrata che compete al mio. Non è un iter breve anche perché di richieste ce ne sono tante e quando c’è, come in questo caso, l’opposizione delle popolazioni locali, è inevitabile che i tempi si allunghino».

Sta dicendo che hanno ragione gli imprenditori della Krysalide che temono che il progetto sia bloccato?

«Sia chiaro che la decisione finale spetta a noi ma che a me non interessa né chi fa il progetto, né dove si fa. Non basterà a fermare il progetto il fatto che gli abitanti dicano “non lo vogliamo”, perché se dessimo retta agli abitanti non troveremmo mai un posto adatto. Io so una cosa sola: che entro la fine del 2015 la Lombardia deve essere completamente libera dall’amianto, e a chi sta togliendo l’amianto dai tetti non possiamo dire che l’unico modo per smaltirlo è mandarlo in Germania. So anche che se non rispondessi alle richieste delle imprese commetterei un altro reato che si chiama omissione di atti d’ufficio. Quindi la risposta è: se ci sono i requisiti tecnici, il progetto andrà avanti».

Ugliola in realtà dice che c’era pronta una tangente da duecentomila euro per sbloccare il progetto. Lei ha avuto qualche percezione di questa valigia di quattrini pronta ad arrivare in Regione?

«Io Ugliola non l’ho mai conosciuto, non so che faccia abbia. Ma dico solo una cosa: sentiamo le intercettazioni telefoniche realizzate nell’inchiesta su Nicoli Cristiani in cui gli indagati parlando tra di loro dicono senza mezzi termini che l’assessorato al Territorio non è addomesticabile, che uno de problemi principali per i loro affari sono il rigore e la rigidità dei dirigenti del mio assessorato. E se lo siamo stati nel caso di Nicoli Cristiani vuol dire che lo siamo sempre».  (da Giornale.it,10-3-12)

La Lega fa quadrato, Bossi difende Boni: niente dimissioni

boni63-300x225.jpgIl Presidente del consiglio regionale Davide Boni, indagato per corruzione in un presunto giro di tangenti dalla Procura di Milano, avrebbe offerto le sue dimissioni al segretario della Lega Umberto Bossi, ma il leader del Carroccio le ha respinte. È l’esito dell’incontro di ieri pomeriggio tra lo stesso Boni e Bossi. Il leader della Lega gli avrebbe infatti risposto: per ora vai avanti.
L’iscrizione nel registro degli indagati di Boni per corruzione “è un attacco ad un uomo simbolo della Lega, ed al contempo alla Lega stessa”, un atto “di “guerra” ha confermato l’ex ministro Maroni, su Facebook.
Da settimane ormai un uomo viene interrogato dai magistrati di Milano. Si chiama Michele Ugliola, pugliese di San Severo, classe 1958, professione architetto, ma soprattutto mediatore di tangenti e uomo cerniera tra l’impresa e la politica. Questo sostengono i pm, i quali, il 25 maggio scorso, lo hanno messo agli arresti domiciliari.

Michele Ugliola, il pentito (poco credibile) che parla in “ugliogliese”…

Ad accusare Boni di corruzione, nell’indagine aperta nel luglio 2011 dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dal sostituto Paolo Filippini, è infatti l’architetto Michele Ugliola, una vecchia conoscenza delle cronache giudiziarie. Era stato coinvolto nell’inchiesta milanese di Mani pulite, ed era stato arrestato per corruzione: l’accusa riguardava una tangente pagata a un assessore all’Urbanistica di Bresso (Milano), Giovanni Terzi.

Nel 1996 Ugliola aveva patteggiato la pena di 1 anno, mentre Terzi (paradossalmente) era stato assolto in appello. In quella sentenza, i giudici milanesi d’appello avevano definito «vago, generico e per nulla circostanziato» il contributo testimoniale di Ugliola.

Il giudice si spinse addirittura a ironizzare sul suo lessico: nella sentenza si legge che «con riferimento al suo modo di esprimersi si può ben parlare dell’”ugliolese”, inteso quale neologismo sintomatico di particolare ambiguità espressiva». Un viatico non proprio positivo, per chi oggi è il testimone centrale della nuova inchiesta. Indagato nuovamente a Milano nel 2010 con l’accusa di avere emesso fatture false a fronte di operazioni inesistenti. Ugliola è stato ri-arrestato nella primavera del 2011.

Nel luglio scorso Ugliola ha iniziato a collaborare con Robledo, riempiendo pagine e pagine di verbali, tutti «segretati». E ora quei documenti sono tra le carte alla base della nuova inchiesta sulla Lega Nord. (!!!!)