Bossi chiude la porta all’ultima mediazione

Il senatur: «Niente da fare, andiamo alla conta». Wall Street Journal: lui ci guadagnerà comunque

bossi -ma va la.jpgDue pacche sulle spalle di incoraggiamento di Bossi a Berlusconi mentre il premier tiene il suo discorso alla Camera. Le telecamere fermano questa immagine a Montecitorio che sintetizza il sostegno della Lega Nord al Cavaliere. Un appoggio che però ha due paletti fermi: «Con un voto in più non si governa – spiega il senatur – e, se non si può governare, fatalmente bisogna votare». E a fine giornata il senatur lascia intendere che ci potrebbero essere «sorprese» con i centristi di Casini. Il leader dei Lumbard non aggiunge altro e alle sollecitazioni dei cronisti nicchia a lungo e rinvia tutto a oggi.
Il Carroccio prosegue lungo la strada che Bossi ha indicato questa estate: leali a Berlusconi e con la barra dritta verso la riforma federale, altrimenti è meglio tornare alle urne. Il ministro respinge perciò al mittente anche le ultime proposte di mediazione di Fli: «Come fa Fini a pensare a quelle cose? – domanda il ministro –. È tardi, ormai vediamo i numeri al Senato e alla Camera». Per Bossi, d’altronde, «è difficile arrivare a un’intesa ora» anche perché «Berlusconi non si dimette» ed «il governo ce la farà ». Dopo i numerosi tentativi di dialogo di questi mesi con Fini, la Lega chiude i ponti con il presidente della Camera.

Bossi a Verdello: Berlusconi tentenna troppo, votiamo

Bossi: Berlusconi tentenna troppo, votiamo

verdello«Berlusconi tentenna: che tentenni meno»: così ha parlato Umberto Bossi durante l’intervento di ieri sera alla festa della Lega Nord a Verdello riferendosi alle elezioni anticipate. E a margine del comizio ha anche osservato che il premier è «cauto, troppo cauto. A mio parere è meglio affrontare le cose e non far passare troppo tempo». Riguardo alla proposta del finiano Bocchino di aprire il governo a Casini, Bossi ha aggiunto: «Finché lo dice Bocchino è come se non lo dicesse nessuno».
«La gente – ha rimarcato il leader del Carroccio durante il comizio – sa che se non ci sono i numeri è meglio andare alle elezioni. Dopodomani (domani per chi legge, ndr) assieme a Calderoli vedo Berlusconi e tengo questa posizione. Berlusconi tentenni meno. Con il governo tecnico andrebbe a governare il Paese chi ha perso le elezioni, meglio di no. Cambierebbero la legge sugli immigrati che abbiamo fatto noi». La sinistra, ha proseguito Bossi «vorrebbe cambiare la legge elettorale e farla su misura per vincere». «Niente governo tecnico – ha insistito il leader del Carroccio – il governo lo nomina la gente quando vota. Ricorderò a Berlusconi di non fare questo errore», ha proseguito Bossi riferendosi sempre alla possibilità di larghe intese. E Casini, ha aggiunto il Senatùr, è quello «che rimane dei democristiani».
«L’unica possibilità sono le urne. Li polverizzeremo tutti questi qua… . Non si può andare avanti così, non si può per ogni cosa che si fa pagare un dazio troppo alto», ha dichiarato con chiaro riferimento a Fini e Casini. «No al governo degli sconfitti. Subito al voto».
Rispondendo poi a una richiesta di «secessione» dalla platea, Bossi ha risposto: «Intendo portare a casa tutto quello che posso democraticamente, in modo che la vittoria sia del popolo. E questo, per esempio, con il federalismo demaniale e fiscale. Ora tutti i nostri fiumi e laghi sono della Regione Lombardia. Il federalismo da settembre in poi è concluso. Manca poco. Dopo sarà la volta del decentramento: occorre portare a casa i ministeri, che sono tutti a Roma: si tratta di posti di lavoro per i nostri giovani, che è giusto che mettano a frutto le loro capacità. Prima mi muovo io e voi – ha aggiunto riferendosi ai militanti – mi venite dietro. Portiamo a casa il decentramento, se poi c’è da perfezionare, perfezioneremo. Abbiamo creato una forza politica di grande rilevanza in grado di cambiare la storia». «Siamo orgogliosi – ha, tra l’altro, rimarcato Bossi – di appartenere a una grande nazione come quella padana».
Numerosi gli esponenti politici presenti alla serata: tra gli altri, il parlamentare Giacomo Stucchi, il segretario provinciale Cristian Invernizzi, i consiglieri regionali Giosuè Frosio e Roberto Pedretti, l’assessore regionale all’Agricoltura, caccia e pesca Giulio De Capitani, sindaci e assessori provinciali. «Se ci sarà la campagna elettorale – ha chiarito il segretario Invernizzi – per noi non ci sarà nessun problema. A Bergamo credo aumenteremo i nostri consensi e passeremo dal 38 al 45 per cento». Anche l’assessore regionale De Capitani ha sottolineato che la «Lega è un partito molto unito e radicato tra la gente». (da Eco di Bergamo,24-8-10)

TUTTA LA LEGA alla BERGHEM FEST

«Bèrghem Fest» – Sul palco leghista quattro ministri

Attesi Bossi, Tremonti, Calderoli e Maroni – La kermesse provinciale al via ad Alzano.

 

È la festa storica della Lega. Storica perché di anni ne ha 21. Decana sul territorio orobico, è una delle più longeve sull’intero suolo lombardo: apre domani la «Bèrghem Fest», l’unica che i leghisti bergamaschi definiscono festa provinciale. La sede sarà la solita, quella ad Alzano, vicino alle piscine. Ma il parterre è d’eccezione: si contano ben quattro ministri. Il primo a intervenire sarà Umberto Bossi, numero uno della Lega e titolare delle Riforme. Il suo comizio è atteso per sabato alle 21,30 e cartelloni in mezza provincia già lo pubblicizzano. calderoli-roberto_0021.jpgLa serata «di governo» sarà poi il 25, mercoledì: si confronteranno sul tema «Federalismo fiscale, riforme e sicurezza», Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Maroni, ministro dell’Interno, e Giulio Tremonti, titolare dell’Economia. Ma nell’edizione numero 21 della festa ci sarà spazio per le realtà politiche e amministrative a ogni livello, come sottolineato ieri dal responsabile politico della kermesse, l’onorevole Nunziante Consiglio: «Abbiamo dato spazio ai Comuni, con l’intervento di sindaci e assessori, così come alla Provincia, con il presidente Ettore Pirovano. Approfondimenti poi sulla politica regionale. Per l’organizzazione ringrazio anche Giacomo Stucchi e Daniele Belotti: ad Alzano avremo un’arena in cui si attendono prese di posizioni di rilievo nazionale, un bis di quanto fino a ora avvenuto a Ponte di Legno». Presente alla conferenza di lancio – insieme anche a Bruno Bosatelli ed Emanuele Pezzotta dello staff organizzativo – Pirovano ha sottolineato la «completezza del programma» ma anche «rispetto alle divisioni di altri partiti, la forza di un movimento che ha visto tanti tentativi esterni di mettere i suoi componenti uno contro l’altro, ma che invece ha sempre mostrato unità. Ci hanno attaccato nel 2004, quando Bossi è stato male, dicendo che ci sarebbero state divisioni. Non è stato così, anzi». Venendo al programma (resta la parte di ristoro e musica, come da tradizione), con i dibattiti (sempre alle 21,30) si parte domani: Nunziante Consiglio interverrà, insieme ad alcuni amministratori locali, su «Valle Seriana, quali prospettive?». Venerdì gli onorevoli Paolo Grimoldi e Matteo Salvini discuteranno del ruolo dei giovani padani. Sabato tocca a Bossi, domenica su «La forza della Lega fra Regione e Provincia» si confronteranno Pirovano e Andrea Gibelli, vicepresidente al Pirellone. Lunedì ci sarà il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, martedì interverranno l’onorevole Stucchi e il segretario nazionale lumbard Giancarlo Giorgetti. Mercoledì spazio ai ministri, giovedì ai sindaci e ai consiglieri provinciali leghisti. Venerdì 27 si discute di obiettivi al Pirellone con l’assessore Daniele Belotti, il capogruppo lumbard Stefano Galli e i consiglieri Giosuè Frosio e Roberto Pedretti. Sabato ribalta per il Comune di Bergamo con il sindaco Franco Tentorio (unico esponente Pdl insieme a Tremonti) e gli assessori Invernizzi, Saltarelli, Facoetti e Bandera. Per la chiusura, il 29 agosto, sul palco i politici leghisti bergamaschi. È attesa, in più, la conferma del sindaco di Verona Flavio Tosi.

A. G. (da Eco di Bergamo 18,8,10)

“Se bloccano il federalismo la Padania reagirà”

”Si capisce che la cosa è stata organizzata. Chi ha perso le elezioni vuole un governo tecnico per bloccare il federalismo e per fare leggi che li avvantaggi, ma questa volta viaggiamo con determinazione”. bossi 2.jpgLo ha detto Umberto Bossi domenica sera, 1 agosto ad Arcene alla festa della Lega Nord, tornando sul divorzio tra Fini e Berlusconi. Bossi ha anche ribadito che ”i giochi andranno avanti tutto agosto” con l’intenzione di far cadere il governo a settembre.
“Manca il federalismo provinciale e il federalismo fiscale delle regioni. Le nostre famiglie sono schiavizzate da uno Stato delinquente che ha pensato a portare via risorse. Dovremo trovare una miscela per dare delle tasse dello Stato alle regioni”. Ha detto il senatùr.
“Si intravedono tentativi di blocco che possono portare all’esplosione della Padania. Cercano di bloccare il federalismo, ma la Padania non starà con le mani in mano. Reagiremo con determinazione”. Bssi poi, alla festa della Lega di Arcene, tornando sul tema del riconteggio delle schede elettorali alle ultime regionali del Piemonte ha dichiarato: “Abbiamo una magistratura che cambia anche le leggi elettorali. Attenti alla gente del nord, attenti a non rompergli troppo i coglioni più di tanto…”.
(da BergamoNews,2-8-10)

Bossi: la Lega prenderà le banche del Nord

bossi14-300x225.jpg“E’ chiaro che le banche più grosse del nord avranno uomini nostri a ogni livello. La gente ci dice prendetevi le banche e noi lo faremo”. Lo ha detto oggi il leader della Lega Nord Umberto Bossi parlando con i giornalisti alla Camera.

Quanto alla possibilità di vedere nel prossimo futuro un esponente della Lega come premier a Palazzo Chigi nel 2013, in caso di riforma semipresidenziale, Bossi ha detto: “Tutto è possibile. Vedremo. Abbiamo già dimostrato che tutto è possibile”, ma in ogni caso “la Lega ha già tante poltrone e non ce ne interessa una in più”. (da Bergamosera, 14-04-2010)

BOSSI A BERGAMO !!!

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…..La Lega sa che con il prevedibile sorpasso sul Pdl in Veneto e con un risultato elettorale importante in Lombardia, o forse anche qui addirittura un sorpasso, sancirebbe una vittoria non solo locale ma nazionale del suo movimento. Il che significherebbe un rimpasto al governo e le istanze della Lega sempre più vicine alla realizzazione…..

Bossi chiude all’Udc

umberto-bossi-300x225.jpg..La Lega non vede di buon occhio a un’intesa del centrodestra con l’Udc per trovare candidati comuni per le prossime elezioni regionali. “Noi abbiamo già deciso di non trattare con l’Udc perché anche se vinci con i suoi voti dopo non puoi utilizzarli, perché non combini niente: questo è un consiglio che do anche al Pdl…” ha dett0 all’Ansa il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, mentre lasciava il gruppo del Carroccio a Montecitorio. Una presa di posizione netta, la sua, dopo le polemiche sulla scelta del candidato per le elezioni regionali in Puglia…

Lega Nord: quella cautela che punta al Federalismo

bossi e burlusconi.jpgE’ una Lega cauta e riflessiva quella che si è presentata sabato ad Arcore per parlare con il premier Berlusconi della linea politica da tenere d’ora in avanti. L’obiettivo del centrodestra ora è la pacificazione del paese, troppo in tensione per la crisi economica in atto e per gli attacchi continui nei confronti della maggioranza. L’obiettivo di Bossi, Calderoli e della Lega è di arrivare a tutti i costi al federalismo fiscale e alle riforme, da sempre obiettivo del Carroccio. Per questo la Lega plaude alla fase “buonista” del Cavaliere e al dialogo con l’opposizione, tanto che Calderoli ha riproposto l’Assemblea costituente bicamerale, trovando subito il consenso di D’Alema che ha mezzo stampa ha scaricato le posizioni di chiusura di Veltroni mandandogli a dire “noi siamo uomini politici”. Senza Pd o con il Pd che si mette di traverso, il traguardo delle Riforme diventa più difficile e il risultato sarebbe comunque oggetto di polemiche perenni, come ripetono sia Napolitano che il presidente della Camera Fini. Stando ad indiscrezioni, il premier dovrebbe vedere Fini ad Arcore durante le feste di Natale. Poi si recherà in una clinica ticinese per rimettersi in forma.

Tentorio: al lavoro insieme a Pirovano

(L’Eco di Bergamo/9 aprile 2009)

«Io in queste polemiche trasversali non ci voglio entrare, tanto che sono già in contatto con Ettore Pirovano per lavorare insieme ». Franco Tentorio, candidato unitario del centrodestra a Palafrizzoni, rompe gli indugi ed esce dalle secche delle polemiche interne al Pdl, o meglio di quella fronda interna all’ormai ex Forza Italia contraria alla candidatura di Pirovano alla Provincia, sempre all’insegna dell’unitarietà. «Ci siamo già sentiti telefonicamente: mi sono accreditato facendo presente che metà della mia famiglia è di Caravaggio, paese dove Pirovano è stato sindaco per due mandati: lui ha replicato spiegandomi che conosce benissimo Alassio, città natale di mia moglie. Direi che si può lavorare bene insieme…» scherza Tentorio. «Noi siamo già partiti a spron battuto dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi e Umberto Bossi che ci indicavano come candidati unitari del centrodestra in Comune e Provincia, il resto sono solo chiacchiere» taglia corto lo sfidante di Bruni. Al punto da «essere passati da contatti telefonici ad incontri sempre più allargati, senza incertezza alcuna né attendere più nessuno». Per farla breve: «È assolutamente inopportuno innescare delle polemiche sulle candidature quando le decisioni sono già definitive: lavoriamo piuttosto per vincere insieme. Io sono stato indicato dai vertici nazionali, lui pure, non dobbiamo più chiedere niente a nessuno ma metterci al lavoro ». Il prossimo appuntamento dovrebbe essere martedì nel tardo pomeriggio nella sede provinciale leghista, con i vertici dei due schieramenti: «E speriamo che per quella data ci sia anche l’indicazione ufficiale del coordinatore provinciale del Pdl, così da poter partire». L’invito a lavorare insieme era già stato ribadito dallo stesso Pirovano in un’intervista a «L’Eco di Bergamo» di sabato scorso, quando aveva sottolineato come per la prima volta i due candidati del centrodestra in Comune e Provincia avrebbero potuto lavorare insieme fin dalla campagna elettorale». Nell’attesa, Tentorio continua a lavorare alla definizione della sua lista ad personam: si chiamerà semplicemente «Tentorio sindaco» e vede già 35 caselle su 40 piene. Il problema (se è un problema) è che per le 5 restanti ci sono in lizza almeno il triplo dei candidati, il che fa pensare che per chiudere la lista serviranno ancora un paio di settimane. Ieri comunque il candidato del centrodestra ha fatto una prima riunione con quelli che saranno certamente in lista, e c’è qualche novità. Il nome sicuramente più clamoroso è quello di Vittorio Ambrosini, assessore (allo spettacolo) Dc dal 1980 al 1990 con la Giunta Zaccarelli, lontano dalla politica attiva dal 1999, quando si concluse la sua esperienza come consigliere comunale nella sua lista «Insieme per Bergamo». Altri probabili candidati in lista potrebbero essere Paolo D’Andrea, già giudice a Bergamo e Brescia, Franco Campana, architetto e già insegnante al Sant’Alessandro, l’ingegnere Francesco Finazzi, la commercialista Anna Pagnini e Francesco Magni, geometra e perito del Tribunale di Bergamo. Nomi che vanno ad aggiungersi a quelli già noti: l’imprenditrice Enrica Foppa Pedretti, i commercialisti Augusto Tucci e Maurizio Vicentini, Nicola Purita, primario di Anestesia ad Alzano Lombardo, l’avvocato Paola Bianchi Cassina, Paolo Cattaneo, presidente della onlus Melarancia, Claudia Sartirani (responsabile organizzazione Teamitalia e presidente del Festival internazionale del cinema d’arte), l’ingegner Davide De Rosa, Gerardo Gibellini (figlio di Andrea, presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero), l’avvocato Domenico Lanfranco, Lorenzo Carminati (presidente dell’associazione Bergamo Ovest) e Marco Fassi, amministratore delegato della Az Veicoli.

Bossi al posto di Garibaldi

bossi berghem.jpg

“Su Facebook sette persone hanno espresso il loro gradimento alla pubblicazione di Boni e il plauso all’assessore regionale per il Bossi che oscura Garibaldi, è arrivato anche da Bergamo sulla bacheca dell’assessore. “Grazie Davide Boni…da un bergamasco!” scrive qualcuno. “Però a giugno dobbiamo rimettere la scritta Berghèm”, ribadisce qualcun altro. “Così, con Bossi, va bene…e alla prossima tornata “i mille” siano i voti della sinistra”. Non mancano le solite punte di revisionismo sul Risorgimento: “Mi rattrista che con tutto il positivo che ha, Bergamo venga ricordata per quelli (i Mille, presumibilmente, ndr). Signore perdonali perché non sapevano quello che facevano…”. Questo è quanto, Garibaldi non è mai stato digerito, e la storia dei Mille viene respinta dal Carroccio.”

(fonte: Bergamonews/Venerdi 27 Marzo 2009)

Il federalismo passa alla Camera con l’astensione del PD. Previsto il passaggio al Senato per fine aprile

camera.jpgUmberto Bossi annuncia, al termine di un breve incontro a Palazzo Madama con il presidente Renato Schifani: “Il ddl sul federalismo fiscale giungerà all’esame di Palazzo Madama a fine aprile”. Bossi e Schifani hanno avuto un colloquio di una ventina di minuti ed erano presenti anche la vicepresidente del Senato, Rosi Mauro, e il capogruppo della Lega alla Camera, Roberto Cota.

Umberto Bossi a Bergamo. Sabato 21 marzo 2009 ore 21 – Auditorium Liceo Mascheroni

bossi.jpgSABATO 21 MARZO 2009

ORE 21.00 – BERGAMO

AUDITORIUM LICEO “MASCHERONI”

in Via B.go S. Caterina

COMIZIO

ON. UMBERTO BOSSI

SEN. ROBERTO CASTELLI

GIOSUE’ FROSIO (CONS.REGIONLE)

ON. CAROLINA LUSSANA

ON. NUNZIANTE CONSIGLIO

ON. GIACOMO STUCCHI

ON. PIERGUIDO VANALLI

Tutte queste presenze sono tese a sottolineare l’importanza che la LEGA dà alla sua sezione di BERGAMO e PROVINCIA in questo momento.

Bossi:”Le piccole imprese vanno aiutate”

ROMA – Bossi appoggia apertamente le richieste degli industriali e anche Berlusconi mostra un’apertura, anche se condizionata al rispetto dei conti pubblici. Il Senatùr, conversando con i giornalisti a Montecitorio, rilancia l’appello di Emma Marcegaglia. Il presidente di Confindustria chiede «soldi veri» per combattere la crisi economica? Secondo il ministro delle Riforme, va ascoltata. «Le piccole imprese devono essere aiutate – dice Bossi – perché se non si investe» in questo segmento «chiudono molte fabbriche». Dichiarazioni, quelle di Bossi, che arrivano alla vigilia dell’incontro tra il premier e la Marcegaglia. E sulla specifica questione, il leader della Lega passa la palla proprio al presidente del Consiglio: «Vedremo cosa diranno Berlusconi e Tremonti».

Luisa Pecce, dal Mosaico alla segreteria della Lega

La Lega di Bergamo ha il eletto il proprio segretario cittadino. pecce mosaico.jpgE’ Luisa Pecce (nella foto mentre presenta le osservazioni al Pgt) , eletta nella serata di martedì 24 febbraio per acclamazione da circa il 60 per cento degli aventi diritto al voto che hanno partecipato al congresso alla presenza di Roberto Castelli, commissario del Carroccio a Bergamo e sottosegretario alle Infrastrutture.  Elezione avvenuta dopo due anni di commissariamento e dopo due tentativi di elezione andati a vuoto, il primo per volere del senatur Bossi (che sarà a Bergamo al Mascheroni il 21 marzo), il secondo un paio di mesi fa per il pareggio tra i due candidati, Riccardo Cortinovis ed Edoardo Rho. Ora il testimone passa a una donna, nota in città in quanto coordinatrice del settore ambiente della rete indipendente “Il Mosaico” e per essere consigliera della quarta circoscrizione. A Luisa Pecce il delicato incarico di gestire la tornata elettorale del 6 e 7 giugno insieme al direttovo scelto martedì: Roberto Cadonati, Riccardo Cortinovis, Giuseppe Epis, Enrico Facoetti, Massimo Leardini, Giovanbattista Marcarini, Manuela Paravisi, Guglielmo Redondi, Alberto Ribolla, Edoardo Rho. (BergamoNews,25-2-09)

Segreteria Lega di Bergamo : Bossi congela il suo angelo custode

bossi%2005.jpgDomenica la Lega di Bergamo eleggerà sette degli otto segretari che, per due anni, guideranno il movimento nelle circoscrizioni che dividono la provincia orobica secondo la geografia lumbard. All’appello manca quello del capoluogo. La sua scelta è stata rinvita a data da destinarsi. Negli ultimi giorni era spuntata l’ipotesi che in città le redini del movimento potessero finire a Maurizio Barcella, responsabile della Sicurezza del Senatur nonché suo capo di Gabinetto. Ieri sera, però, è arrivato il contrordine. I militanti bergamaschi, in vista delle amministrative della prossima primavera, voteranno ovunque, tranne in città  Il Carroccio ha messo gli occhi sulla Provincia (che ha guidato solo una volta, dal 1995 al 1999) ma deve fare i conti con gli appetiti degli alleati. Il presidente uscente, Valerio Bettoni non è più ricandidabile ed è quello che al ballottaggio del 2004 rifiutò l’apparentamento con gli uomini di Bossi, dopo una campagna elettorale tesissima, non piegandosi neppure dopo una telefonata di Berlusconi in persona, e i leghisti la presero così male che alcuni di loro annunciarono di voler votare per il centrosinistra. 
Negli ultimi tempi le acque si sono calmate ma il PdL non vuole mollare lo scranno provinciale e dato che il nuovo inquilino di via Tasso sarà eletto contemporaneamente al sindaco di Bergamo (che attualmente è del centrosinistra), ecco che la partita si complica. Se non ci sarà convergenza su un candidato leghista in via Tasso (Bossi ha già fatto il nome del deputato Ettore Pirovano) le camicie verdi sono pronte ad andare da sole. Pure in città, dove però non hanno mai sfondato.
La soluzione più probabile prevede la corsa di un lumbard per la Provincia (nella Bergamasca la Lega è il primo partito con più del 30%) e di un esponente del PdL per il Municipio. Chiaro che se l’accordo saltasse la Lega mostrerebbe i denti. Ecco perché Bossi vuole selezionare accuratamente chi dovrà gestire la partita. 
Nel capoluogo, fino al 2007, la Lega era stata guidata da Massimo Leardini, che poi aveva gettato la spugna per motivi di lavoro. Al suo posto era subentrato il commissario Lucio Brignoli, poi sostituito dall’ex Guardasigilli Roberto Castelli. Maurizio Barcella, 47 anni a gennaio, si era candidato consigliere comunale nel 2004, quando il Carroccio decise di non sostenere il sindaco uscente di Forza Italia Cesare Veneziani, schierando l’ex parlamentare Luciana Frosio Roncalli. La città passò al centrosinistra di Roberto Bruni, che riuscì a spuntarla nonostante il ricompattamento dell’allora Cdl al ballottaggio.
Barcella venne ringraziato pubblicamente dal Senatur nell’agosto 2004, quando il leader intervenne alla Bèrghem Fest di Alzano Lombardo, nel periodo in cui faceva la spola da una clinica e l’altra per riprendersi dal malore che lo aveva colpito pochi mesi prima, l’11 marzo. In quell’occasione l’Umberto si lasciò andare: “Ringrazio gli amici bergamaschi che mi sono vicini”. Loro, un pugno di fedelissimi, si commossero fino alle lacrime. Barcella spiegò ai giornalisti: siamo pronti “a risolvere ogni sua necessità perché questo è il nostro compito: seguirlo, affiancarlo, proteggerlo, rimanendo comunque nell’ ombra”. Un ruolo apprezzato particolarmente dalla moglie del ministro, Manuela Marrone. D’altronde vigilavano sul Senatur ovunque, stanze d’ospedale comprese. Pure di notte. Dopo il malore, giurava Barcella, “non l’abbiamo mai abbandonato e noi vogliamo restare, per dare la possibilità alla Manuela di tirare il fiato”. Bossi è così legato a Barcella che gli fa guidare anche l’inseparabile Volvo Verde con cui il ministro gira la Padania.(Libero e BgNews-16-10-08)